CIAK, SI GIRA!

Bollate al cinema

Sembra impossibile, quasi da non crederci, eppure Bollate è stata scelta da registi celebrati come Dino Risi, Gabriele Salvatores, Lucio Fulci, Sergio Martino e Aldo Vergano per ambientare scene di loro film. Il grido iconico: “Ciak, si gira!” è risuonato, nel suo tono squillante e imperativo, in svariate location cittadine. Su tutte quella del borgo di Castellazzo, con i suoi molteplici scorci pittoreschi che ben si prestano a mostrarsi all’obiettivo, a cominciare dalla aristocratica e gettonata villa Arconati, ma non solo. Pure qualche anonimo cortile, alcuni incroci stradali e addirittura un caseggiato Aler sono stati immortalati dalle macchine da presa, facendo da scenario ad interpretazioni di attori di fama quali Giulietta Masina, Laura Antonelli, Lando Buzzanca, Alberto Lionello, Flavio Bucci ed Erika Blanc, oltre alla celebrata signora delle telenovelas Veronica Castro. Una versatilità di situazioni e circostanze che mettono in luce, è proprio il caso di dirlo, in maniera inattesa e sorprendente come la nostra città non risulti affatto estranea al mondo dell’arte visiva.

In un percorso cronologico fatto di stacchi, fotogrammi e inquadrature, andiamo a rivedere spezzoni di produzioni cinematografiche e televisive che mettono in scena angoli del territorio bollatese.

TUTTI  I SET FILM PER FILM

Un excursus cinematografico bollatese non può non partire da Il sole sorge ancora, filmato quasi interamente nella frazione di Castellazzo nell’inverno del 1945-46, e con gli abitanti del posto utilizzati come comparse (vedi la nostra storia dedicata). Da quell’evento di tipico coinvolgimento popolare dovranno passare quasi trent’anni per rivedere una troupe in città. A partire dal 1972, Bollate tornerà ad essere utilizzata da diversi registi che, nell’arco di pochi anni, vi gireranno numerose sequenze di pellicole, spesso ambientate a Milano (anche se non sempre).

Accendendo il proiettore in ordine cronologico, il primo titolo che incontriamo è La morte accarezza a mezzanotte di Luciano Ercoli. Qui lo scenario signorile di villa Arconati viene stranamente adattato per rappresentare un manicomio.

L’anno successivo la villa entra in scena altre due volte: in Milano trema: la polizia vuole giustizia di Sergio Martino (dove è la sede di una fumosa comune hippy in cui il commissario Luc Merenda accompagna Martine Brochard), e soprattutto in Eleonora, una miniserie tv in 6 puntate, firmata da Silverio Blasi per la RAI, con Giulietta Masina protagonista. Due lavori effettuati in contemporanea, tanto che Sergio Martino racconterà come durante le riprese della breve sequenza del suo poliziesco girate a Bollate la Masina si recò in visita al set, a sottolineare il fatto che le due produzioni, seppur per un breve momento, ebbero modo di sovrapporsi.

Il circolo ippico di via Fametta, sempre a Castellazzo, appare invece ne L’ultimo uomo di Sara (1973), un dramma oggi pressoché dimenticato, diretto da Maria Virginia Onorato, che ha il merito di fregiarsi di una colonna sonora composta dal maestro Ennio Morricone.

Nello stesso anno, villa Arconati è protagonista anche in un episodio della divertente commedia Sessomatto di Dino Risi. La curiosità è rappresentata dal fatto che nel film Castellazzo è presentata come se fosse una località della Sicilia. Interprete principale Laura Antonelli, nei panni di una focosa vedova che si risposa in seconde nozze con l’assassino del primo marito con la precisa intenzione di vendicarlo, naturalmente a modo suo.

Gli interni della villa sono utilizzati almeno altre due volte negli anni seguenti: prima ne Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, commedia dal titolo chilometrico diretta da Lucio Fulci nel 1975, con un cast che comprende tra gli altri Lando Buzzanca, Sylva Koscina, Rossano Brazzi, Valentina Cortese e Ciccio Ingrassia; in seguito nel poco noto Una donna di seconda mano, un blando dramma a sfondo sentimentale di Pino Tosini del 1977. Una pellicola che, seppur ambientata tra la Toscana e Venezia, è stata prevalentemente girata tra Lodi e Milano.

Una donna di seconda mano (1977) Regia Pino Tosini

Nello stesso 1977 è da segnalare il mistero legato alla localizzazione del set de L’ultima orgia del III Reich, un truce nazi-erotico che seguiva la discutibile moda del periodo, quando nel giro di un biennio videro la luce una decina di pellicole analoghe. In questo film, diretto dal milanese Cesare Canevari, il campo di concentramento nel quale è rappresentata buona parte della storia sembrerebbe sia stato ricostruito in una vecchia fornace dalle parti di Ospiate, oggi non più esistente. Il condizionale è d’obbligo, però, in quanto non tutti i particolari sembrano portare a questo luogo: potrebbe quindi trattarsi di un’altra località.

Nel 1979 il ciak è battuto per Belli e brutti ridono tutti, una modesta commedia divisa in quattro episodi e diretta da Domenico Paolella. Qui, oltre alla solita Villa Arconati, si può vedere anche uno scorcio del centro cittadino: l’incrocio tra le vie IV Novembre e Diaz. Sempre nel 1979 vengono girate a Bollate un paio di veloci sequenze del poveristico Disco delirio, pellicola prodotta e diretta da Oscar Righini: si riconosce il vecchio passaggio a livello di via Caduti Bollatesi-via Pascoli, oltre alla discoteca Ganesh Club, ex Carta Vetrata.

 Belli e brutti ridono tutti (1979) Regia Domenico Paolella

Disco delirio (1979)   Regia Oscar Roy – Scena girate all’interno del locale Ganesh club, ex Carta Vetrata

Disco delirio (1979) Regia Oscar Roy. Scena in esterno girata al passaggio a livello di via IV Novembre – sullo sfondo il palazzo di via Pascoli

Villa Arconati è di nuovo in scena sia in Racconto d’autunno, film-tv prodotto dalla RAI nel 1980, sia in Semmelweis (1981).

Ma è soprattutto nel successivo Notti e nebbie di Marco Tullio Giordana del 1984 che il borgo di Castellazzo (che nella finzione scenica diventa il paese di Visino, situato nel comasco) è maggiormente valorizzato. Nel corso delle riprese di questa miniserie in due puntate, tratta da un libro di Carlo Castellaneta e ambientata nel periodo della Repubblica di Salò, campeggiava su un muro la frase “Visino saluta il duce”, scritta che a distanza di quarant’anni è tuttora parzialmente visibile nella Corte Grande.

Nel 1983 è il futuro premio Oscar Gabriele Salvatores a scegliere villa Arconati come set principale del suo primo lungometraggio, Sogno di una notte d’estate, una personale rivisitazione del testo shakespeariano, con interpreti Alberto Lionello, Flavio Bucci ed Erika Blanc. La villa ha fatto altresì da cornice alla telenovela Felicità… dove sei del 1985, una produzione dell’allora Rete A, suddivisa in 110 puntate da 30 minuti l’una. Si è trattato di uno dei primi esempi di soap opera prodotta in Italia, con l’attrice messicana Veronica Castro, vera stella del genere, come protagonista femminile.

Sogno di una notte d’estate (1983) regia Gabriele Salvatores

Notti e nebbie (1864) Regia Marco Tullio Giordana

La stagione dei set “made in Bollate” stava volgendo al termine, in sintonia con il destino del cinema italiano tout court, che in quel periodo attraversava una delle sue peggiori fasi di crisi. L’ultimo film in cui si può ammirare qualche angolo della città risale ad oltre 30 anni fa: Una fredda mattina di maggio (1990) di Vittorio Sindoni, pellicola che racconta la tragica vicenda di Walter Tobagi, cronista del Corriere della Sera assassinato nel 1980. La scelta del set è decisamente inusuale: alcune sequenze, infatti, sono state girate nei palazzi Aler di via Turati.

Una fredda mattina di maggio (1990)  Regia Vittorio Sindoni

Gli stessi tetti di questo caseggiato popolare in centro città sono poi diventati la location ideale dal rapper Emis Killa per il video musicale “Scordami chi ero”, realizzato nell’ottobre 2013, produzione che ha inaugurato la stagione dei video clip bollatesi, che più recentemente ha visto la rock band dei Maneskin e il cantautore Blanco, entrambi vincitori del festival di Sanremo, optare per le sale di villa Arconati come cornice per i loro promotional. In questo particolare settore dell’audiovisivo, Bollate ultimamente ha fatto da contesto a svariate produzioni del genere, parecchi spot pubblicitari e diverse puntate di programmi TV, in particolare legati al mondo della cucina, in primis il talent Bake Off Italia, quasi sempre realizzati nel suggestivo e fotogenico scenario di villa Arconati.

ANDREA MARTINENGHI

EMIS KILLA – Scordami chi ero

MANNESKIN  – Torna a Casa

BLANCO – Ladro di fiori

E’ nato nel 1978 a Milano nel quartiere di San Siro. Innamoratosi del cinema fin da bambino grazie a Charlie Chaplin, si è poi interessato soprattutto ai film italiani. Nel 2012 ha pubblicato, insieme a 4 amici, il libro “Milano, si gira!”, dedicato ai luoghi del cinema milanese ed edito da Gremese.

Andrea Martinenghi