IRROMPE IL BASEBALL

e la BBC conquista Bollate

1968 – PRIME PARTITE SUL NUOVO CAMPO DI VIA VERDI

Formidabili quegli anni, i Settanta. Il Bollate Baseball Club raggiunse la serie A, portando  il piccolo comune della provincia milanese all’onore delle cronache nazionali tanto da approdare alla Domenica Sportiva.

Si realizzava l’aspetto agonistico dei teppa“ nostrani. La squadretta nata per emulazione, alla metà degli anni Cinquanta, su iniziativa di alcuni giovani intraprendenti, affamati di novità e , soprattutto, folgorati dal fascino yankee a stelle e strisce.

Gilberto Gessaghi e Vincenzo Ciccolella convinsero i loro amici del bar Vittorio e delle serate a suon di rock and roll nel locale situato nella corte del tabaccaio di via Roma,  a cimentarsi in questo strano sport , arrivato in Italia con le truppe di liberazione sbarcate ad Anzio e che si stava diffondendo nel Belpaese attraverso la dislocazione territoriale delle basi NATO. Contagiati dai due promotori, Franco Dotti, Eugenio Gariboldi, Guido Toja, Mario Cuttica, Franco Somaschini, Vittorio Ciccolella, i fratelli di origine bresciana Tino, Federico “Chicco”, Guido e Paolo Soldi, seguiti a loro volta dalla nidiata di seguaci che avevano generato nel cortile della Cascina delle Monache, luogo di culto nella diffusione del gioco.

La Cascina della Monache – luogo di nascita del baseball a Bollate – Foto © G. Minora

A cominciare da quel Giuseppe “Teddy” Silva, il cui soprannome deriva proprio dalla voglia di imitare i teddy  boys americani, fino ai più giovani Gianni Clerici, Corrado Fumagalli, Giuliano Mori, Paolo Re

Campo Sportivo di Bollate 1975 – il potente lancio di Teddy Silva  – Foto © Giordano Minora

Tutti insieme appassionatamente decisero di buttarsi nella impresa.  Ad insegnare le regole di questa disciplina che agli occhi degli attoniti bollatesi appariva come una via di mezzo tra  la “rella “e i “quattro cantoni” , era il “dottorino” Giorgio Fedriga, medico radiologo dell’ospedale, ne aveva appreso i rudimenti militando nelle fila della Ambrosiana Milano , che fornì loro i  primi attrezzi da gioco, palline, mazze e guantoni. Il campo di allenamento era un prato incolto ad est della stazione, nei pressi della allora fabbrica della Ceramica. Il singolare batti e corri incuriosiva spesso i pendolari del treno che notavano e temevano allo stesso tempo  questi “pazzi” che, con le loro spericolate battute, mandavano la pallina a sfiorare i finestrini delle carrozze del convoglio.

1961 – Il nuovo ospedale di Bollate, in fase di costruzione, fa da sfondo alle partite sul campo di via Piave

Nel 1957 nacquero i Tigrotti Baseball Club, con lo scopo di disputare qualche partita amichevole per fare pratica e prendere confidenza con l’ambiente. Solo nel 1959, mutata la denominazione sociale in Bollate Baseball Club, (con il nome originario venivano dileggiati ed  etichettati come quelli della Tbc)  dal “campo del Milani” alla Bergamina, l’avventura ufficiale della più familiare BBC prese il via  dalla serie C. E siccome i “teppa”  bollatesi ci sapevano fare,  nel 1965  vinsero il campionato, battendo nella finale di Genova per  7 a 5 il Sanremo.  Questa trasferta per qualcuno fu anche l’occasione per vedere per la prima volta il mare. 

Medaglia conferita per la vittoria nel campionato di Serie C del 1965

Con i ranghi societari riorganizzati dal giovane e dinamico presidente Iginio Banfi, nel giro di cinque anni arrivarono alla promozione in serie A, dopo averla sfiorata nel 1969, sconfitti nel drammatico spareggio di Verona dai Black Panthers di Ronchi dei Legionari.

I componenti del primo Consiglio Direttivo allegato alla domanda di affiliazione e La domanda di affilliazione alla Federazione Italiana Baseball – 1959

Le primissime partite – 1958

1958 – Fase di battuta in un delle primissime partite giocate sul campo spotivo di via Piave. Sullo sfondo la Cascina Begamina

Franco Dotti viene festeggiato dai compagni per il suo primo fuoricampo della carriera

Il 1970 segna dunque l‘approdo nella massima serie. Una grande impresa che coinvolse l’intero paese che cominciava ad appassionarsi e ad interessarsi a questa  disciplina: il baseball venne eletto sport cittadino. Le tribune del Comunale, appena realizzato, facevano registrare ogni volta il tutto esaurito, addirittura le inferriate della recinzione brulicavano di tifosi arrampicati che non volevano perdersi  le fasi di gioco, nonostante la scomoda posizione. Tra l’altro, raggiungere il campo non era  per niente agevole: bisognava passare il ponte sul torrente Pudiga da via Vittorio Veneto e  poi proseguire lungo  un sentiero  sterrato che costeggiava una testa sorgiva e un boschetto, fino ad arrivare a destinazione. L’attuale via Verdi era ancora un’ipotesi sulle cartine topografiche.

Sulla tribuna del campo di via Piave un numeroso pubblico assiste alle prime partite del nuovo sport imparando a conoscerne le regole 

L’eco dell’’entusiasmo popolare intorno alla BBC arrivò fino a Roma e incuriosì qualcuno al CONI che, colpito da questo corale fenomeno di paese, suggerì alla Norditalia  Assicurazioni di sponsorizzare la squadra. Abbinamento che permise di porre le basi per una presenza stabile nella massima serie, grazie anche al fatto che diversi i giocatori divennero dipendenti della stessa società assicuratrice. L’esordio in serie A fu subito da sballo: i provinciali bollatesi, contro ogni pronostico, si imposero con un rotondo 5 a 0  in casa dei  blasonati campioni d’Italia della Montenegro Bologna. Con le prime sorprendenti ed esaltanti affermazioni cresceva in paese la febbre del baseball. Erano gli anni in cui i bollatesi, quando la squadra era in trasferta, la domenica pomeriggio allungavano la passeggiata con le mogli, per passare dal bar Vittorio in piazza San Francesco, storica sede della società, per informarsi dei risultati.

Erano gli anni in cui ci si innamorava in tribuna.

Primi anni settanta – Dave Phares viene ricevuto dal presidente Iginio Banfi e dal coach Gigi Cameroni 

Erano gli anni dove dal Franco parrucchiere, dal Pagani panettiere, nel negozio dello storico socio Edoardo Biggi,  tra la scelta di un tessuto o di una tenda, si discuteva dei protagonisti, del gioco, dell’errore del manager.

Erano gli anni nei quali si aspettava con trepidazione l’analisi tecnica dell’esperto Max Ott , il martedì sulle  colonne della Gazzetta 

Erano gli anni in cui ogni ragazzo aveva un guantone e una mazza per giocare, persino all’oratorio estivo il classico torneo di calcio venne soppiantato dal torneo di baseball

Erano gli anni in cui nascevano formazioni satellite come i Robins, l’Ospiate targato Courvoisier, il Rayo, che addirittura aveva  il “diamante” ubicato nei prati di Castellazzo.

Erano gli anni in cui intere famiglie si cimentavano nel baseball, chi in prima squadra e chi nelle giovanili. 

Erano gli anni in cui i primi giocatori statunitensi, alloggiati dal “Cec ” in via Roma, timidi e disorientati, scoprivano il calore dei bollatesi e dopo il tradizionale bicchiere di latte all’arrivo, imparavano a bere il vino e qualcuno, rientrando negli Stati Uniti, parlava pure  il nostro dialetto. Lo possono testimoniare Roy Coston, Dave Phares, Dave Pillow, Rick Spica, l’oriundo Lou Cassinelli.

David Pillow – foto autografata con dedica a Luca Zamperini

Erano gli anni in cui i primi giocatori statunitensi, scoprivano il calore dei bollatesi

Lo statunitense David Pillow divenne presto un beniamino di tifosi e sopratutto di tifose

Erano gli anni della rivalità con il Milano, già campione d’Italia e d’Europa; dei derby molto accesi e spesso rissosi, che facevano parlare la stampa sportiva e non, con la prima vittoria bollatese (7-6) arrivata il 3 ottobre del 1970 dopo tre sconfitte.

Erano gli anni dello scudetto sfiorato nel 1972 (3°posto) e del 5° posto del 1976, quando la Norditalia partecipò al campionato, schierando soltanto giocatori italiani contro squadre che erano composte da otto giocatori su nove di scuola americana.

Erano gli anni in cui Bollate sfornava un’ autentica scuola di lanciatori che primeggiavano in squadre di mezza Italia,  Teddy Silva , Gianni Clerici, Giacomo Bertoni, Paolo Cherubini, Gaetano Marazzi,  Paolo Re. Enrico “Kikko” Leonesio, Sergio Brambilla, il baby Roberto Radaelli.

Erano gli anni dell’euforia generale….. Peccato non ci siano più ..   

Primi anni settanta – Campo di via Verdi Corrado Fumagalli, forte battitore,  in azione

Formazioni

1970 – Campionato Serie A

In piedi da sinistra: Gessaghi, Bortolomai,.Coston, Re, Citton, Cherubini, Strada, Marazzi G. – Accosciati: Somaschini, Soldi G,, Soldi P., Soldi F., Fumagalli, Cuttica, Mora, Allara, Perut

I Tigrotti pionieri del baseball a bollate. 1958 – 1959

In piedi da sinistra: Soldi Chicco, Soldi Paolo, Somaschini Franco, Bruni Gelmino, Gariboldi Alberto, Gariboldi Eugenio – Accosciati: Milani Luciano, Federici Luigi, Soldi Guido, Dotti Franco , Gessaghi Gilberto, Soldi Tino 

1965 – Campionato Serie C

In piedi da sinistra: Somaschini, Cristoforetti, Benenati, Soldi Tino, Gariboldi Eugenio, Soldi Tino, Gariboldi Eugenio, Soldi F., Gessaghi – Accosciati: Fumagalli, Mori, Dotti, Silva, Soldi Guido, Cuttica 

1963 – Campionato Serie C

In piedi da sinistra_ Prof. Musolino, Cristoforetti, Soldi P., Soldi F. , Gariboldi E., Cuttica , Gariboldi A. – Accosciati; Marazzi V., Dotti, Silva , Soldi G., Somaschini , Fumagalli

1968 – Campionato Serie B

In piedi da sinistra: Cuttica, Somaschini, Barci, Soldi p:, Soldi F., Gessaghi, Strada – Accosciati: Manfrè, Bertoni , Soldi G., Necchi, Allara, Mori.

1966 – Campionato Serie B

In piedi da sinistra: Banfi (presidente) Gariboldi A., Benenati, Soldi P., Somaschini, Gessaghi, Strada , Dotti – Accosciati: Soldi F., Soldi t., Mori, Soldi G.,Silva , Fumagalli, Zaghi, Bertoni

RASSEGNA DEI CAMPIONATI DI SERIE B 1967 – 1968

Foto e documenti gentilmente concessi da  Franco Dotti, Luca Zamperini, Giuliano Mori

Classe 1951, conosciuto come Luca, è appassionato da sempre di baseball italiano e statunitense.Tifoso degli Huston Astros ,militano nella Divisione Ovest della Major League. Ha collaborato con i periodici Settegiorni, il Notiziario, Tuttobaseball e Softball, Baseball International, Sport USA e radio Caroline. Tra gli anni Settanta e Novanta è stato speaker ufficiale  del Bollate baseball, classificatore ufficiale FIBS, dirigente accompagnatore. I suoi must: indossa da sempre  camicie hawaiane e colleziona figurine di baseball USA.

Gianluca Zamperini

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari ,la fotografia, la storia locale e lo  sport   sono sempre stati al centro dei suoi interessi. .Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni  Bollate 100 anni di immagini (1978) , Una storia su due ruote (1989) Il Santuario della Fametta (2010) La Fabbrica dimenticata (2010) Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014) . Ha curato anche diverse mostre fotografiche fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015) La Fabbrica dimenticata (2010) I 40 anni di Radio ABC (1977). E’ tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.

Giordano Minora