La serenità del nuovo ambiente le permise di trovare una momentanea pace interiore così come traspare nella prosa Orto, pubblicata nel maggio 1943 ed inserita nella raccolta postuma Oltre. Una passeggiata nei campi che si estendevano oltre il cancello posteriore della casa le ispirò una nuova prosa dal titolo Grano.
Durante la permanenza bollatese compose molte delle liriche inserite nella sua ultima opera Fons Amoris.
L’imperversare della guerra fece però rinascere in lei i sentimenti di angoscia.
Nell’agosto 1943, in una lettera ad un conoscente ,scrisse: “Caro e buon amico, Milano è stata quasi distrutta dagli ultimi bombardamenti, udibilissimi qui a Bollate che è solo a pochi chilometri, e non vi posso dire il mio strazio”.
Desiderosa di vivere in un luogo più solitario e più quieto lasciò Bollate, il 18 aprile 1944, per trasferirsi a villa Paganini (dove il celebre violinista aveva passato gli ultimi anni) nei pressi di Parma.
Le numerose incursioni aeree su Parma, distante appena 6 chilometri, fecero sfollare molta gente in quella grande casa che ben presto divenne un ambiente pieno di trambusto così ,dopo soli 3 mesi ,la scrittrice decise di tornare tra i familiari nella casa di Bollate.
L’inquieta poetessa lasciò definitivamente la nostra città ai primi di ottobre.
Morirà l’11 gennaio 1945 nella sua casa milanese di via Cosimo del Fante.
Il Comune di Milano ne dispose la sepoltura nel Famedio del cimitero Monumentale accanto alle tombe di illustri personaggi cittadini.
Il 18 ottobre 1959, presenti la figlia Bianca ed una rappresentanza del Comune di Lodi, venne scoperta , sulla facciata della casa di via Magenta, una lapide commemorativa ispirata dal professor Claudio Cesare Secchi, con la seguente epigrafe:
Ada Negri
ospite di questa casa in tragiche ore di guerra
auspicò nei suoi canti accorati
riconciliata l’umanità in fede e amore
Il 3 aprile 1976 la sua tomba è stata traslata nell’antica chiesa di san Francesco a Lodi .