Jazz a Bollate

un percorso tra musica e arte

manifesto edizione 2022

Un vecchio carillon grigio ferro su fondo nero e affiancate, in modalità verticale, informazioni in giallo, azzurro, verde, rosso e arancione, riportanti le date dei vari appuntamenti.

I manifesti e le locandine multicolor della rassegna “Jazz a Bollate”, dopo due anni di letargo causa pandemia, sono tornate a colorare muri e negozi cittadini. Per l’occasione della ripartenza, si sono pure aggiunti dieci maxi poster raffiguranti musicisti on the road al termine della loro esibizione, immortalati dagli scatti del fotografo Roberto Cifarelli e racchiusi nella nella mostra itinerante: “le strade del jazz”.

La “piccola bella storia di un festival nato per passione e che ha portato i grandi nomi nell’hinterland milanese”, come l’aveva descritta il quotidiano il Foglio celebrandone il ventennale, taglia in questo mese di Ottobre il traguardo delle 24 edizioni.

La grafiche delle edizioni dal 2001 al 2006

Nella circostanza spostata in autunno, anziché in primavera, con concerti il lunedì sera all’Auditorium don Bosco di Cascina del Sole, “ perché anche la periferia può ospitare e sa apprezzare certe proposte non propriamente popolari”. Oltre all’aspetto musicale, che ha portato Bollate ad essere inserita a pieno titolo nel volume dedicato alla capitali del jazz italiano, la manifestazione, promossa dalla Associazione Bollate Jazz Meeting, ha un altro fattore che la contraddistingue rispetto ad altre rassegne: l’immagine che la rappresenta. Il connubio jazz e grafica è infatti uno dei tratti caratteristi che accompagna il cartellone musicale. Locandine che balzano subito all’occhio per le tonalità forti e spesso contrastanti ma che danno una suggestiva visione d’insieme, un impatto visivo che colpisce.

Nona Edizione 2005

Dodicesima Edizione 2008

Tredicesima Edizione 2009

Quattordicesima Edizione 2010

Quindicesima Edizione 2011

Sedicesima Edizione 2012

Diciasettesima Edizione 2013

Ventunesima Edizione 2017

Ventiduesima Edizione 2018

Ventitreesima Edizione 2019

Sfondi che di volta in volta sono stati, viola, arancio, giallo, blu, rosso cupo, su cui sono riportate con disegni, figure stilizzate, schizzi di altra tonalità, le annotazioni legate a titoli, nomi, orari.” Vere e proprie opere d’arte”, le ha definite un importante critico, ideate e realizzate da Marco Pennisi, grafico e designer, geniale sarto nel vestire la musica: è autore di copertine di dischi, volumi, cataloghi, pubblicazioni legate al mondo delle sette note. Da sempre amico della Associazione, una volta acquisito il programma della rassegna e percepitone il significato, abbozza per immagini quello che vuole rappresentare, ricavandone una essenza stilistica che è diventato il valore aggiunto di “Jazz a Bollate”, tanto che i suoi lavori sono ormai considerati un must, autentici oggetti di culto da collezionare e da esibire sui muri di abitazioni private, uffici, negozi, testimonianza diretta di come queste illustrazioni emanino un fascino di sofisticata bellezza, generando una seduzione visiva e contribuendo cosi, con una raffinatezza di stile, alla nomea della manifestazione. Una abbinata quella tra jazz e grafica che si è consolidata nel tempo e ha dato una impronta indelebile a questo viaggio bollatese in musica. Non resta che dare uno sguardo, immagine per immagine, a questo articolato e suggestivo percorso artistico che si declina poi in musica.

Concerto di Uri Caine e Han Bennink  per raccolta fondi per il teatro Splendor – 2 novembre 2014

Concerto della  Ray Anderson Alligatory Band – 3 maggio 1995

Concerto Straordinario di Tom Harrell – 15 novembre 2011

Concerto di Bob Mintzer con la Jazz Class Orchestra – 4 novembre 1994

Cartolina “Artist in Residence”, 3 giorni di performances cittadine con Han Bennink – Marzo 2012

Concerto di Uri Caine Trio per la riapertura del Teatro Splendor – 17 ottobre 2016 

IL RITO

Non ricordo esattamente quando la collaborazione con Bollate ha avuto inizio, ma sicuramente sul primo manifesto la data ci sarà. Questo solo per dire che superati i vent’anni può bastare l’approssimazione “da tanto tempo”.

Di solito arriva una telefonata di Giordano Minora per una richiesta d’incontro, senza svelare nulla in anticipo. Arriva in moto con cartelletta al seguito, spunta un foglio con il programma e normalmente si parte a parlare quasi esclusivamente di musica e dei musicisti, per chiudere inevitabilmente con le scadenze (ce la fai per venerdì, siamo in ritardo).

Questa routine si è ripetuta identica per tutte le edizioni del Bollate Jazz Meeting, tanto che nella versione di Giordano questo rito é diventato un gesto scaramantico imprescindibile, come il doppio saltello del calciatore nell’ingresso in campo.

A gratificare e divertire me invece è lo svelamento del manifesto.

Altra telefonata, stavolta mia, che annuncia l’invio del pdf via mail, Giordano che apre in diretta il file e la sua voce mi sorride.

Racchiuse tra le due telefonate, una parentesi aperta e chiusa, sta tutto un mondo di amicizia, complicità, passione per il jazz che è facile intuire e motivo sufficiente affinché “da tanto tempo” continui ancora a lungo.

MARCO PENNISI

IL VALORE AGGIUNTO DI BOLLATE JAZZ MEETING

Ho conosciuto Marco Pennisi alla metà degli anni Ottanta, quando ha iniziato a curare la grafica delle copertine della Red Record. Avendo apprezzato i suoi primi lavori, ho chiamato Sergio Veschi, patron dell’etichetta discografica, con cui avevo rapporti di amicizia risalenti gli anni Settanta, per congratularmi della nuova linea grafica. Il caso ha voluto che fosse in riunione proprio con Marco e così, passandomelo al telefono, ho fatto la sua conoscenza.

Sono sempre stato un estimatore del lavoro di Pennisi per il suo forte carattere innovativo, che trae  ispirazione dalla grafica delle leggendarie copertine delle etichette americane, prima tra tutte la Blue Note.

Facendo leva sulla comune passione per il jazz, nel corso degli anni ho sempre sollecitato la sua collaborazione per i manifesti di Bollate Jazz Meeting e, pur essendo a conoscenza dei suoi molteplici impegni derivanti dalla gestione dell’affermato e prestigioso studio grafico che dirige, devo dire che non è mai venuta meno. 

Grazie alla sua creatività, i nostri manifesti sono diventati oggetti di culto da parte di tanti appassionati.

GIORDANO MINORA

Mostra fotografica di Pino Ninfa – Dicembre 1995 Gennaio 1996

Mostra dedicata alle copertina della Blue Note – Giugno 1998

Copertina del cd “Live in Bollate”, pubblicato nel 2006

Ciclo di conferenze sul Jzz – Febbraio Marzo 2012

Iniziativa dedicata alla musica dei Beatles – Giugno 2000

Il LEGAME TRA BOLLATE, LA RED RECORD E PENNISI

Da circa un anno Marco Pennisi ha rilevato il catalogo della storica etichetta Red Record, continuando così a pubblicare soprattutto in vinile, formato che sta diventando trainante nel mercato discografico. Nel progetto di rilancio è stata creata anche una parte editoriale che si occuperà di pubblicare libri fotografici, realizzati da alcuni dei più importanti fotografi italiani di jazz. Discorrendo di questo nuovo brand che ha deciso di avviare, gli ho parlato di Mirko Boscolo, fotografo che, negli anni Ottanta e Novanta, è stato uno dei più apprezzati nel settore. Boscolo, prima di abbandonare la macchina fotografica per seguire il suo spirito di avventura che lo ha portato a diventare prima skipper specializzato in traversate transoceaniche e poi ristoratore di successo nell’isola caraibica di Antigua, è stato collaboratore e assistente di Giordano Bordegoni presso lo studio di Novate Milanese. Dopo il trasferimento ad Antigua, il suo immenso archivio è rimasto custodito per anni presso lo Studio Bordegoni stesso.

Con la collaborazione di Roberto Cifarelli e mediante la consulenza via Skype di Boscolo, sono stati aperti gli scatoloni contenenti scatti e negativi, selezionate le immagini più significative che hanno portato alla pubblicazione del primo volume della collana di libri fotografici in grande forma, chimata “Sounding Picture”.

La presentazione ufficiale del volume è stata inclusa nel programma di JAZZMI, il prestigioso festival di jazz tenutosi a Milano nei giorni scorsi.

Una vita a maneggiare notizie tra giornali, radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico, Ho fatto solo il giornalistaMilanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro Una storia su due ruote), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting). Gaudente a tavola, soprattutto in buona compagnia.  Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.
Paolo Nizzola

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari, la fotografia, la storia locale e lo  sport sono sempre stati al centro dei suoi interessi. Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni Bollate 100 anni di immagini (1978), Una storia su due ruote (1989), Il Santuario della Fametta (2010), La Fabbrica dimenticata (2010), Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014). Ha curato anche diverse mostre fotografiche, fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015), La Fabbrica dimenticata (2010), I 40 anni di Radio ABC (1977). È tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.
Giordano Minora