UNA FAMIGLIA, UNO SPORT

La saga dei Soldi, il baseball a Bollate

Un quadretto familiare d’eccezione: tutti i Soldi, giovani e meno giovani. Da sinistra: Guido, Roberta, Davide, Chicco, Tino e Maria; poi il piccolo Luigi, Daniela, Riccardo, Monica e Maddalena.

“Quattro Soldi di speranza e nasce il baseball a Bollate”, mai titolo è stato più azzeccato, come quello della Gazzetta dello Sport del 3 ottobre 1974, per un articolo dedicato alla famiglia, diventata di diritto, sinonimo di baseball e softball in città

I coniugi Agnese Chiroli e Luigi Soldi mai avrebbero immaginato che, dopo il matrimonio e il successivo trasferimento a Bollate da Rudiano, in provincia di Brescia, nel 1954, alla ricerca di un lavoro stabile e dignitoso, la loro famiglia sarebbe diventata famosa in Italia e nel mondo, grazie a questo strano sport importato dagli States che, agli scettici bollatesi, appariva come una via di mezzo tra due giochi di strada, la rella e i quattro cantoni.

Teatro di questo romanzo familiare e sportivo, la Cascina delle Monache, il cortile dove il clan Soldi aveva costituito la propria casa base e che sarebbe diventato la culla, prima del batti e corri maschile e, successivamente, di quello color rosa e nel quale i sette fratelli, quattro maschi e tre femmine, hanno avuto un ruolo fondamentale sia nella diffusione e, soprattutto, nell’affermarsi di questa disciplina, dando vita a una dinastia che, di trionfo in trionfo, è arrivata alla terza generazione.

A dare il là alla storia, sul finire degli anni Cinquanta, una strana, dura pallina con 108 cuciture, portata a Bollate da Gilberto Gessaghi e dal dottor Giorgio Fedriga, che suscitò la curiosità di un gruppo di amici tra cui i fratelli Tino, Federico (Chicco), Guido e Paolo Soldi. Ad alimentare il loro stupore contribuì anche una pellicola dell’epoca, ‘Il prigioniero della paura’, in cui Anthony Perkins interpretava il campione di baseball Jimmy Piersall.

I fratelli Chicco, Tino e Guido

Guido Soldi,  recentemente inserito della Hall of Fame del Softball italiano, con i trofei conquistati dal Bollate Softball 1969 – Foto © Giordano Minora

Da quell’episodio, fu amore a prima vista, un coinvolgimento emotivo che portò i Soldi brothers e i loro amici a praticare questo nuovo sport, dando vita ad una squadra denominata Tigrotti Baseball Club che si iscrisse al campionato di serie C. Da quella decisione è cominciata la storia, approdata alla massima serie, alla nascita della versione femminile e ai trionfi internazionali, facendo diventare Bollate, tra l’entusiasmo popolare, una delle capitali di questa disciplina. A far da cornice all’avventura familiare due cortili, la Cort di Sarton (oggi Corte Vaghi in via Roma), dove era ubicata la prima sede, e la celebrata Cassina di Monich, dove abitavano i Soldi che avevano già contagiato i ragazzi del cortile, iniziali protagonisti dell’impresa che ha portato il baseball, e poi la costola femminile del softball, a farsi conoscere e a fare dei Soldi una icona della specialità.

Un’azione di promozione e divulgazione sintetizzata, nei fatti, da un albo d’oro ragguardevole e riconosciuta, nei meriti, dall’iscrizione di ben quattro componenti della famiglia nel prestigioso olimpo della Hall of Fame della disciplina; recentissima, a inizio 2021, quella di Guido nella sezione tecnici.

Della serie, una famiglia uno sport per una passione tramandata dai fratelli alle sorelle, dai padri ai figli e dalle figlie alle figlie, in un crescendo di situazioni dove si mescolano affetti e attività agonistica, ben spiegata dall’albero genealogico.

Cascina delle Monache, Bollate. Foto © Giordano Minora

Tino, allanagrafe Battista, iscritto nella Hall of Fame dal 2006, è il maggiore della dinastia. Con la casacca numero 11 dei Tigrotti, iniziò a giocare in 1^ base nel lontano 1956, chiudendo la carriera alle soglie della serie A per dedicarsi poi a fare da chioccia alle sorelle, Maria e Maddalena con la squadra di softball, portandola in un batti baleno ai massimi livelli. Nel 1970 raggiunge la finale, persa, contro le Campionesse d’Italia del Car Renault di Torino ma, due anni più tardi, conquista il primo scudetto battendo il San Saba Roma nella finale di Livorno, bissando il tricolore l’anno successivo con il marchio Norditalia Assicurazioni. Le ragazze di Ospiate – hanno trovato nella frazione la loro casa sportiva – sotto la guida di Tino conquistano ben otto titoli tricolori.

Questi successi aprono al coach, nel 1974, le porte della Nazionale e, nei nove anni da manager azzurro, colleziona un quinto posto ai mondiali statunitensi, tre secondi posti in altrettanti campionati europei e una settima posizione ai mondiali del Salvador.

Nel frattempo, sulla spinta del susseguirsi di vittorie, il movimento del softball bollatese cresce sia come fama che come numero di giocatrici, tanto da dover creare una seconda compagine, le Blue Girls, serbatoio di future campionesse, sempre sotto l’ala protettiva dei Soldi. Così, nel 1987, Tino diventa presidente e a lui subentra, come manager sul campo, il fratello Federico, per tutti “Chicco”.

Siccome, il  dna è ereditario, la figlia Monica non può che appassionarsi al gioco di papà, facendosi notare nel ruolo di lanciatrice. Tra un tiro e l’altro incrocia il suo Cupido nel ricevitore del Bollate baseball, Angelo Nicolini, attuale coach del Saronno, dalla loro unione non potevano che nascere due splendide atlete: Alice (lanciatrice) e Arianna (lanciatrice – interbase) cresciute agonisticamente nel Bollate e adesso in forza al Saronno softball.

Il secondo della nidiata è FedericoChicco’ (Hall of Fame dal 2006) ,fa parte pure lui di quei Tigrotti che scalano le classifiche, fino alla Serie A. Carattere fumantino, nasce come 3^ base per poi spostarsi all’esterno destro nelle sue ultime stagioni nella massima serie. Con la casacca del Bollate gioca fino al 1971, poi si trasferisce al Courvoisier Ospiate, contribuendo alla vittoria nel campionato di serie B del 1974. Concluso il suo percorso nel baseball, con i fratelli Tino e Guido si dedica al softball, allenando le squadre satellite del Bollate: Blue Girls Foto Mesini e Red Fox Turbogas. Prende da Tino il testimone alla guida della Nazionale, presentandosi agli europei in Belgio con la squadra juniores e centrando un sorprendente secondo posto. Sempre con la nazionale juniores, partecipa al mondiale in Australia. Vincerà poi a mani basse l’Europeo, con una striscia di sette vittorie su sette incontri. Il suo capolavoro lo compie però agli Europei del 1986, riuscendo nell’impresa di togliere la corona continentale dalla bionde teste delle eterne rivali olandesi. Esaurita l’esperienza azzurra, Chicco rientra nel softball di casa e, sotto la sua direzione tecnica, il Bollate conquista gli scudetti del 1996 e del 1997- quello della stella, unica formazione italiana a fregiarsene- e due Coppe Italia.

Dal matrimonio di Federico con Anna (sorella di ‘Teddy’ Silva, uno dei più celebrati lanciatori italiani, pluridecorato campione con l’Europhon di Milano), in uno dei tanti intrecci amorosi che hanno caratterizzato i rampolli di famiglie bollatesi cresciute a pane e baseball o softball, nasce Riccardo, che prima ancora di tenere in mano una penna, si cimenta con il T-ball; da lì il passo è breve per una lunga gavetta e l’approdo in prima squadra, negli anni Novanta, con la casacca della Banca Subalpina. E’ l’ennesimo prodotto di quella scuola lanciatori “made in Bollate”, ma non scherza neanche con la mazza, ne sa qualcosa il Milano che, in ben due derby nel 1966, ha subìto le sue potenti battute nelle finali play off per il passaggio in A1.

Con maschera e schinieri (l’attrezzatura del ricevitore) è forse Guido il personaggio più carismatico della famiglia. E’ l’artefice nel 1969 della promozione della BBC nel gotha del baseball che conta, esordendo poi in serie A nell’aprile del 1970.

Paolo Soldi

Guido, Maddalena, Luigi, Tino, Roberta, Federica, Chicco e Alessandra 

A soli 22 anni partecipa anche al primo corso federale per allenatori italiani, ottenendo la tessera numero 5 e, in questa veste, plasma lanciatori come Teddy Silva, Giacomo Bertoni, Gaetano Marazzi, Paolo Cherubini e Paolo Re, che si affermeranno a livello nazionale ed internazionale.

Guido approda, nel 1971, in compagnia dei fratelli, alla Courvoisier Ospiate, contribuendo alla promozione nel massimo campionato. Successivamente, d’intesa con Tino e Federico, si dedica alla versione rosa come allenatore, soprattutto delle giovanili, lanciando future campionesse come Nadia Barolo, Roberta Soldi e Greta Cecchetti. Attualmente ricopre la carica di presidente, ma siccome il richiamo del diamante è forte, continua ad occuparsi di mini-softball e Under 12.

Sotto la sua presidenza, il Bollate Softball 1969 ha conseguito titoli nazionali, scudetti in ciascuna categoria giovanile, Coppa italia, Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni; insomma, tutto quello che si poteva vincere. Grazie a questo invidiabile palmarès, nel gennaio di quest’anno è stato iscritto nella Hall of Fame alla categoria tecnici, meritato riconoscimento, arrivato subito dopo aver ricevuto a dicembre dal CONI, la prestigiosa Palma di bronzo.

A conferma del detto, “buon sangue non mente”, Guido, coniugato con Paola Clerici, sorella di Gianni – altro lanciatore forgiato alla Cascina delle Monache, divenuto protagonista ad alto livello in ambito nazionale – non poteva che svezzare sul diamante i suoi cinque figli.

Chicco, Paolo e Guido

Le casacche dei trionfi

NORDITALIA – Stagione  1972

NORDITALIA – Stagione  1972

AMS – Stagione anni settanta

Brazzoli – Stagioni anni settanta

Leprotto – Stagione 1976

MKF – Stagioni 1996 – 1997

MKF – Stagioni 2017 – 2020

KERODEX – Stagioni 1978 – 1985

KONO MUSIC – Stagione 1998

SANOTIN – Stagioni 2003 – 2013

MONZESI – Stagione 2020

EPSON

Roberta, la primogenita, è stata ed è tuttora una delle top del softball nazionale. Inizia a dieci anni nelle giovanili ed esordisce a 14 anni con la casacca delle Blue Girls nella massima serie. 105 presenze con la Nazionale Italiana; si alterna sul monte di lancio e nel ruolo di interno, lasciando insoluto il quesito di quale fosse per lei il ruolo più congeniale. Partecipa a quattro Mondiali e a nove Europei, conquistando il titolo continentale nel 1986,1992 e 1995 e impreziosendo il suo curriculum con il titolo di MVP (miglior giocatrice) nel 1992 e 1995. Nel 1985, in batteria con la sua compagna in Kerodex Patrizia Caroti (anche lei Hall of Fame), batte per la prima volta l’Olanda (1-0). Gioca ininterrottamente per quindici anni, diventando Campione d’Italia nel 1996 e 1997. Guanto d’oro nel ruolo di terza base nel 1997.

Dal 2013 è iscritta nella Hall of Fame del baseball e del softball italiano mentre, a futura memoria, il Bollate ha ritirato per sempre la casacca con il numero 31. Terminata la carriera agonistica, diventa tecnico e mette la sua esperienza al servizio delle squadre giovanili. Nel 2016 è eletta Consigliere Federale per il quadriennio olimpico 2016-2020, con l’incarico di coordinatrice delle Nazionali di Softball. Alle elezioni del 16 novembre 2020, a suon di voti, viene rieletta ed è nominata è vice presidente federale.

Roberta ha due figlie che, naturalmente, hanno calcato i diamanti: Sara, ex 3^ base nella prima squadra, e Marta, lanciatrice, punto di forza della under 12, vincitrice dello scudetto di categoria nel 2020.

L’ambito riconoscimento Gold Globe Award 1997  assegnata a Roberta Soldi

Davide è il secondogenito di Guido. Come il cugino Riccardo fa gavetta nelle giovanili del Bollate targato Subalpina, esordendo in serie A2 nel ruolo di catcher. Ottenuta poi la qualifica di tecnico, ha guidato l’Under 12 e l’Under 15 del Bollate Softball alla vittoria in diversi campionati.

Dopo Davide nasce Daniela, cresciuta nei diamanti di via Novara a Ospiate. Ex lanciatrice delle Blue Girls, nel 1987 disputa, con la nazionale juniores, i mondiali di categoria a Oklahoma (USA). Gioca in serie A fino al 1991 e poi fa la mamma. Ma il richiamo del campo è troppo forte ed eccola nel 2002 con le giovanili. Adesso è allenatrice della Monzesi New Bollate, la compagine “cugina” recente vincitrice del campionato di A2 e sfidante della MKF nel derby stracittadino.

Daniela è mamma di Linda, nata dal matrimonio con Davide Leonesio, figlio d’arte (il papa Kikko ha lanciato in entrambe le squadre cittadine, Robins e BBC) ed ex lanciatore del Bollate, ora coach della Under 18 dell’Ares Milano. Linda ha giocato in prima base fino al 2019.

La dinastia di Guido prosegue con Luigi. Da giocatore milita nelle giovanili del Bollate quindi a Rho e Seveso. Smette con l’agonismo molto presto e, a soli 16 anni, partecipa al corso di tecnico, a 17 anni è coach, con zia Maddalena, della formazione Juniores, conquistando tre scudetti tra il 1998 e il 2000. Dal 2001 diventa manager della prima squadra targata MKF, vince due titoli italiani (2003 e 2005), due Coppe Italia (2017 e 2019) e, con caparbietà, si impone in ambito internazionale, dapprima nella Coppa delle Coppe (2018) e poi nella Coppa dei Campioni (2019). Nella sua carriera di allenatore, è stato manager di diverse squadre nazionali: con l’Under 16 è ottavo al Mondiale di Praga del 2009, terzo all’Europeo di Anversa del 2011; con l’Under 19 vince l’Europeo 2010 di Vienna e, nel 2012, è terzo all’Europeo di Rosmalen. Dopo la conquista della Coppa dei Campioni lascia la prima squadra e, nel 2020, conduce la Under 12 allo scudetto di categoria.

Anche con Luigi, Cupido ci ha messo del suo, la compagna Patrizia Mattiolo, già esterno del Bollate e ora coach, gli regala una figlia, Rebecca che, manco a dirlo, segue le orme sportive dei genitori: ricopre il ruolo di lanciatrice nelle giovanili.

Alessandra, l’ultima erede di Guido, si cimenta nei ruoli di lanciatore e 1^ base. Vince tre scudetti categoria Ragazze, quattro titoli Cadette e altrettanti con l’Under 21. Nel 2003 è nella Nazionale Under 16, conquista il titolo europeo a Praga ed è nominata miglior lanciatrice del torneo. Gioca in serie A dal 2004 al 2008, vincendo lo scudetto nel 2005. A soli 20 anni, nel 2009, lascia il softball giocato e si dedica allo studio, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. Oggi fa parte del Consiglio Direttivo della società occupandosi della gestione amministrativa e legale della stessa. 

Paolo è il quarto fratello. Poliedrico ed estroverso, per qualcuno il più talentuoso, il classico giocatore che, quando era in giornata, era protagonista di prestazioni entusiasmanti, altrimenti esibiva prestazioni incolori e distratte. Questo episodio delinea il carattere del personaggio: una espulsione subita dall’arbitro di base che lo aveva sorpreso in campo con la sigaretta. Nel lasciare il diamante, non prima delle proteste di rito, si rivolse al direttore di gara giustificandosi in questo modo “ma arbitro, non fumavo era spenta. Estroso esterno centro di ruolo, con il riconoscibile guanto nero, bomber di razza con la mazza in mano, nella serie A targata Norditalia e nella Nazionale che ha affrontato, a l’Avana, i campioni cubani, davanti a Fidel Castro.

Anche lui, come i fratelli, è nel roster della Courvoisier Ospiate tra il 1971 e il 1975. Abbandona il baseball e Bollate, trasferendosi con la famiglia a Cessole, in provincia di Asti, dove è un apprezzato viticoltore.

Dopo quattro fratelli, tre sorelle: Rita è la mosca bianca del clan, non segue la tradizione di famiglia sul campo ma, con il cuore è la tessera numero 1 del tifo. A far le sue veci agonistiche ci hanno pensato i figli. Federica ha difeso il sacchetto di 2^ base, mentre la nipote Giulia, figlia di Emanuele, attuale coach della Under 15, ricopre il ruolo di interno.

Disegno di Sergio Mangini

Le altre due sorelle, Maria e Maddalena, sono invece subito state folgorate sulla via della  passione dei fratelli e hanno risposto immediatamente si alla proposta di fare le ambasciatrici della compagine femminile. Imparano i movimenti dei maschi e, in breve, tempo diventano protagoniste nella conquista dei primi due scudetti, nel 1972 e nel 1973, a pochi anni dalla fondazione, avvenuta nel 1969. Maria, collaudata catcher, mentre Maddalena si sposta in pedana diventando lanciatore, talvolta ricoprendo anche il ruolo di interno. Maria è un pilastro della squadra allenata dal fratello Tino e della nazionale; ha totalizzato 14 presenze, partecipando, nel 1974, ai mondiali di Stratford in Connecticut (7°posto), quando le azzurre furono accolte, all’aeroporto, da una rumorosa e festante comunità di italo-americani che di cognome si chiamavano Soldi. Nel 1976 Maria si ritira a vita religiosa, con il nome di suor Emanuela prende i voti, entrando nella ‘Piccola Casa del Cottolengo’ di Torino. Oggi dirige una comunità di recupero, in un piccolo paese ai piedi della Cisa, in Toscana.

Maddalena, per tutti ‘Nena’, nei suoi 17 anni di carriera, conclusa nel 1985, alternandosi nei ruoli di lanciatore, interbase e 2^ base, vince otto scudetti e per 44 volte è Azzurra d’Italia partecipando a tre campionati europei, ai Mondiali del 1974 in Connecticut e nel 1978 a San Salvador. Nel 1981 partecipa al corso per allenatori e, in questa veste, conquista otto titoli tricolori nelle categorie Juniores e Under 21.

Anche Maddalena ha avuto l’onore di vedersi ritirata per sempre la casacca numero 53.

La saga sportiva di una famiglia, quella dei Soldi, che si identifica a tutto tondo in una disciplina sportiva. Ecco perché questo cognome è sinonimo di baseball e softball. Lo aveva ben intuito quel giornalista della rosea che, nel lontano 1974, entrando in Bollate per descrivere il fenomeno del batti e corri locale era andato a colpo sicuro: “per favore la Cascina delle Monache dove abitano i Soldi”.

In occasione del 50esimo di fondazione del softball Bollate

Daniela Luigi Guido Roberta Alessandra 

TROFEI

La Coppa di  Campioni d’italia 2020

Women’s European Premier Cup  vinta nel 2019

Coppa Italia 2017

Women’s European Premier Cup  vinta nel 2018

La prestigiosa Coppa dei Campioni vinta nel 2019

Rassegna stampa – Archivio Zamperini

Classe 1951, conosciuto come Luca, è appassionato da sempre di baseball italiano e statunitense.Tifoso degli Huston Astros ,militano nella Divisione Ovest della Major League. Ha collaborato con i periodici Settegiorni, il Notiziario, Tuttobaseball e Softball, Baseball International, Sport USA e radio Caroline. Tra gli anni Settanta e Novanta è stato speaker ufficiale  del Bollate baseball, classificatore ufficiale FIBS, dirigente accompagnatore. I suoi must: indossa da sempre  camicie hawaiane e colleziona figurine di baseball USA.

Gianluca Zamperini

Paolo Nizzola, una vita a maneggiare notizie tra giornali , radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico “ Ho fatto solo il giornalista”.

Milanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro “una storia su due ruote”), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting) .Gaudente a tavola, soprattutto  in buona compagnia.
Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.

Paolo Nizzola