Tino, all’anagrafe Battista, iscritto nella Hall of Fame dal 2006, è il maggiore della dinastia. Con la casacca numero 11 dei Tigrotti, iniziò a giocare in 1^ base nel lontano 1956, chiudendo la carriera alle soglie della serie A per dedicarsi poi a fare da chioccia alle sorelle, Maria e Maddalena con la squadra di softball, portandola in un batti baleno ai massimi livelli. Nel 1970 raggiunge la finale, persa, contro le Campionesse d’Italia del Car Renault di Torino ma, due anni più tardi, conquista il primo scudetto battendo il San Saba Roma nella finale di Livorno, bissando il tricolore l’anno successivo con il marchio Norditalia Assicurazioni. Le ragazze di Ospiate – hanno trovato nella frazione la loro casa sportiva – sotto la guida di Tino conquistano ben otto titoli tricolori.
Questi successi aprono al coach, nel 1974, le porte della Nazionale e, nei nove anni da manager azzurro, colleziona un quinto posto ai mondiali statunitensi, tre secondi posti in altrettanti campionati europei e una settima posizione ai mondiali del Salvador.
Nel frattempo, sulla spinta del susseguirsi di vittorie, il movimento del softball bollatese cresce sia come fama che come numero di giocatrici, tanto da dover creare una seconda compagine, le Blue Girls, serbatoio di future campionesse, sempre sotto l’ala protettiva dei Soldi. Così, nel 1987, Tino diventa presidente e a lui subentra, come manager sul campo, il fratello Federico, per tutti “Chicco”.
Siccome, il dna è ereditario, la figlia Monica non può che appassionarsi al gioco di papà, facendosi notare nel ruolo di lanciatrice. Tra un tiro e l’altro incrocia il suo Cupido nel ricevitore del Bollate baseball, Angelo Nicolini, attuale coach del Saronno, dalla loro unione non potevano che nascere due splendide atlete: Alice (lanciatrice) e Arianna (lanciatrice – interbase) cresciute agonisticamente nel Bollate e adesso in forza al Saronno softball.
Il secondo della nidiata è Federico ‘Chicco’ (Hall of Fame dal 2006) ,fa parte pure lui di quei Tigrotti che scalano le classifiche, fino alla Serie A. Carattere fumantino, nasce come 3^ base per poi spostarsi all’esterno destro nelle sue ultime stagioni nella massima serie. Con la casacca del Bollate gioca fino al 1971, poi si trasferisce al Courvoisier Ospiate, contribuendo alla vittoria nel campionato di serie B del 1974. Concluso il suo percorso nel baseball, con i fratelli Tino e Guido si dedica al softball, allenando le squadre satellite del Bollate: Blue Girls Foto Mesini e Red Fox Turbogas. Prende da Tino il testimone alla guida della Nazionale, presentandosi agli europei in Belgio con la squadra juniores e centrando un sorprendente secondo posto. Sempre con la nazionale juniores, partecipa al mondiale in Australia. Vincerà poi a mani basse l’Europeo, con una striscia di sette vittorie su sette incontri. Il suo capolavoro lo compie però agli Europei del 1986, riuscendo nell’impresa di togliere la corona continentale dalla bionde teste delle eterne rivali olandesi. Esaurita l’esperienza azzurra, Chicco rientra nel softball di casa e, sotto la sua direzione tecnica, il Bollate conquista gli scudetti del 1996 e del 1997- quello della stella, unica formazione italiana a fregiarsene- e due Coppe Italia.
Dal matrimonio di Federico con Anna (sorella di ‘Teddy’ Silva, uno dei più celebrati lanciatori italiani, pluridecorato campione con l’Europhon di Milano), in uno dei tanti intrecci amorosi che hanno caratterizzato i rampolli di famiglie bollatesi cresciute a pane e baseball o softball, nasce Riccardo, che prima ancora di tenere in mano una penna, si cimenta con il T-ball; da lì il passo è breve per una lunga gavetta e l’approdo in prima squadra, negli anni Novanta, con la casacca della Banca Subalpina. E’ l’ennesimo prodotto di quella scuola lanciatori “made in Bollate”, ma non scherza neanche con la mazza, ne sa qualcosa il Milano che, in ben due derby nel 1966, ha subìto le sue potenti battute nelle finali play off per il passaggio in A1.
Con maschera e schinieri (l’attrezzatura del ricevitore) è forse Guido il personaggio più carismatico della famiglia. E’ l’artefice nel 1969 della promozione della BBC nel gotha del baseball che conta, esordendo poi in serie A nell’aprile del 1970.