Nel 1928 nasce la Società Oratoriana, quasi subito ribattezzata Ginnastica Romana, per evitare incomprensioni con l’aria che tirava all’epoca, “denominazione data in onore di Roma caput Mundi- ricorda uno dei soci fondatori Ettore Radaelli – proprio perché la capitale era emblema di supremazia storica”. Primo presidente fu nominato Carlo Croce, mentre ad avviare i ragazzi a questa particolare e rigorosa disciplina fu chiamato da Milano, l’esperto maestro istruttore Piatti. Tuta bianca con ricamata sul petto la scritta societaria in blu, la divisa sociale. Nelle sue memorie, il milanese Radaelli annota ancora: “eravamo sempre al verde, le uniche entrate erano le tessere dei soci sostenitori, che la tipografia dell’amico Zappa ci stampava gratuitamente. E poi c’erano le accademie, esibizioni che organizzavamo nel cortile, davanti alla grotta della Madonna di Lourdes, (alle quali partecipavano, a titolo gratuito, il campione olimpionico Savino Guglielmetti e alcuni celebri schermidori miei amici), richiamavano pubblico e permettevano di racimolare fondi per la causa”.
La ginnastica fece breccia nella gioventù bollatese, nonostante richiedesse una costante e impegnativa preparazione, e non tardarono ad arrivare i primi riconoscimenti ufficiali, tanto che la Federazione milanese stabilì di omaggiare, per meriti sportivi, la società con alcuni attrezzi come parallele olimpiche, cavallo e sbarra. Grazie ai risultati acquisiti, la Romana si guadagna la partecipazione ai campionati italiani di Venezia del 1930, un evento epico ma anche una trasferta impegnativa per quei tempi. La spedizione era composta, oltre che dall’istruttore Piatti, dagli accompagnatori Fortunato Ghioni, conosciuto familiarmente come “el Furtunin” perché piccolo di statura, Ercole Strada e Federico Broggi. La formazione comprendeva elementi di prim’ordine come Antonio Figini, detto “Cunscin”, già vincitore di diverse gare, Vincenzo Strozzi, Luigi “Ginin”Rossetti, Alfredo Verga, questi ultimi due primeggeranno anche nell’atletica leggera, rispettivamente nel salto in alto e nei 100 metri piani. A completare la rosa c’erano Mario Piazza, i fratelli Oreste e Vittorio Albani, Federico Sassi, Aldo Motta, Roberto Cimbro, Giulio Minora, Mario Donzelli, per gli amici “Zula”, Riccardo Diotti, Eugenio Tenconi, Marco Mornati, Franco Borroni e Umberto Origgi. I bollatesi conquistarono il dodicesimo posto ed ebbero l’onore di vedere due atleti, Antonio Figini, e Luigi Rossetti, selezionati come probabili olimpici.