Oltre alla firma, una data ’79. Quando la sala fu vuota, mi riavvicinai al maestro e chiesi di acquistarlo e, con mio stupore, Vitaliano disse con voce alterata: “No, quello no!”. La signora Piera venne in mio soccorso, “Vitaliano, ascolta, magari la signora Chiara ci può venire a trovare a casa, tra qualche giorno, così ne parliamo con calma!” Così fu. Andai dopo qualche giorno e, in un ambiente più familiare, il maestro mi raccontò di non aver apprezzato molto il lavoro che avevo svolto con il cugino Paolo Fabbro , Marisa Restelli e Antonella Castelli, e intitolato “Castellazzo… l’altro ieri”, perché nel libro non avevamo messo in risalto anche la sua presenza artistica, le sue opere. Nella sua casa/museo, mi mostrò, tra quadri e disegni, anche l’ enorme archivio di fotografie in bianco e nero. Essendo io parte dell’associazione “Gli Amici di Castellazzo”, ricordo di aver individuato tanti scatti molto interessanti ed inediti della vita contadina del borgo. Mi ripromisi di pensare di realizzare un nuovo libro, ma, purtroppo, sono passati quasi 20 anni… chissà! Intanto mi trovo a scrivere questo particolare ricordo su “Bollate oggi”.
L’incontro comunque diede i suoi frutti: non solo ebbi il quadro che volevo, ma il maestro mi donò altri 2 acquerelli che oggi mi guardano dal nostro soggiorno, una marina e un monte Rosa, entrambi pieni di colori e vita!
Alla fine di gennaio del 2019, con l’associazione di cui sono presidente, organizzammo una serata in biblioteca con il cugino di Vitaliano Galimberti, Paolo Madama che, con entusiasmo e competenza, ci fece ammirare una rassegna delle opere del maestro. L’idea originata era quella di realizzare una mostra in villa Arconati per ricordare la sua opera, ma alcuni problemi (non ultimo la prematura scomparsa di Paolo ,che ha dedicato molto tempo ad archiviare l’immensa produzione del maestro) non ci han permesso di esporre quadri e fotografie di questo grande artista.
Un abbraccio a Piera ed Anna, vedove di Vitaliano e Paolo.
CHIARA GENOVESE – Presidente della associazione “Gli Amici di Castellazzo”