Leggo nell’articolo del 5 ottobre 2020, intitolato “ Ambrogio e Cristoforo, la nostra chanson de geste”, che .si cita il frate Cristoforo da Bollate, sicuramente ivi nato e vissuto, operante tra il XVII e il XVIII secolo.
Prima di lui però ci fu un altro personaggio, con il medesimo nome e la medesima origine, operante nel ducato milanese nel XV secolo. Infatti, durante le mie ricerche di 50 anni fa, mi imbattei in 2 personaggi bollatesi di nascita, tali Drogo (forse di Novate) e Cristoforo da Bollate . Entrambi funzionari della corte degli Sforza. Del primo, ricordo che andò in disgrazia e fu fatto annegare nella cella sottostante a un ponte del fossato che circonda il castello Sforzesco (alimentato dalle acque del Nirone?). Cristoforo da Bollate fu invece un valente e stimato funzionario, diplomatico della cancelleria degli Sforza, spesso utilizzato per ambasciate nelle corti europee. Fu attivo per circa 30 anni.
Franco Petrucci nel suo “ Dizionario Biografico degli italiani”- edizioni Treccani, cita il nostro Cristoforo e, basandosi su una corposa documentazione, ne ricostruisce la storia. Per conto del duca Francesco, nel 1463 andò in Francia per incontrare il re Luigi XI (Valois) e vi ritornò più volte negli anni a seguire, soggiornandovi anche per lunghi periodi. Anche altri duchi del casato Sforza lo inviarono in varie corti estere. Andò infatti dall’imperatore Federico III sia a Graz che a Vienna. Fece frequenti visite in Savoia da Carlo I di Savoia e altre ancora in Piemonte. L’ultimo suo incarico, avuto dal reggente Ludovico il Moro, fu nel 1490, quando si recò in Savoia per verificare le cause della morte di Carlo I. Nella sua relazione, esistente negli archivi, c’è la sua dichiarazione che conferma che quella del sovrano fu una morte dovuta a cause naturali. Ebbe una figlia, Lucia, che nominò sua erede. Lucia sposò un Biglia ( o Bigli), famiglia in forte ascesa sociale, tale da diventare nel secolo successivo feudataria nel pavese (vedi in proposito il comune di Mezzana Bigli ) e a Saronno.
Fondò una cappella, all’epoca della costruzione -nell’ultimo decennio del secolo-della chiesa milanese di San Pietro in Gessate, situata di fronte all’attuale Palazzo di Giustizia. Questa chiesa è di grande interesse artistico per una notevole e sobria facciata in stile Quattrocento Lombardo e per gli affreschi contenuti all’interno, dipinti da noti pittori. Purtroppo fu duramente bombardata durante la II guerra mondiale, subendo gravi danni al suo patrimonio artistico. Cristoforo morì prima del 1497. Ho voluto ricordare questo personaggio perché, a differenza del suo omonimo che ha una via dedicata in città, rischia di passare nel dimenticatoio.
Nazzareno Marcon