LA BOLLATE DAL COEUR IN MAN

Il Natale solidale

In un anno in cui il verbo rinunciare è diventato, suo malgrado, protagonista nella vita di ciascuno di noi, c’è chi non ha rinunciato alle sue prerogative. È il mondo della solidarietà sociale che, a Bollate, ha fatto squadra, per garantire una presenza costante e concreta “per non lasciare indietro nessuno”. In questo Natale, difficile e dall’atmosfera insolita, vogliamo presentare, anche come segno di gratitudine, l’operato dei tanti volontari che, in modo organico o per la particolare occasione delle festività, hanno voluto promuovere buone azioni solidali. Esempi concreti di altruismo che fanno guardare con fiducia al domani. Per i nostri auguri ci siamo invece rivolti alla fantasia e alla spontaneità dei bambini, affidando loro il racconto della magia del Natale.

LA CARITAS AL TEMPO DEL COVID

La Giornata Diocesana Caritas, celebratasi domenica 8 novembre scorso, è stata l’occasione per presentare l’attività caritativa messa in campo durante l’emergenza Covid, che aveva come obiettivo primario il tema: “nessuno deve essere lasciato indietro”. Spronati da questo stimolo e dalla sempre più ampia domanda di aiuto, per prima cosa abbiamo unito le forze in un autentico gioco di squadra, proprio per intercettare e riuscire a far fronte alle innumerevoli necessità che sono avanzate. Grazie alla costante e attiva collaborazione dell’Amministrazione Comunale, dei suoi servizi sociali e alla preziosa collaborazione dei volontari della Protezione Civile e del gruppo giovani che, soprattutto nel corso del lockdown, hanno consentito di garantire il servizio primario della distribuzione a domicilio dei pacchi alimentari ai nostri assistiti. Per causa di forza maggiore, siamo stati invece costretti a chiudere l’accesso diretto agli sportelli dei fondamentali centri di ascolto, lasciando però la disponibilità di contatto, previo appuntamento, attraverso le segreterie telefoniche:

 Centro di Ascolto Bollate 0233300950

Centro di Ascolto Cassina Nuova 0299205573

Gruppo Alpini di Bollate in collaborazione con la Squadra Emergenza Operativa di Bollate hanno preparato e servito 75 pasti a famiglie bisognose.

Pure il Guardaroba, per ragioni di sicurezza, ha dovuto fermare l’attività di raccolta degli indumenti (restano attivi i cassonetti Caritas sulle aree private delle chiese), mentre la distribuzione si è limitata ai soli casi di emergenza, con un’attenzione particolare ai bambini. Al contrario, seppur riveduta e corretta, non si è mai fermata l’attività di aiuto alimentare in collaborazione con le San Vincenzo e, in stretto contatto, con i servizi sociali. I tre gruppi di lavoro, uno a Cassina Nuova (S. Vincenzo e Caritas) e due a Bollate (S. Vincenzo e Caritas + gruppo giovanile), impegnati nel confezionamento dei pacchi alimentari, stanno sostenendo circa 180 famiglie in difficoltà (65% italiani-35% stranieri) e a tutt’oggi hanno distribuito 2048 pacchi alimentari e 220 pacchi con alimenti e materiali destinati ai bambini più piccoli. Inoltre, grazie a fondi messi a disposizione dalle Caritas e dall’Amministrazione Comunale, sono stati distribuiti circa 19.000 euro in buoni spesa. I pacchi vengono distribuiti, di norma, ogni 15 giorni.

Sempre attiva anche l’iniziativa “due mani in più”, la spesa a domicilio a favore degli anziani che non possono uscire e non hanno supporti familiari, e che non sono in quarantena; bella collaborazione tra la Coop Lombardia, i volontari Coop, quelli del gruppo “Permano”-Caritas e del CPS; attualmente vengono preparate settimanalmente 40 borse (nella primavera scorsa erano arrivate fino a 90).

In questo periodo di emergenza sono altresì state attivate speciali iniziative di sostegno a famiglie che si sono trovate in situazioni di particolare difficoltà, tramite l’accesso ai fondi diocesani (Fondo Famiglia Lavoro, Fondo San Giuseppe, Fondo di Solidarietà).

Un dato che fa riflettere: le famiglie bisognose di aiuto, dall’inizio della pandemia, sono quasi raddoppiate.

Bisogna riconoscere che se da un lato la pandemia ha amplificato problemi e bisogni, dall’altro ha suscitato e mobilitato parecchie nuove risorse, generando un senso di solidarietà che ha contagiato molte persone, permettendoci di rispondere, in maniera abbastanza adeguata, agli impellenti bisogni emergenti.

Un coinvolgimento spontaneo e corale che meriterebbe un ringraziamento sentito per ognuno dei volontari, da quelli che, affrontando rischi e difficoltà, ma sempre in sicurezza, si sono prestati a svolgere la loro azione di aiuto sul campo, a coloro che hanno fatto in modo che la risposta di aiuto si potesse realizzare

In questo periodo prenatalizio sono state lanciate diverse iniziative di solidarietà: 

Quelle delle comunità parrocchiali, per ragioni di sicurezza, quest’anno indirizzate solo alla raccolta di offerte da tramutare poi in buoni spesa (Bollate) o in pacchi regalo (Cassina Nuova);

La Colletta del Banco Alimentare (fornitore, una volta al mese, di alimenti alle San Vincenzo delle nostre due comunità), anziché la tradizionale raccolta fuori dai supermercati, la possibilità di acquisto di card alle casse dei punti vendita dei supermercati stessi.  Alla fine, il valore complessivo delle card acquistate è stato convertito in cibo destinato al Banco Alimentare;

Quella del “carrello solidale”, iniziativa già presente durante la prima ondata della pandemia, proposta dall’Amministrazione Comunale. Ogni cittadino ha avuto la possibilità di condividere parte della propria spesa con i più deboli lasciando qualche prodotto nel carrello posto all’uscita dei supermercati aderenti.

Non ultima, l’iniziativa “Solidarietà in Circolo”, raccolta di generi alimentari, promossa sabato scorso dalla locale sezione del Pd, e destinata alla attività caritative della San Vincenzo.

Una mobilitazione generale per buone pratiche solidali. La pandemia ha fatto sviluppare una nuova forma di organizzazione del servizio di aiuto, caratterizzato dalla stretta collaborazione tra comunità religiosa, comunità civile e comunità giovanile. Ci auguriamo che questa sinergia possa continuare anche in futuro; il fatto poi che dalle elezioni sia stata riconfermata l’Amministrazione Comunale, ha consentito di agire in continuità con quanto era stato messo in campo precedentemente, di fronte alla seconda ondata.

Fare del bene non è solo ed esclusivamente prerogativa dei credenti e delle Caritas ma ci sono anche tanti altri che si mettono in gioco sistematicamente a favore dei più deboli. L’importante è fare in modo che al centro dell’aiuto ci sia la persona in difficoltà e non il bisogno di apparire di chi lo fa.

Soprattutto, bisogna evitare di commettere un errore di prospettiva: quello di pensare che la attività assistenziale e caritativa sia solo un compito degli addetti ai lavori, Caritas e altre associazioni. Ciascuno deve invece sentirsi protagonista in prima persona, fratello di tutti come dice Papa Francesco, attento a segnalare le situazioni di disagio che intercetta, attento a condividere le iniziative di solidarietà che vengono proposte. I volontari hanno bisogno di sentire che non sono soli ad operare ma che alle loro spalle c’è un’intera comunità che li sostiene.

Giuseppe Dusi – responsabile Caritas cittadina

Le scatole che non ti aspetti

Un messaggio whatsapp di una amica per aderire al progetto “SCATOLE DI NATALE”, un regalo di Natale alle persone bisognose, ha fatto scattare una filiera di solidarietà che si è diffusa dal territorio nazionale fino a quello locale.

Sulla scorta di questa sollecitazione, ho proposto infatti al gruppo di cui faccio parte “Battiti all’Unisono” di aderire e di farci promotrici di questa iniziativa in ambito bollatese, confidando di raccogliere almeno una cinquantina di scatole.

Accolto il loro consenso, abbiamo pensato di chiedere agli amici dell’Orablu se potevamo diventare punto di riferimento della campagna e di raccolta delle scatole .

Ho scritto poi all’amica Marion Pizzato per conoscere le modalità di consegna, e lei mi ha chiesto se, per questa iniziativa, potevo diventare referente di Bollate e della zona nord-ovest.

E’ stato così un susseguirsi di chiamate, mail, messaggi di persone che desideravano contribuire. 

Ci hanno scritto e chiamato plessi scolastici, non solo del territorio  bollatese, ma anche di Arese, Senago, Lainate ed è iniziato un vero e proprio carosello nel nome della solidarietà: la prima consegna del 4 dicembre è stata alquanto modesta, ma già quella dell’11 cominciava ad avere dimensioni piuttosto consistenti.

Da Milano ci hanno chiesto se potevamo attivarci anche sul territorio. Considerata l’iniziale titubanza della Caritas locale, mi sono quindi rivolta a Sergio Annoni, il quale ha messo in moto tutti i suoi contatti, comprese le stesse Caritas di Bollate e di Cassina Nuova, per adoperarsi nella distribuzione (il mio nome per la Caritas forse non diceva molto, e quindi si sono tirati indietro, salvo poi mandarmi messaggi per ricevere scatole….) Con il gioco di squadra siamo riusciti a soddisfare le richieste di numerosissime associazioni del territorio, dal CPS, alle stesse Caritas, dalla associazione Davide il Drago alla parrocchia baranzatese di Sant’Arialdo, dalla conferenza di San Vincenzo, al reparto di pediatria dell’ospedale Salvini di Garbagnate, fino al carcere di Bollate. 

Le scatole raccolte e distribuite sono state oltre 2780. Una “buona azione”, nata spontaneamente e che ha coinvolto, con gioia ed entusiasmo, tutti noi volontari e ci ha fatto toccare con mano come, in nome della solidarietà verso gli ultimi, siano in molti a mettersi in gioco e a donare.

Marion ha raccolto più di 44000 scatole sul territorio di Milano, raggiungendo numeri inattesi; la speranza iniziale era di arrivare a 3000 scatole!

Un Natale insolito e davvero inaspettato per noi e, per questo, doppiamente più bello.

Le ragazze dei Battiti coinvolte

Angela Baccaro, Simona Marcora, Anna Francavilla

IL NATALE E LE SUE STORIE

I bambini e le bambine dell’Istituto Comprensivo Montessori di Bollate hanno lavorato sul tema del Natale e, per festeggiarlo, hanno messo in campo tante iniziative diverse. Hanno partecipato ai regali da consegnare a chi non può averne, hanno addobbato la scuola e hanno deciso di scrivere delle storie e delle leggende: eccone alcuni stralci, buona lettura!

Perché gli alberi di Natale si addobbano?

Un giorno un boscaiolo prese un abete cicciottello e, visto che si annoiava a vederlo così, verde e senza ornamenti, comprò addobbi e dolcetti con cui decise di decorare l’albero…..

Perché Rudolph ha il naso rosso?

Rudolph era la renna preferita da Babbo Natale perché era diversa dalle altre renne, aveva infatti il naso rosso perché se lo era sporcato di ciliegie e il colore non era più andato via. Inoltre il naso di notte si illuminava. A Babbo Natale servì molto perché di notte non ci vedeva, quindi il naso di Rudolph gli illuminava la strada….

C’era una volta una renna di nome Rudolph che indossava la mascherina 24 ore su 24 e non la toglie neanche di notte. Un giorno si è rotta la mascherina e il suo naso era diventato grande e rosso e quando gli altri lo vedevano ridevano di lui…..

Un giorno chiamato Natale

Cos’è il Natale? Me lo chiedevo e non lo capivo. Poi ho imparato che il Natale era fatto per stare insieme e questo è già un dono. … ora non si può stare insieme per via del Corona Virus, è brutto, però ce la faremo.

Qualche storia fantastica…

C’era una volta un mostro che rubava i regali ai bambini. Ogni anno a Natale i bambini rimanevano sbalorditi che sotto l’albero non ci fossero i regali per colpa del mostro. I bambini decisero di indagare e scoprirono che il mostro rubava i regali perché lui non ne aveva mai ricevuto uno… fu così che i bambini gli fecero un regalo e il mostro non rubò più niente perché finalmente qualcuno si era ricordato di lui.

È sempre fantastico vedere come i bambini riescano anche attraverso semplici storie a trasmetterci grandi messaggi. Da questi brevi stralci, e sono solo alcuni tra i tanti pensieri che hanno scritto in questo periodo, è possibile vedere come stiano vivendo questo faticoso periodo e come avvertano l’impellenza e l’importanza dello stare insieme.

A tutti voi un caro augurio da parte di tutti i bambini della scuola

Lorena Cardamuro

Le strenne

Forti del consenso e del seguito che ci state tributando, ci permettiamo di suggerirvi alcune strenne natalizie legate al territorio cittadino, che il nostro blog ha contribuito a generare.

 “Cento anni di calcio”

Volume che racconta la secolare partita della Unione Sportiva Bollatese, calcio di inizio 1919. Frutto di una lunga e articolata ricerca di documenti, fotografie e testimonianze che rappresentano lo svolgersi della vita societaria. Vicende che hanno consentito alla formazione nero stellata di farsi valere a livello del pallone dilettantistico, di lanciare qualche giocatore nella galassia del calcio che conta e, successivamente, con l’avvento dei presidenti manager, degli sponsor, dei gemellaggi con squadre blasonate come Inter e Atalanta, di conseguire importanti risultati, soprattutto nelle categorie giovanili. Proprio il ritrovamento di un articolo pubblicato sull’allora cartaceo Bollate Oggi, è stata la scossa per riproporre, in chiave web, il blog che state leggendo. Dunque possiamo affermare di avere avuto una parte ”in commedia” (anche a livello di autori) nella confezione del volume, in distribuzione presso il negozio Costa elettrodomestici in via IV Novembre.

Foto © Giordano Minora

“Dialoghi – 30 anni del festival di villa Arconati- FAR attraverso le foto di Angelo Redaelli”

Una raccolta di scatti del reporter ufficiale della manifestazione che immortalano, in posizioni diverse, gli artisti che si sono esibiti nella rassegna in questo arco di tempo, ai quali sono affiancate, per ciascuna pagina, immagini di angoli e dipinti della seicentesca villa e dell’immenso parco, in un abbinamento visivo molto suggestivo. Questo lavoro ha preso le mosse dalla storia da noi realizzata nel luglio scorso: “Trent’anni di scatti con la villa nel cuore”, intervista con Redaelli ripresa interamente nel catalogo, in distribuzione presso il bookshop di villa Arconati, rivolgendosi al seguente link https://far-shop.weebly.com/store/p43/librofestivalarconati.html=/

Foto © Giordano Minora

“L’Opificio del Castellazzo”

è la sfida imprenditoriale che lanciano tre giovani bollatesi, Fabio, Luca e Samuele, attraverso la creazione di una società benefit che si propone di utilizzare le risorse naturali e le essenze presenti nell’antico borgo e nel parco delle Groane. Un progetto a kilometro zero attuato da lavorazioni di frutti, fiori e gelsi, per far conoscere sapori e profumi di produzioni originate da ricette tramandate da leggende e fiabe di questi luoghi. I primi due prodotti in distribuzione sono: il “Rosea Liquer”, acqua di rose di Leonardo da Vinci, formula descritta nel codice Atlantico, opera che è stata ospitata in villa, e un “Idromele” o “nettare degli dei”, elaborazione di una antica prescrizione della comunità celtica presente nelle campagne della zona nel V secolo a.C.

I prodotti sono disponibili presso alcuni negozi di Bollate, l’elenco è consultabilie sul sito www.opificiodelcastellazzo.it

 

Foto © Giordano Minora

Buone feste e arrivederci al 2021 con altre storie.

La redazione di BollateOggi

Maestra e pedagogista per passione. Amante della musica e della creatività che tenta di trasmettere ogni giorno, dalla prima all’ultima ora.

Lorena Cardamuro