LA Cento Chilometri

Avvenimenti che lasciano il segno.

Copertina opuscolo ufficiale della gara – © Archivio Giordano Minora

Ci sono eventi che entrano nella storia di una comunità segnandola in modo indelebile, tramandandosi di generazione in generazione perché, come si usa dire, hanno fatto epoca.

Ebbene Bollate ha vissuto uno di questi momenti storici il 1 novembre del 1960.

A poche settimane dallo spegnimento della fiaccola dei giochi olimpici di Roma, avvenuta l’11 settembre, è stata infatti teatro della “Cento Chilometri” di marcia, una gara anomala, sfiancante, dura per gli atleti; impegnativa per gli organizzatori: si parte all’alba (ore 5,30) e si conclude nel pomeriggio (ore 16,30 premiazione), lungo un tracciato che tocca diversi territori ed è disputata da atleti provenienti da tutto il mondo.

E’ stata una prova memorabile, come riportano le cronache del tempo, tanto che “lo Sport Illustrato” (settimanale sportivo di culto in quegli anni)  ha definito in questi termini la manifestazione bollatese : “ha trovato su queste strade il suo perfetto scenario: filari di pioppi e di salici, quinte di case meditabonde e sonnacchiose, fondali di nebbia.

La nebbia è un elemento essenziale per la Cento perché deve incaricarsi di sfumare i contorni, di togliere profondità al paesaggio, di trasformarlo affinché  questa gara possa trovarsi a suo agio”.

Arrivo della gara nella piazza San Francesco – © Archivio Origgi – Mesini

A dimostrazione del prestigio della competizione, la vittoria finale è andata alla medaglia d’oro olimpica, l’inglese del Middlesex Don Thompson, battezzato familiarmente dal pubblico locale “mister Cicinin” per la sua sagoma minuta e sottile, che ha preceduto nell’ordine: il triestino Abdon Pamich , lo svedese Soderlund, il fratello Nigel Thompson e il connazionale Green. Tra gli italiani si segnalano i piazzamenti di De Gaetano, Angioletti e Terraneo, mentre l’attesissimo ex campione olimpico  Pino Dordoni è stato costretto al ritiro, avvenuto in via Cavour nei pressi dell’attuale negozio Kammi.

© Archivio G. Minora

Ritrovi e Orari

Elenco dei partecipanti

Lettera della Gazzetta dello Sport indirizzata al comune di Bollate

Abdom Pamich transita in via Magenta

Dopo i primi Km. Thompson prende il comando

Per rivivere l’atmosfera dell’epoca rileggiamo la cronaca scritta da Elio Carissimi per l’Informatore Bollatese:

” con la testa leggermente reclinata sulla spalla destra, che conferiva un’aria timida  alla sua già piccola statura. Con un’andatura un po’ disordinata, ma poderosa e stupendamente costante, con le mani penzoloni ritmicamente unite all’incalzante scioltezza del suo passo, Donald Thompson più che un marciatore  impegnato a ben figurare in una competizione che per difficoltà e durezza non ha eguali, aveva l’aspetto, direi quasi la concentrazione, dell’atleta intento a realizzare il suo capolavoro sportivo. Si è fermato sotto lo striscione d’arrivo con tre quarti d’ora d’anticipo sulla più ottimistica tabella di marcia, demolendo ogni precedente primato sui 50 e 100 kilometri, dandoci altresì tutto il tempo per commuoverci e meditare sulla sua straordinaria impresa , poiché il secondo concorrente era staccato di ben 25 minuti”.

Passaggio di Thompson in via Leone XIII

Ultimo giro: Thompson percorrendo via Magenta si avvia verso l’arrivo

“sarà stato per l’importanza della gara ma Bollate illuminata a giorno dai potenti riflettori della TV ci è sembrata diversa, più bella, conscia dell’importanza della manifestazione che ospitava…

Inseguitori già distaccati dai 2 fuggitivi sin dal primo giro

La “Cento” ebbe un ampio risalto sulla stampa nazionale. In fase di organizzazione il promotore Vincenzo Torriani,  novatese e patron per anni del Giro d’Italia, ed il suo fidato braccio destro Antonio Vegetti, sono stati supportati in ogni minimo dettaglio dall’associazionismo locale: dal Pedale Bollatese, che si è accollato l’onere di seguire gli atleti lungo tutto il percorso, alla polisportiva Ardor, che ha messo a disposizione i locali dell’oratorio e gli addetti alla logistica, fino a  singoli cittadini resisi disponibili attraverso la loro competenza professionale, il dottor Bruno Mannucci per la parte medico sanitaria, Carmen Bonomo per la sistemazione degli  atleti, il gruppo interpreti composto da Paola Mannucci, Alfredo Opel, direttore artistico della Ceramica Bollatese, l’insegnante Giuseppina Vimercati, Gianni Albani e la banda Santa Cecilia, diretta dal maestro Lucio Sanvito, che dovette imparare tutti gli inni nazionali. Proprio a sottolineare lo sforzo corale che ha coinvolto la comunità cittadina scrive ancora Carissimi: “sarà stato per l’importanza della gara ma Bollate illuminata a giorno dai potenti riflettori della TV ci è sembrata diversa, più bella, conscia dell’importanza della manifestazione che ospitava. La folla presente era numerosa e allo scoppio del colpo di mortaio che stava ad indicare la partenza, altra è apparsa alla finestra e sui balconi. Ma ci è sembrato che stesse lì da un pezzo e che aspettasse quello scoppio solo per avere una scusa per affacciarsi. La gente è  aumentata man mano che veniva giorno lungo tutto il percorso, tuttavia è rimasta sempre ordinata dietro le transenne di protezione, pronta ad applaudire i primi e a incoraggiare gli attardati”. 

Una manifestazione dunque che ha coinvolto l’intero paese  suscitando  interesse e memoria.

A mezzo secolo di distanza, il 1 novembre 2010, è stata rievocata con una mostra celebrativa presso la Fabbrica Borroni dal titolo

“I 50 anni della 100 km di marcia”

Un momento che ha permesso a tanti di ricordare, a molti di venire a conoscenza e stupirsi di quanto accaduto.

Crono tabella con gli orari dei passaggi

da lo “Sport Illustrato” – © Archivio G. Minora

Paolo Nizzola, una vita a maneggiare notizie tra giornali , radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico “ Ho fatto solo il giornalista”.

Milanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro “una storia su due ruote”), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting) .Gaudente a tavola, soprattutto  in buona compagnia.
Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.

Paolo Nizzola

Giornalista

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari ,la fotografia, la storia locale e lo  sport   sono sempre stati al centro dei suoi interessi. .Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni  Bollate 100 anni di immagini (1978) , Una storia su due ruote (1989) Il Santuario della Fametta (2010) La Fabbrica dimenticata (2010) Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014) . Ha curato anche diverse mostre fotografiche fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015) La Fabbrica dimenticata (2010) I 40 anni di Radio ABC (1977). E’ tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.

Giordano Minora