Un anno vissuto intensamente

Il primo numero di Bollate Oggi – datato aprile 1970.

Domenica 6 aprile 2020, piena emergenza pandemica, da quasi un mese si vive in un lockdown stretto; nel tardo pomeriggio, parte il click ed entra in rete l’avventura di Bollate Oggi. Un primo lancio per vedere l’effetto che fa, attraverso i commenti della cerchia di contatti e amici, e “poi si vedrà in base alle reazioni”.

Quattro storie per cominciare, tra passato e futuro, come recita il sottotitolo della testata. Per lo ieri, la rievocazione, con tanto di filmato d’epoca, della mitica “Cento chilometri di marcia” del 1960, evento tenutosi un mese dopo le Olimpiadi di Roma; per il domani, “Il Triangolo magico”, alcune considerazioni di carattere urbanistico sul possibile sviluppo di una porzione del territorio tra Castellazzo e la Varesina; mentre per l’oggi, la genesi del cd “Live in Bollate”, sbocciato sul palcoscenico dell’auditorium di Cascina del Sole, grazie alla maestria di un pianista americano proclamato, per meriti, cittadino onorario. 

Insieme a queste narrazioni, la presentazione dell’iniziativa: “Virus”, nome nato per caso, ma in perfetta sintonia con la stagione che stavamo e stiamo vivendo.

la Cento Chilometri

LA Cento Chilometri Avvenimenti che lasciano il segno.Copertina opuscolo ufficiale della gara - © Archivio Giordano MinoraCi sono eventi che entrano nella storia di una comunità segnandola in modo indelebile, tramandandosi di generazione in generazione perché, come si...

Il triangolo Magico

Il triangolo Magico Considerazioni su un’area interessante del nord ovest milaneseGli ommini so le bestie più importanti Disse l’aquila all’omo e tu lo sai Ma viettene per aria E poi vedrai come s’impiccoliscono le cose Le ville li palazzi li castelli Da lassù sai che...

La storia di “Live in Bollate”

La storia di “Live in Bollate” di George CablesLa prima volta che George Cables ha suonato a Bollate fu nel 2004 nel gruppo di Victor Lewis nella rassegna Drums dedicata ai batteristi. Victor mi parlò della necessità che aveva George di sottoporsi a dialisi ogni 48...

Virus

VIRUSE’ la nostra Quaresima, autentica. Nel marzo dal tempo sospeso, surreale, quasi fossimo dentro un incantesimo, con l’hashtag imperante “a data da destinarsi”, lo ripetiamo come un mantra nella speranza remota che ci potrà essere prima o poi una certezza, una fine...

L’idea nata da quattro amici che, “costretti a rinunciare al loro ritrovo pressoché quotidiano (per l’aperitivo, assistere a un concerto, vedere insieme  un partita di calcio, o, più semplicemente, scambiare quattro chiacchiere), dopo aver ritrovato una copia della periodica testata locale degli anni Settanta, decidono di farla rivivere, facendola diventare il passatempo della clausura forzata, aggiornata tecnologicamente ai tempi attuali, “non più cartacea ma utilizzando la rete e le sue svariate declinazioni operative”.

Multimedialità, dunque, protagonista ma con un obiettivo preciso, “i confini di Bollate come punto di riferimento. Un modo innovativo di affrontare la realtà e descriverla partendo sempre da una comunità locale, la sua storia, i suoi ricordi, i personaggi e gli eventi che l’hanno fatta crescere”. Insomma, una piattaforma elettronica con le sembianze di un blog o ebdomadario, con un obiettivo ambizioso per essere un diversivo sollazzo: ogni lunedì approfondire via web un avvenimento, un’impresa, una situazione cittadina, facendone memoria e, nel contempo, trovando spunti per il presente e stimoli per il domani. Il tutto trattato sul modello dalla “public history”, ossia mediante testimonianze che, da visioni o esperienze differenti, si traducessero in un racconto corale a più voci. Per dirla con un abusato ma esplicito slogan, “il futuro ha il sapore antico”.

“il futuro ha il sapore antico”.

Una scommessa che richiedeva costanza e serietà d’azione. Di settimana in settimana, abbiamo visto crescere attorno al nostro ”giocattolo” editoriale, curiosità, attenzione, simpatia, proposte, collaborazioni. Una escalation di apprezzamento confermata dai numeri: a fronte di 55 storie settimanali raccontate fino ad oggi, gli utenti certificati sono, 14.632 rilanciate per 49.083 visualizzazioni, mentre gli iscritti alla newsletter settimanale ammontano a 177.

Un gradimento sorprendente che gratifica un intenso anno: da semplice svago si è tramutato, spesso, in un lavoro di ricerche, contatti, verifiche, relazioni, impaginazione, stimolandoci ad andare avanti nel progetto e a non esaurirlo con la stagione della pandemia. Tutt’altro, perché “se devi fare una cosa, falla bene”. Prendendo come orizzonte operativo questa citazione, l’impegno ora è quello di fare in modo che il nostro storytelling partecipativo diventi sempre più accattivante, interessante e coinvolgente sia per le vecchie che per le nuove generazioni bollatesi, all’insegna del motto “per conoscere il futuro dobbiamo studiare il passato”.

DICONO DI NOI

“Che belli questi articoli di vita vissuta della nostra comunità. Complimenti a tutti voi per l’impegno nel salvaguardare la memoria“. (Sandro)

“Che interessante! Bellissimo, poi guardando le foto del ’76, riconoscere le costruzioni già esistenti e scoprire quelle che non ci sono più e quelle ancora da costruire.” (Silvana, a proposito della storia sull’alluvione del Pudiga del ’76)

“Sempre interessante: realtà del passato, declinata al presente. Queste storie meritano un libro. Se lo fate, io lo prenoto già. (Paola)

“Come prende il ricordo! Di conseguenza la memoria ne fa una musica di sottofondo e, allo stesso tempo, fa nascere emozioni. Oggi sarò li a guardarla quella piazza e, attraverso il ricordo, osserverò piccoli particolari e mi concederò la libertà di immaginare com’era. Sarà come entrare nel museo dell’invisibile. Quanti monelli e quanti visi e storie vedrò in quella piazza”. (Iside, a proposito del racconto “Andavamo in piazza”)

“Sempre bello leggere Bollate Oggi, specialmente per un bollatese di importazione”. (Francesco)

“Grazie ancora per questo stralcio di storia bollatese. Per non dimenticare”.(Cesare, a proposito de “La fabbrica dimenticata”)

“Bravi, maturi e responsabili, Speriamo continuino così”. (Clara, sulla “Fantasia al potere”)

“Gran bell’articolo avvincente. Non conoscevo questo grave episodio. (Gabriele, sulla strage della Vignetta)

 

“Accipicchia, un pò come il settebello di pallanuoto di Recco. Solo che qui è stato tutto creato da un unico clan familiare”. (Antonio, a proposito di “Una famiglia, uno sport”)

“Bollate non finisce mai di stupirmi” (Anna, a proposito del Giro d’Italia di Moretti)

“Non sapevo che Panzeri è stato per molti anni un nostro concittadino e neanche che fosse l’autore di vecchie canzoni che cantavo da bambina e che adesso andrò a riascoltare. Grazie” (Marisa, a proposito del “Grazie dei fior”)

“Ci pensavo proprio stamani passandoci davanti: ma quanto ci manca?”(Sonia su “Quelli che lo Splendor”)

“Noooo, non lo fanno più!!! Andavo sempre con i miei genitori. Che nostalgia! (Paola Caterina, commentando “Arsenico e vecchi merletti”)

“Bellissima raccolta di ricordi della nostra Bollate”. (Fabiano)

“Articolo bellissimo, foto fantastiche”. (Margherita, a proposito di “Alberi infiniti”)

“Leggo sempre avidamente gli amarcord che ricevo. Li leggo con struggente nostalgia. Credo che alla fine, meriterebbero davvero di essere raccolti in un bel libro. È la Bollate che ci ha visto crescere e diventare grandi, che ci ha preso per mano e accompagnati nella nostra vita. Bravissimi, avanti cosi”. (Stefano Bruno Galli, assessore regionale alla Cultura)

Le 55 pagine pubblicate

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