IL CAMPIONE EROE Carlo Galimberti

Piccola grande storia esemplare

Il possente fisico del campione – Carlo Galimberti *

Una via porta il suo nome a Ospiate dal 1954, nel 2014, dopo una raccolta di firme promossa tra la cittadinanza ”per rendergli doveroso omaggio”, gli è stato dedicato il palazzetto dello sport di via Varalli.  Sono i tributi che, nel corso degli anni, Bollate ha riservato al suo unico campione olimpionico, quel Carlo Galimberti  plurimedagliato nel sollevamento pesi.

La via Galimberti ad Ospiate dove visse l’atleta *

A rimarcare i suoi meriti sportivi c’è anche una fotografia, un po’ sbiadita ma dal forte valore simbolico: cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Amsterdam del 1928, la nazionale azzurra è pronta per la sfilata, in primo piano con la divisa ufficiale, tait e cappello duro, l’alfiere portabandiera Carlo Galimberti, prescelto per quel ruolo significativo  proprio per i  notevoli risultati conseguiti.

Carlo Galimberti portabandiera dell’Italia nella cerimonia inaugurale dell’Olimpiade del 1928 svoltasi ad Amsterdam

La sua è stata infatti un’avventura umana costellata di riconoscimenti: allori olimpici, titoli europei, primati mondiali, benemerenze, e non solo in ambito sportivo.  Classico esempio di quando la disciplina e la fatica generavano eroi venuti dal nulla. Carlito,  come era familiarmente chiamato, nasce il 4 agosto del 1894 a Rosario di Santa Fé in Argentina, da genitori emigranti italiani;  terzo di sei fratelli, all’età di tre anni si trasferisce con la famiglia di ritorno a  Ospiate. 

Combatte ed è ferito nella guerra 1915-18, sarà decorato con la croce al merito.  Nel 1920 si arruola nel corpo dei vigili del fuoco, segnalandosi per intraprendenza e coraggio, in particolare durante il terremoto del Vulture, ma distinguendosi pure in ambito agonistico nella ginnastica e, soprattutto, nel getto del peso.

A destra il Sergente Maggiore Carlo Galimberti*

Carlo Galimberti e Mario Giambelli in servizio*

Atleta dal fisico asciutto e possente scopre il sollevamento pesi e diventa protagonista assoluto della specialità. Nel giro di tre anni, dal 1921 al 1924, passa dai successi nazionali alla medaglia d’oro olimpica, conquistata ai giochi di Parigi nella categoria medi, alzando 492,5 kilogrammi e stabilendo, nella stessa gara,  il record mondiale di distensione a due braccia con 97,5 kg e quello di slancio a due braccia, 127 kg.  Una performance straordinaria quella realizzata al Vélodrome  d’hiver.

La medaglia d’oro dell’Olimpiade di Parigi del 1924*

In questa eccezionale circostanza, parafrasando Paolo Conte, i “francesi non si incazzano” anzi, restano sbalorditi in un florilegio di le magnifique athlèteimpression profonde, come recitano le ridondanti cronache dell’epoca: “il magnifico atleta italiano sconfisse largamente ogni avversario, suscitando in tutti profonda ammirazione, tanto per la maschia energia, quanto per la ferrea volontà di cui diede prova”.

Nella fase di slancio la potenza espressa*

Locandina della manifestazione. Giochi Olimpici Parigi 1924*

Una foto degli anni 30: all’apice della sua gloriosa carriera*

Dopo il trionfo parigino non ha più avversari in grado di batterlo.  Solo nel 1926 a Ginevra, lo svizzero Aeshmann riesce ad interrompere  la sua imbattibilità.  Alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 si aggiudica la medaglia d’argento, sempre nella categoria medi, sollevando 332,5 kg., battuto dal francese Francois.  Nel successivo quadriennio il suo rendimento rimane pressoché costante inanellando titoli italiani a ripetizione, ne ha vinti 18 consecutivamente, 13 nei medi e 5 nei medio massimi. Ottiene due secondi posti ai campionati europei, a Monaco nel 1930 e l’anno successivo in Lussemburgo.

Quattro rarissime immagini di un esibizione di Galimberti al centro del campo sportivo di Bollate (1933). Le foto di piccolo formato 7 x 4 appartenevano a Carlo Nava, grande appassionato di sport nonché amico di Galimberti. Ritrovate dalla nipote Andreina. Archivio Giordano Minora

Posto  d’onore anche ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1932, preceduto dal tedesco Ismair. Nel novembre del 1934 è quarto agli europei di Genova, mentre nel 1936, alla sua quarta olimpiade, disputata all’età di 42 anni, è settimo nella categoria dei pesi medi.

Il 28 maggio 1939 vince a Genova il suo diciottesimo titolo nazionale.

Squadra italiana di sollevamento pesi sul piroscafo in partenza per le Olimpiadi di Los Angeles 1932. Seduto Carlo Galimberti*

Milano, 14 Dicembre 1929: manifestazione pesi lotta *

Qualche settimana più tardi, il 10 agosto, conquista la sua ultima medaglia: quella d’argento al valor civile, cadendo nell’adempimento del suo dovere di vigile del fuoco , coinvolto nello scoppio di una caldaia in via Morozzo della Rocca a Milano , con lui persero la vita altri due pompieri.

Cartolina in ricordo delle vittime dei Vigili del Fuoco

Il 6 gennaio del 1954, in occasione della cerimonia di intitolazione della via a Ospiate da parte  del sindaco Enrico Colombo,  Bollate ha avuto l’onore di ospitare sul palco del cinema oratorio, “debitamente rinforzato”,  la decima edizione del trofeo dedicato alla sua memoria, promosso dalla Federazione Italiana Atletica Pesante, dal  Corpo dei Vigili del Fuoco e dalla Gazzetta dello sport.

Opuscolo stampa in occasione della finale nazionale del Trofeo intitolato a Galimberti svoltasi a Bollate il 6 gennaio 1954

“Armonioso nelle linee, composto nello stile, Galimberti era atleta perfetto”, lo aveva così definito sulle colonne della rosea il giornalista Luigi Ferrario.

“Il suo fisico di atleta non era soltanto bellezza statuaria  ma una sorgente di forza generosa per i deboli e lo dimostrò in cento episodi rischiosi. Quante vite debbono a lui la loro esistenza !”,  con queste parole lo commemorava alla radio il prefetto Alberto Giombini.

 “Gli eroi son tutti giovani e belli”, canta Francesco Guccini

Carlo Galimberti

Nato a Rosario di Santa Fé   (Argentina) il 2 agosto 1894

 Vigile del fuoco – atleta nel sollevamento pesi

Olimpiadi

1924 – medaglia d’oro ai giochi di Parigi

1928 – medaglia d’argento ai giochi di Amsterdam

1932 – medaglia d’argento ai giochi di Los Angeles

Campionati europei

1930 Monaco: secondo posto

1931 Lussemburgo: secondo posto

1934 Genova: quarto posto

Campionati italiani

1921- 1939 primo assoluto: 13 titoli nei pesi medi e 5 nei medio-massimi

Primati

16 record italiani nelle categorie medi e medio – massimi

6 record mondiali nella categoria medi

Onorificenze

Medaglia d’oro CONI al valore atletico

Medaglia d’onore Federazione Italiana Lotta Pesi Judo al merito sportivo

Membro d’onore della Federazione Italiana  Atletica Pesante

Medaglia d’oro del comune di Milano

Medaglia d’argento al valor civile

Il gruppo sportivo Pompieri Milano 1901 porta il suo nome nella denominazione societaria

Il 17 maggio 2015 il suo nome è stato inserito nella “Walk of Fame” a Roma, un percorso lastricato di mattonelle che da viale delle Olimpiadi arriva allo stadio olimpico, dedicato ai 100 atleti che hanno fatto grande lo sport italiano.

Il 14 settembre 2019, l’amministrazione comunale di Bollate, in collaborazione con la sezione milanese dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco e i commercianti del Centro Storico, ha installato – presso il palazzetto di via Varalli –  una nuova targa e un pannello rievocativo della vita del campione.

(*) ove non espressamente indicate le immagini sono tratte  dalla pubblicazione Carlo Galimberti  edita dal Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Milano  nel 2012

Paolo Nizzola, una vita a maneggiare notizie tra giornali , radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico “ Ho fatto solo il giornalista”.

Milanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro “una storia su due ruote”), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting) .Gaudente a tavola, soprattutto  in buona compagnia.
Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.

Paolo Nizzola

Giornalista

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari ,la fotografia, la storia locale e lo  sport   sono sempre stati al centro dei suoi interessi. .Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni  Bollate 100 anni di immagini (1978) , Una storia su due ruote (1989) Il Santuario della Fametta (2010) La Fabbrica dimenticata (2010) Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014) . Ha curato anche diverse mostre fotografiche fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015) La Fabbrica dimenticata (2010) I 40 anni di Radio ABC (1977). E’ tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.

Giordano Minora