NON SOLO LIBRI

La magia della Biblioteca

“Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca”

Jorge Luis Borges

Il primo nucleo della Biblioteca di Bollate sorse nel febbraio del 1957, in una sala all’interno dell’allora municipio in piazza Martiri della Libertà, oggi conosciuto come vecchio comune (Nata come biblioteca civica, sarà intitolata alla poetessa Ada Negri che visse a Bollate da sfollata durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1943 e il 1944). Una piccola sede dalle dimensioni ridotte, un’unica stanza in cui erano stati raccolti e catalogati i libri, frutto di donazioni da parte dei soci fondatori. All’occorrenza, veniva utilizzato come sala di lettura anche il salone adibito alle riunioni del Consiglio Comunale. Vi si accedeva dall’ingresso su via Matteotti. 

La sala gremita di pubblico in occasione della conferenza di presentazione  dell’opera “Al Gran Sole Carico d’Amore” del compositore Luigi Nono-25 febbraio 1975 – Foto © Giordano Minora

La conferenza di presentazione dell’opera “Al Gran Sole Carico d’Amore” di Luigi Nono presso la Biblioteca di via Garibaldi-25 febbraio 1975 – Foto © Giordano Minora

Concerto Jazz presso la Biblioteca di via Garibaldi- febbraio 1978 – Foto © Giordano Minora

Spettatori al primo concerto promosso dalla Biblioteca al Saloncino di via Sartirana: si esibisce il trio del pianista Gaetano Liguori – 8 giugno  1974 – Foto © Giordano Minora

Direttore dell’ente era Alessandro Salina, insegnante alle scuole elementari di via Garibaldi, appassionato divulgatore culturale: fu uno dei promotori de L’Informatore Bollatese, giornale nato nell’ottobre del 1958 come periodico della Biblioteca Civica: si poneva l’obiettivo di stimolare alla lettura e, in particolare, di favorire ”lo sviluppo della cultura locale e del civismo come unione dei bollatesi nel nome della loro città e nel suscitare l’amore e la fierezza col ricordo di eventi passati o con il fissare cronache attuali in cui Bollate o i bollatesi si facciano onore”. Il foglio, diretto da Carlo Croce, uno dei fondatori e primo presidente della Commissione Biblioteca, in linea con i suoi intendimenti, promosse da subito la “settimana della lettura”, dal 5 al 12 ottobre, per dare la possibilità ai bollatesi di avvicinarsi all’attività dell’ente che aveva già in catalogo decine di volumi e aveva fissato il costo della tessera annuale in lire 500. L’Informatore ottenne un buon gradimento tra la popolazione, lo percepiva sia come strumento divulgativo-informativo sia come momento di partecipazione. Proseguì le pubblicazioni fino al 1962.

Alessandro Salina, per tutti conosciuto come il “Maestro Salina”

Il primo numero del mensile L’INFORMATORE BOLLATESE, pubblicato nel settembre 1958 (Archivio Giordano Minora)

Altra figura importante per gli inizi della biblioteca fu quella di Paola Ghezzi, anch’essa insegnante, incaricata della catalogazione dei libri, lavoro al tempo interamente manuale, oltre che collaboratrice al servizio del prestito agli utenti, attività che si svolgeva prevalentemente in orario serale, dalle 21 alle 23, due volte a settimana, martedì e venerdì. La domenica, invece, la biblioteca era aperta di mattina, dalle 10,30 alle 12,30. La limitata reperibilità alla struttura comportava, principalmente, l’affluenza di un’utenza ristretta, con un target adulto e di livello di istruzione medio-alto.

La Commissione Biblioteca, composta dal presidente e dai commissari – singoli cittadini proposti di volta in volta dalle forze politiche locali- sulla scia del gradimento riscosso con l’Informatore Bollatese, decise di dar vita ad altre iniziative rivolte al pubblico, a cominciare da quella che entrerà nel lessico comune come l’ “Invito a Teatro”, rassegna che prevedeva di assistere, a prezzo convenzionato, a spettacoli teatrali a Milano: la buona organizzazione di queste uscite, affiancata alla qualità degli spettacoli proposti, garantirono la fortuna del progetto che proseguì e si ampliò, tanto da protrarsi nei decenni successivi. Diede anche lo spunto per organizzare incontri divulgativi in paese, invitando personaggi di primo piano della cultura e dell’arte. Ad inaugurarli fu Paolo Grassi, uno dei fondatori del Piccolo Teatro di Milano.

La professoressa Paola Ghezzi, svolse un ruolo importante nell’avvio della gestione della Biblioteca Comunale

Altre attività di successo offerte ai cittadini furono mostre di pittura, con il celeberrimo premio Bollate, si protrasse per un decennio dal 1957 al 1967, che ha visto la partecipazione di artisti di fama nazionale come Baratella, Motti , Reggiani, Grando, oltre alla valorizzazione di artisti locali quali Galimberti, Ghioni, Allievi e un giovane Fabbro. Seguirono esposizioni di fotografia, era nato al suo interno un gruppo di fotoamatori coordinato da Bruno Mannucci, medico condotto locale, che realizzò, tra gli altri, un dettagliato reportage in occasione della Cento kilometri di marcia, competizione internazionale disputatasi il 1 novembre del 1960, poche settimane dopo la conclusione dei giochi olimpici di Roma. Nello stesso anno, poi, la biblioteca si fece parte integrante nel rilancio in grande stile del Carnevale Bollatese, con lo stesso presidente Croce a capo della giuria che doveva premiare i carri migliori.

Raccogliendo suggerimenti che arrivavano dalla popolazione, promosse corsi di lingue, inglese e francese, tenuti settimanalmente presso la scuola media di via Fratellanza.

A sinistra, il giovanissimo pittore bollatese Paolo Fabbro al debutto in una delle prime edizione del Premio Bollate. A destra, la mostra “Bollate Cento Anni di immagini” esposta lungo via Roma-maggio 1978 – (Archivio Giordano Minora)

Nel 1962 la biblioteca dovette affrontare la prematura scomparsa di Alessandro Salina, Paola Ghezzi gli succedette per un anno nel ruolo di direttore.

L’anno successivo venne nominato Antonio Crimi, letterato di origini siciliane, scrittore e giornalista, che ampliò le diverse attività mettendole in sintonia con i mutamenti dei tempi e la trasformazione socioculturale in atto a Bollate.

Nel frattempo, considerato il crescente interesse attorno alla struttura, divenuta autentico polo di attrazione, si è avviata una serie di traslochi: nel 1959 il trasferimento alla scuola media in uno spazio luminoso, molto più ampio. Questa nuova sistemazione, però, durò solo un paio di anni, nel 1961 la sede venne spostata all’interno di un palazzo di via Garibaldi, il Luma, dislocazione poco adatta in quanto gli ambienti, piuttosto angusti, causarono problemi di movimento e coabitazione tra gli utenti, cresciuti di numero. Successivamente, negli anni Settanta, la biblioteca trovò un’ubicazione più idonea, sempre in via Garibaldi, in un ex supermarket di proprietà della Cooperativa Edificatrice Bollatese (attuale sede del patronato CGIL).

A sinistra, Il professor Crimi al tavolo da lavoro. A destra, Testo di una poesia composta da Crimi nel 1977 (Per gentile concessione di Paola Crimi)

Gli anni Settanta fecero registrare un ulteriore impulso e fervore attorno all’ente, con l’inserimento di nuovo personale, cambi generazionali nei componenti della commissione di gestione e l’ampliamento del parco volumi: nel 1973 Paola Ghezzi, ormai progressivamente allontanatasi dalla biblioteca, venne chiamata ad aiutare i nuovi dipendenti nell’operazione di catalogazione. In questo periodo, il patrimonio raggiunse il migliaio di volumi, con la prevalenza di testi utilizzati dagli studenti per la consultazione. Allo stesso tempo si moltiplicarono le iniziative sul territorio: all’allora saloncino comunale di via Sartirana furono promossi concerti jazz di caratura internazionale e conferenze di carattere scientifico e letterario, addirittura, nel 1975, la sede di via Garibaldi ha ospitato l’anteprima mondiale de l’opera “Al gran sole carico d’amore”, alla presenza del compositore Luigi Nono, del pianista Maurizio Pollini e del regista Yuri Liubjmov. 

Bozzetti per una rivista letteraria curata da Antonio Crimi – 1922 (Per gentile concessione di Paola Crimi)

Nell’ambito dello spettacolo, la biblioteca ha dato vita ad uno dei primi esperimenti di decentramento teatrale: il 21 giugno 1977, una coproduzione dei comuni di Bollate e Novate chiamata Teatronord ha messo in scena “Il fantastico cavaliere don Chisciotte de la Mancia”, rappresentazione che vedeva tra gli interpreti una giovanissima Miriam Bartolini, diventerà più nota con il nome d’arte Veronica Lario. Si trattava di uno spettacolo itinerante, costruito in mezzo alla gente, che veniva allestito in diversi comuni del milanese Nel 1978, lungo via Roma, incontrò un enorme successo la mostra “Bollate-100 anni di immagini”, retrospettiva sulla memoria da tramandare, che radunava scatti di vita cittadina del passato raccolti tra le famiglie. Il catalogo che ne derivò andò letteralmente a ruba. Nel 1980, invece, è stata antesignana nel suo genere la mostra “Immagini del Jazz” del fotografo Carlo Verri, autentica novità in questo campo, tanto da essere presa da esempio da altri fotografi del settore. 

Manifesto della mostra fotografica “ Bollate Cento Anni di immagini”, promossa dalla Biblioteca  Comunale nel- maggio 1978  – (Archivio Giordano Minora)

Manifesto della mostra fotografica di Calo Verri “Immagini del Jazz”, allestita presso la sede della Biblioteca di via Garibaldi – 1974  (Archivio Giordano Minora)

Queste iniziative sono state propedeutiche alla nascita del circolo fotografico lo Scatto. La biblioteca si proponeva dunque come un centro propulsore di cultura e necessitava di una gestione più strutturata. Negli anni Ottanta passò così sotto la giurisdizione dell’Amministrazione Comunale, con l’arrivo di personale pubblico assunto tramite concorso. Questo fu anche il periodo in cui vennero inaugurate le due biblioteche di quartiere, una a Ospiate e l’altra a Cassina Nuova, ancora adesso attiva in via Pace.

La gestione dei libri non era molto dissimile a quella del passato: all’interno della biblioteca vi era un grande bancone con lo schedario dei volumi e la compilazione per prestito e scarico avveniva manualmente. I prestiti per ogni singolo utente aumentarono fino a cinque libri alla volta ed erano controllati mensilmente. Gli acquisti erano competenza dell’Ufficio della Pubblica Istruzione, all’epoca unito a l’Ufficio Cultura, di cui l’assessore era il responsabile e aveva il compito di vagliare le proposte d’acquisto. I dipendenti predisponevano gli elenchi di libri da acquistare considerando le novità e le richieste dell’utenza, sempre più numerosa, con tesseramenti che aumentavano di anno in anno. I soldi per gli acquisti arrivavano principalmente dalla Provincia, mentre il Comune si occupava delle quote di copertura spese per il personale.

A sinistra, il compositore Luigi Nono e il pianista Maurizio Pollini durante la serata in Biblioteca-25 febbraio 1975. A destra, l’intervento del pianista Maurizio Pollini alla presentazione dell’opera “Al Gran Sole Carico d’Amore”- 25 febbraio 1975 – Foto © Giordano Minora

Copertine di tre commedie teatrali scritte da Alessandro Salina  (Archivio Giordano Minora)

Frontespizio di una commedia teatrale scritta da Antonio. Crimi nel 1924 (Per gentile concessione di Paola Crimi)

Il patrimonio librario venne incrementato con libri di narrativa che trovarono grande consenso tra gli iscritti. Il catalogo comprendeva numerose collane di volumi d’arte, enciclopedie, classici italiani e stranieri della letteratura europea, e  classici della letteratura latina e greca con testo a fronte. In quegli anni, la biblioteca era percepita come un vero e proprio riferimento di aggregazione e ascolto, non più frequentata solo da studenti universitari e studiosi, ma come luogo di apprendimento e diffusione della cultura. Tra l’altro, la gratuità del servizio prestito contribuì ad accrescere la formazione e l’istruzione di persone che per mancanza di mezzi non potevano permettersi studi di più alto livello. Tra il 1985 e il 1986, nacque una delle iniziative di maggior successo, quella dei gruppi di lettura, che ad oggi rappresenta uno dei servizi più seguiti tra quelli offerti. L’incremento del patrimonio librario e quello del numero di iscritti resero necessario un ampliamento della sede: nel 1990 venne costituito il primo nucleo della sala ragazzi, sezione che era mancata fino a quel momento a causa dei problemi di spazio. Questa collocazione, però, durò poco tempo, il bisogno di rispondere alle crescenti esigenze del bacino di utenza, comportò la necessità di locali più adeguati con l’ultimo trasloco che risultò essere quello definitivo.

Il Sindaco Vittorio Nizzola legge le motivazioni del conferimento della medaglia d’oro assegnata dal Comune di Bollate ad Alessandro Salina, riconoscimento consegnato alla moglie Gabriella Origgi-1964 (Archivio Giordano Minora)

La nuova sede della biblioteca centrale venne inaugurata il 30 settembre 1995 presso palazzo Seccoborella, storico edificio a corte, limitrofo al Cantun Sciatin, appartenuto alla famiglia dei conti Radice Fossati. Nel febbraio del 1987, l’amministrazione comunale, supportata dalla struttura della biblioteca, si fece promotrice dell’opera teatrale “le Altre”, adattamento di un trittico di romanzi di Dostoevskij, messo in scena dalla compagnia Ensemble Teatro Nove, per la regia dell’attore polacco Jerzy Sthur : la prima nazionale si tenne venerdì 20 febbraio al teatro Splendor. Intanto, a livello organizzativo, dopo essere stato inserito nell’ Intersistema Bibliotecario con i bacini di Rho e Cusano Milanino, Bollate entrò a far parte del Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest, costituitosi ufficialmente il 1 Gennaio 1997 e che attualmente include ben 32 comuni.

Il Palazzo Seccoborella in origine, prima dei lavori di restauro per insediarvi la Biblioteca (Archivio Giordano Minora)

Il sindaco Giovanni Nizzola taglia il nastro alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Biblioteca nel Palazzo Seccoborella – 30 settembre 1995 (Foto © Angelo Redaelli)

Cerimonia pubblica per la collocazione dell’opera dello scultore bollatese Renato Montrasi nel giardino interno della nuova Biblioteca – Foto © Giordano Minora

Domenica 16 ottobre 2011, durante la prima edizione della festa della Biblioteca, venne presentato il logo BIBOLL, omaggio di Sergio Bianco, noto designer di brand internazionali: diventerà il marchio che la contraddistingue. Tra le svariate rassegne promosse in questi ultimi anni si segnalano, laboratori per bambini, incontri sul cinema e le serie televisive, la rassegna “il Sabato del Libraggio”,  presentazioni letterarie di autori bollatesi. Soprattutto, in estate, nella piazza antistante, quella intitolata a Carlo Alberto Dalla Chiesa, da qualche anno   organizza, con sempre maggior seguito, la” Cena di tutti i Colori”, momento di convivialità comune all’insegna dell’integrazione e dell’accoglienza.

Luigi Quinterio (ha collaborato Rebecca Cogni)

Galeotto fu il libro, la mia biblioteca

 Ho frequentato assiduamente la Biblioteca Comunale dal 1966 al 1970. A dire il vero, più che attratto dalla lettura dei libri ero attratto dalla presenza di Paola che, con la sorella Eugenia, sostituiva nell’apertura serale il padre Antonio Crimi, giornalista spesso impegnato nel turno di notte per l’uscita mattutina del quotidiano “il Giorno”. Oggi Paola è mia moglie e quindi “ galeotto fu il libro.”.

A proposito di libri come non dimenticare alcuni, per me, “classici” di allora: La ragazza di Bube.  Il male oscuro , Comma 22, Il giardino dei Finzi-Contini, Il tamburo di latta, Ragazzi di vita.  Lettera a una professoressa, Furore.

Esaurito il preambolo “sentimentale”, ricordo che la Biblioteca era vissuta come un centro di attività variegate (non solo luogo di lettura e prestito libri) che spaziavano dal sociale al politico, dalla cultura e talvolta all’intrattenimento, come le bellissime serate ai teatri di Milano (Il gioco dei potenti, Troilo e Cressida, Vita di Galileo, Arlecchino servitore di due padroni, Il giardino dei ciliegi). Come non dimenticare i saggi musicali per pianoforte con gli allievi della maestra Benati, sonate di Chopin, Clementi, Beethoven e altri importanti compositori del passato.

Intorno ad essa gravitava una notevole presenza giovanile, con diverse idee di pensiero che permettevano un aperto confronto su temi locali ma anche di più alto livello e contenuto, riguardanti il mondo di allora che iniziava a cambiare e a prendere coscienza delle problematiche legate alla pace (la guerra in Vietnam), alle disparità sociali (il Sessantotto) ed ai diritti civili in generale (le figure di Martin Luther King o Nelson Mandela).

Questi vivaci scambi di opinioni portavano spesso ad organizzare incontri e dibattiti

sui temi citati, a volte con la presenza di voci autorevoli della cultura del tempo.

Era dunque intesa, più che una biblioteca, proprio come un centro culturale attivissimo a cui partecipava con entusiasmo (ma sempre fino a un certo punto e mai andando oltre) anche il bibliotecario ufficiale , il prof. Antonio Crimi.

Fu anche grazie alla sua esperienza e capacità giornalistica e organizzativa che condivise ( non senza fatica) l’idea dei giovani frequentatori più “rivoluzionari” (Antonio Pastore, Luigi Quinterio, Giordano Bordegoni, Pierino Marazzani, Giuseppe Diotti e altri ) di mandare alle stampe un vero e proprio giornale a sfondo sociale e, perché no, politico come “Bollate Oggi”, pubblicazione che, per la sua sfrontatezza, ebbe però breve durata (solo 4 numeri ma che lasciarono il segno).

Oggi la biblioteca ha cambiato sede, è in un edificio storico di pregio e si è notevolmente allargata in superficie e influenza sul territorio, è parecchio frequentata, ha un logo ufficiale per la sua visibilità ma, a mio avviso, è rimasta troppo legata all’istituzione, all’Assessorato alla Cultura e quindi al politicamente corretto di oggi, le mancano quell’entusiasmo, quella spontaneità e quei salti in avanti che allora furono il motore trainante della sua nascente attività.

Gian Mario Pasi

Laureato in Bocconi con una tesi sullo sviluppo industriale di Bollate, insegnante e professionista . Da sempre impegnato nel civile, sociale e culturale prima da segretario dei giovani socialisti, poi per oltre dieci anni come presidente della Commissione Biblioteca ed infine come consigliere ed assessore comunale per quattro legislature. Ha dato un fortissimo impulso alla creazione della Biblioteca Comunale in centro e nelle frazioni  sia come servizio  di lettura e prestito libri che come centro  culturale.

Luigi Quinterio

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari, la fotografia, la storia locale e lo  sport sono sempre stati al centro dei suoi interessi. Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni Bollate 100 anni di immagini (1978), Una storia su due ruote (1989), Il Santuario della Fametta (2010), La Fabbrica dimenticata (2010), Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014). Ha curato anche diverse mostre fotografiche, fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015), La Fabbrica dimenticata (2010), I 40 anni di Radio ABC (1977). È tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.
Giordano Minora