BOLLATE OGGI

riviviamo il nostro 2022

Un rewind di fine anno che prende le mosse dalla nostra personalissima Spoon River: la scomparsa di Antonio, uno di noi, agli inizi del mese di giugno. Antonio Pastore è stato infatti tra i principali promotori del nostro blog, orgoglioso che fosse ripresa, seppur in chiave elettronica, la storica testata cartacea che lui, con l’inseparabile Giordano Bordegoni ed altri compagni d’avventura, aveva ideato e realizzato negli anni Settanta. Gli sembrava un modo, al passo con i tempi, per tornare a veicolare le idee e i tanti progetti che ha messo in cantiere in ambienti diversi. 

Per la città: il cambiamento urbanistico che lo ha visto protagonista da assessore. Nel mondo delle imprese: prima come presidente della CNA milanese, successivamente quale responsabile della Borsa Immobiliare di Milano e membro del board della nuova Fiera di Rho- Pero. Senza neppure farsi mancare un tocco culturale, la vice presidenza del Piccolo Teatro. 

Un percorso umano e professionale del quale si trova traccia nei suoi scritti, dal ”Triangolo Magico“ al “Quadrilatero d’oro”, dall’effetto città, generato dalle “idee che divennero luoghi”, alla dibattuta demolizione del “Cantun Sciatin”, passando per laSpoon river della industria bollatese”, agli artigiani che fecero l’impresa nella ex area Boston”, fino alla parabola, dagli altari alla polvere, del mercatino dell’antiquariato, o alla rievocazione del Premio Pittura degli anni Sessanta. Insomma, un insieme di scritti che ben delineano “una vita di scorribande”, come amava definirla.

Un doveroso omaggio a un amico, al quale abbiamo aggiunto poi tributi a due artisti locali che con la loro pittura hanno raffigurato, in epoche diverse, scorci e paesaggi del nostro territorio; stiamo parlando di Vitaliano Galimberti e Innocente Ghioni. Genialità che non fa difetto ai bollatesi e si può ritrovare anche in altri ambiti, da quello delle devozione religiosa, con la realizzazione di coreografiche porte trionfali e pregevoli edicole votive, fino a sfociare nei ricchi cortei allegorici del Carnevale Bollatese che, in due tempi distinti, ha rappresentato un momento di partecipazione corale e di prestigio che andava al di là dei confini cittadini. Costumi variopinti riportati d’attualità a Ospiate, grazie alla passione e all’estro di Vito Breda, che da qualche anno mette in maschera i suoi corrionali e sfila con successo, ammiratissimo, tra ponti e calli del Carnevale di Venezia. Creatività che si manifesta anche nei pensieri e nelle parole espresse in versi da nostri concittadini e nella tradizione del teatro dialettale amatoriale.

Non è mancato uno sguardo alle radici del chi siamo e come eravamo. Ecco allora il perché del nome Bollate, l’evoluzione temporale della ricorrenza della patronale di San Martino, la grande bellezza dei tesori della seicentesca villa Arconati a Castellazzo, con le significative presenze nei dintorni. Un tuffo nel Paradiso Perduto della città d’acqua e la sua variegata rete di fontanili. Dentro questo contesto storico, il dipanarsi della vita quotidiana, un come eravamo rappresentato dalla finestra sul cortile della curt di Ubold, la trasformazione sociale e geografica di due vie dal nome che richiama la comunanza di sentimenti, Fratellanza e Concordia, l’atmosfera da albero degli zoccoli che si viveva a Cascina del Sole, con i classici personaggi di paese, noti per il singolare soprannome e qualche azione eclatante entrata nella memoria collettiva, è il caso del “Macinato che el mangiava i banann cunt la pell”, oppure della bravata, finita malamente a suon di schiaffoni, del fallito tentativo del furto delle “amarene del desiderio” dei ragazzi di via Pontida. Senza dimenticare i ricordi tra i banchi che restano indelebili, come il volto di maestre e maestri che hanno accompagnato gli anni della crescita educativa, in una sorta di libro cuore nostrano. Nel romanzo popolare non possono mancare i teatri dello sport . Il terzo tempo dell’Ardor, con i pionieri della palla al cesto, giocavano su campi fatti di terra rossa delle fornaci cribiata alla bisogna, che hanno avviato un movimento approdato, prima nei palleggi sul catrame e i tiri sui tabelloni di legno della pallacanestro e poi nel boom del basket. I saliscendi lungo le rocce di Cristian Brenna: ha fatto della sua passione per la montagna un’attività professionale appesa a un filo. Lo sbarco dei cinesi, meglio, delle cinesi campionesse di softball che per una notte, nel 1980, hanno riempito di gesti gialli il diamante cittadino, facendo da battistrada all’arrivo e alla conseguente presenza dell’etnia dagli occhi a mandorla tra noi. Batti e corri, questa volta declinato al maschile, con le imprese di tre ”Pudiga Bombers“: Gianni Bortolomai, Claudio “Caio” Mattielli e Sergio Borroni, diventati protagonisti della disciplina in ambito nazionale ed internazionale. In questa sequenza di fenomeni di provenienza a stelle e strisce, trova collocazione anche il jazz, in un itinerario più che ventennale e fatto non solo di musica ma pure di grafica e design, attraverso i manifesti che lo propongono, autentiche opere da collezione e ormai diventate di culto. Incredibile ma vero, a Bollate è risuonato il grido “Ciak, si gira” del cinema. Diversi scorci del territorio sono stati immortalati come luoghi di ambientazione di pellicole, telenovelas e spot musicali. 

ll nostro rewind di fine anno si chiude con i corsi e ricorsi storici, il centenario della marcia su Roma, con il relativo periodo del Ventennio fascista in città, e la tragica coincidenza della vicenda umana dello zio Eugenio, morto di guerra in Ucraina nel 1942. A ricordarci che 80 anni dopo, in Ucraina, di guerra si muore ancora.

Una carrellata di storie, personaggi, episodi che fanno parte del costume della nostra città, “che non devono andare perduti perché appartengono a una vita davvero vissuta e che ricostruiscono come un mosaico le nostre esistenze”. Facendo nostro l’auspicio dello storico di continuare a tenere viva la memoria condivisa, formuliamo auguri sinceri di buon Natale e felice nuovo anno, dandovi appuntamento al 2023 con ulteriori capitoli del nostro Bollate Oggi.

P.s. In molti ci chiedono come mai non è stato pubblicato il secondo volume de “Il Romanzo Popolare di una Comunità”, promesso dopo il successo della prima edizione e tanto atteso e sollecitato. Siamo sinceri, da fine novembre il libro è pronto per andare in stampa. Purtroppo l’aumento dei costi di confezionamento (carta, legatoria, energia, ecc) ha comportato un incredibile innalzamento della spesa preventivata, che ci ha indotto a fermare l’impresa e ad aprire una fase di riflessione allo scopo di individuare sostegni economici che possano supportarci nel completarla. Potremmo pensare anche ad un’ operazione di crowdfunding, che ne dite?. Fateci sapere le vostre impressioni.

Lo staff di Bollate Oggi