Obiettivo socializzazione dunque centrato perché si registrava una mobilitazione corale nei vari quartieri dove, tutti insieme appassionatamente, anziani, adulti, bambini, ognuno con una specifica mansione, si ingegnava e impegnava per ideare il carro più mastodontico, colorato, simpatico; manufatti in legno, ferro, cartone, gesso, che si richiamavano ai temi dell’attualità allora in voga, sia in ambito nazionale che locale. Un successo che cresceva di edizione in edizione, in una sfida campanilistica per imporsi come il lavoro più bello. Attorno alla attesa scadenza si sono manifestati davvero anni di euforia ed esaltazione generale per accompagnare la creazione di opere frutto di genialità e creatività artistica e manuale. La tragica scomparsa di Carli, il 13 marzo 1958, in un incidente stradale a soli 32 anni, stendeva un un velo di dolore in paese e silenziava la manifestazione: verrà sospesa l’anno successivo.
Nel suo ricordo, il Carnevale Bollatese riparte nel 1960 sotto la guida di vecchi e nuovi animatori, Mario Minora, familiarmente conosciuto come “Nicia”, Carlo Figini, Ezio Longoni, Flaviano Crespi, Pietro Battistella, Angelo Boniardi, Giovanni Colombo, Achille Malpezzi, Germano Sartori, Alberto Scorbati, supportati dalla biblioteca civica e dalla amministrazione comunale, danno vita ad un nuovo comitato organizzativo. Una ripresa in grande stile, certificata dalla cronaca de l’Informatore Bollatese,“due serate, due successi di folla, nonostante la nebbia di martedì e il ritardo nella partenza di venerdì. La folla è stata protagonista e ha decretato il successo della manifestazione, sia come imponenza sia con gli applausi.