BOLLATE – SPOLETO E RITORNO.
Ho fatto parte della “spedizione” alla città di Spoleto organizzata dagli amici Giordano Minora e Bordegoni, unitamente alle nostre consorti, Paola e Anna. Lo scopo era quello di visitare l’Archivio di Stato, dove è custodita la documentazione originale del servizio fotografico di Luca Comerio sulla fabbrica Sutter-Thévenot in territorio di Castellazzo. L’input era: mordi e fuggi, cioè fotografa e ritorna a casa.
Ho partecipato come “persona informata sui fatti” nel senso che conoscevo già la vicenda della Fabbrica, dell’esplosione del giugno 1918 e del coinvolgimento di Ernest Hemingway come testimone oculare della tragedia. Ne ero venuto a conoscenza nel corso degli incontri serali (e a volte notturni) per organizzare il restauro del santuario della Madonna della Fametta.
La parte tecnica della spedizione fu egregiamente espletata dai due Giordani, entrambi grandi appassionati di fotografia e brillanti fotografi, che potevano avvalersi anche della sofisticata e potente attrezzatura portata al seguito.
A me e alle signore rimase l’aspetto culturale e logistico, nel senso che dovevamo unire all’utile il dilettevole, trovando per la sera il ristorantino giusto per il meritato riposo e sostentamento “dei 2 guerrieri”.
Confesso che ce la cavammo egregiamente: visite culturali al Duomo, alla rocca in cima alla collina, al borgo storico e a diverse chiese e musei. E poi la cena in locali caratteristici per location, arredamento o piatti tipici del posto, sempre graditi da tutto il gruppo.
La visita durò due giorni interi: tornammo a Bollate con tutta la documentazione Comerio nella memoria delle macchine fotografiche dei Giordani.
Le foto furono scaricate, stampate, ingrandite su pannelli rigidi ed esposte nella mostra “ La fabbrica dimenticata “, allestita la prima volta negli spazi della Fabbrica Borroni. Il successo fu grande, vista l’alta qualità del materiale fotografico recuperato, come pure l’emozione suscitata dalla vista delle condizioni lavorative di allora e dalla giovane età delle maestranze, quasi nella totalità donne.
Da questa emozione nacque lo spettacolo teatrale “ Lungo strade ombreggiate da pioppi”, cantata lieve per le vittime della tragedia, messo in scena da “Nudo e crudo teatro” ed ispirato all’esplosione della polveriera ed al racconto di Hemingway “ Storia naturale dei morti”, scritto in veste di testimone diretto della tragedia come barelliere della Croce Rossa Internazionale. La mostra e lo spettacolo hanno poi avuto molte altre sedi di programmazione, sempre con rinnovato apprezzamento.
La spedizione è stata dunque utile: ha riportato nella storia locale un avvenimento ed una testimonianza ormai dimenticate, che ancora oggi emozionano e toccano il cuore di chiunque ne venga a conoscenza.
Gian Mario Pasi