SOGNA RAGAZZA, SOGNA

LA FAVOLA DEL SOFTBALL A BOLLATE

Nadia Barolo alla battuta con la divisa con il mitico numero 21

“La speranza è un sogno ad occhi aperti”.

Quando nel lontano 1969 i fratelli Tino, Chicco, Guido e Paolo Soldi, dal cortile della cascina delle Monache decisero che era arrivato il momento di compiere la svolta rosa, ossia avviare le sorelle minori Maria e Maddalena alla versione femminile del baseball: il softball, solo inconsciamente avevano  in mente la massima di Aristotele. Probabilmente immaginavano più un riferimento dal  sapore fiabesco, magari prendendo come motivo di fondo il ritornello cantato da Cenerentola nell’omonimo film della Disney , “i sogni son  desideri… di felicità”, considerando che dovevano appassionare a questa  sconosciuta disciplina , oltre alle sorelle e alle figlie,  ragazze e bambine .

Cosa c’era allora di meglio che regalare un miraggio di divertimento sotto le sembianze di un gioco nuovo tutto da scoprire. E la Cenerentola bollatese ha fin dall’inizio trovato la sua isola del tesoro. All’eccellente rodaggio nel debutto sulla scena nazionale (1970) è subito seguita un’esaltante doppietta di tricolori (1972-73), l’avvio di un’incredibile cavalcata contrassegnata da scudetti, trofei, celebrazioni, che hanno contributo a far crescere il movimento, insieme ad una meritata fama a livello nazionale, tanto da far diventare Bollate capitale del softball ed oscurare i fratelli maggiori del baseball.

La formazione che ha vinto il primo scudetto nel 1972

Al traguardo dei Cinquanta anni di attività il Bollate Softball club 69 ASD può vantare un palmares di tutto rispetto: 12 titoli nazionali,  4 Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni, decine di giocatrici che hanno indossato la casacca della nazionale e sono diventate famose in ambito internazionale, ma soprattutto ben 60 scudetti vinti con  quello che da sempre è considerato il fiore all’occhiello della società: il settore giovanile, suddivisi tra le categorie Under 21, Under 18, Under 15, Cadette e Ragazze. Con  un albo d’oro  di questo calibro, frutto del lavoro, dell’abnegazione e della passione di tante persone,  il Bollate softball può adesso veramente permettersi di applicare la massima aristotelica di sognare ad occhi aperti.

 La Kerodex campione d’italia – anni Ottanta

1986 – Battendo l’Olanda  l’Italia si riconferma campione d’Europa

La nazionale italiana in trasferta a Cuba – 1982

Le atlete italiane partecipanti ai Campionati del Mondo del 1986 svoltisi a Auckland in Nuova Zelanda

La nazionale italiana campione d’Europa  1984

In questa stagione è però entrato in gioco anche Cartesio con il suo “sogno o son desto”. Non solo perché le ragazze della prima squadra, targate MKF, si apprestano a disputare la finale per conquistare il tredicesimo titolo tricolore nel derby contro il  Saronno, ma addirittura le “piccoline” della squadra satellite, denominata “Monzesi New Bollate”, a soli 5 anni dalla fondazione hanno raggiunto la promozione nella massima serie. Si completa così un altro sogno e si scrive un nuovo  entusiasmante capitolo della favola rosa. L’euforia è legittima ma, proprio per non cullarsi sul compiacimento di essere le più belle del reame ,all’orizzonte avanza il monito di un‘altra fiaba disneyana , “non smettere di sognare, solo chi sogna può volare”.  Il sogno che non si deve fermare, anzi, come incoraggia Peter Pan, deve ambire a nuovi traguardi.

L’entusiasmo per la conquista della massima serie  delle ragazze della Monzesi, seconda formazione del softball Bollate – immagini tratte dal sito  Bollate softball

La squadra partecipante al campionato 2020 in una simpatica foto di gruppo –  Immagini tratte dal sito Bollate softball

Allo stesso tempo la fiaba bollatese trova pure la sua consacrazione definitiva in quello che è considerato l’olimpo della disciplina, l’iscrizione di alcuni suoi protagonisti nella prestigiosa Hall of Fame.  Un gesto ufficiale che ha  anche il significato di dire loro grazie per il  contributo offerto a tutto il movimento del softball.

Paolo Nizzola

 I 4 Hall of Famer Bollatesi

La “Hall of Fame”, la ‘Galleria della Gloria’, è stato creato nel 1935 da Ford Frick per onorare  tutti coloro che hanno avuto parte attiva nello sviluppo del gioco del baseball e del softball statunitense. La sede è a Cooperstown, a poche miglia da New York, la cittadina che secondo la tradizione, ospitò la prima partita di baseball nel lontano ‘800. In Italia, la Galleria della Gloria è stata istituita  nel 2005.

Fanno parte della Hall of Fame tricolore  glorie del baseball come Giulio Glorioso, Giorgio Castelli, Roberto Bianchi (ultimo italiano a vincere la Tripla Corona) Giuseppe ‘Beppe’ Carelli; giocatrici di softball come Donatella Cena, Patrizia Caroti, Monica Corvino, Rita Ramieri ma anche giocatori o allenatori che hanno indossato, a vario titolo, la casacca del Bollate come Roberto ‘Bob’ Gandini (vincitore della Tripla Corona nel 1962), Carlo Passarotto, Vincenzo ‘Vic’ Luciani, Luigi ‘Gigi’ Cameroni. In questa prestigiosa  galleria figurano quattro bollatesi cresciuti sportivamente, è il caso di dirlo, a pane baseball e softball .

Chicco Soldi nella veste di allenatore della nazionale italiana – Anni 80

Federico Soldi

Classe 1940, nel 2006 è stato indotto nella Hall of Fame. Difensore dell’angolo caldo di quei Tigrotti che a metà degli anni ‘50 hanno dato inizio al cammino del baseball cittadino.

Ha contribuito alla scalata del Bollate Baseball dalla serie C alla massima serie  dove ha esordito nel 1970, giocando da esterno nella Norditalia.  Nel 1971ha disputato  la sua ultima stagione in serie A e  dopo una apparizione nella Courvoisier Ospiate (vincitrice del Campionato di serie B nel 1974) , affianca i fratelli Guido e Tino nella avventura  del  softball . Avventura che prende le mosse in famiglia.  Le aspiranti giocatrici apprendono infatti i rudimenti del gioco stimolate dal carisma e dall’esperienza delle sorelle Maria e Maddalena Soldi che ,in Cascina delle Monache, durante la pausa dal lavoro o al termine dello stesso, ricevevano i lanci di  pitchers  di prim’ordine quali Teddy Silva e Gianni Clerici. Il softball, sorto come costola della Polisportiva Norditalia, brucia subito  le tappe: è campione d’Italia  nel 1972 e nel  1973., facendo crescere adesioni ed entusiasmo. L’abbondanza di giocatrici ‘costringe’ i fratelli a creare una seconda squadra, le  Blue Girls,  con Chicco Soldi manager, e poi una terza, denominata Red Fox, allenata da Guido Soldi . Compagini che fungono da serbatoio per la prima squadra.  Nel 1984 il presidente federale dell’epoca, Bruno Beneck (regista della Domenica Sportiva), chiama  Chicco alla guida della nazionale  juniores di softball  ed ottiene un brillante secondo posto agli Europei di Anversa in Belgio. Le eccellenti prestazioni gli schiudono le porte della Nazionale maggiore: nel 1986 vince il suo primo titolo europeo ad Anversa, sconfiggendo in finale le favorite olandesi per 1-0 e 2-1.

Aldo Notari, subentrato a Beneck alla guida della federazione, affida  l’incarico a Chicco di costituire un nucleo stabile di ragazze che diventeranno la base della nazionale juniores.  Nel 1990 vince l’europeo e nel 1991 è nominato manager dell’anno.  Sotto la sua direzione la striscia vincente  prosegue con i successi negli  europei del 1992, 1994 e 1996 , accompagnati da uno  strepitoso record di 28 vittoria e 0 sconfitte.

Esaurita la parentesi con la nazionale, rientra nello staff  del Bollate softball  e conquista il 9° e 10° scudetto, quello della stella . Negli stessi anni si aggiudica anche  la Coppa Italia.                                                                                                      Dopo un periodo sabbatico, il presidente del Bollate baseball Bruno Bertani gli affida  la guida delle giovanili, sotto la cui direzione passa da un organico di  soli  8 giocatori a 30.

Ultimato l’impegno, Federico Soldi imita Cincinnato dedicandosi alla cura dell’orto ,manco a dirlo, alle spalle della “Cassina di Monich”.

Tino Soldi

Classe 1938 , primogenito della dinastia Soldi, è stato giocatore dei Tigrotti fin dalla prima ora , difendendo il sacchetto di prima base  e contribuendo  alla vittoria nel campionato di Serie C. Con la casacca numero 11 ha giocato fino al 1968, dedicandosi poi con le sorelle e i fratelli al softball: ha guidato la Norditalia in rosa  al 5° posto nel primo campionato disputato, vincendo successivamente lo scudetto nel 1972 e 1973.  Forte di queste performances , la sezione softball si rende autonoma dalla  Polisportiva e, sponsorizzata dai marchi Zafferano Leprotto e Kerodex , si aggiudica  altri titoli italiani, non classificandosi mai oltre il 4° posto. Con lo scudetto del 1978 il softball trova casa a Ospiate , sede che nel corso degli anni diventerà una sorta di centro sportivo con la creazione di altri tre campi.

Nel 1974 Tino è manager della nazionale di softball , esordio con un 7° posto ai mondiali di Stratford negli Stati Uniti .Successivamente  arriva il 9° posto a  quelli di  San Salvador nel 1978 . L’anno seguente guida la nazionale al 2° posto nel primo campionato Europeo svoltosi a Rovereto , battendo nell’ordine Belgio, Svezia, Spagna e Gran Bretagna, le ragazze di Tino Soldi si arrendono alle eterne avversarie dell’Olanda per 3-1 e 5-0.  Una sorta di maledizione che si ripeterà per diverso tempo in altrettante competizioni continentali. Lasciata la guida della nazionale, diventa presidente del Bollate Softball e in trentasette anni di attività  colleziona 12 scudetti nella massima serie,10 con la juniores, 9 con le cadette e 8 con le ragazze. Nel 2003 è stato insignito del Premio Brera per i meriti sportivi conseguiti con il Bollate Softball.

Tino oltre che giocatore e allenatore, è anche un personaggio carismatico per tutto l’ambiente,  capace di organizzare a Bollate ,nel 1976,  un corso per aspiranti tecnici aperto a tutta la provincia di Milano. Oppure di polemizzare aspramente con gli uomini della federazione per motivi di campanile. “Spesso siamo stati ostacolati per favorire le squadre provenienti dalle città capoluogo, soprattutto se romane ”. A conferma della sua tesi c’è un episodio che risale alla finale spareggio con la Lazio del 1983 ,la Kerodex Bollate , fiutando manovre occulte,  pretende di giocare in campo neutro e con arbitri stranieri. La federazione a denti stretti acconsente e a Bologna va in scena lo spareggio: tra tensioni e polemiche, sugli spalti e in campo,  le bollatesi si impongono per 3 a 2. Tino Soldi è stato iscritto nella Hall of Fame nel 2006, come presidente della squadra più titolata d’Italia.

Immagine recente di Tino Soldi – Foto © Giordano Minora

Nadia Barolo alla Battuta. Anni 80

 Nadia Barolo

Nadia Barolo, casacca n° 21, entra nella Hall of Fame nel 2009. E’ stata una delle giocatrici di softball più forti d’Italia, ricoprendo i ruoli cardini della difesa bollatese: lanciatrice e interbase.

Sempre in campo con la sua caratteristica visiera bianca, esordisce in serie A giovanissima e a 15 anni vince il suo primo titolo tricolore col Bollate softball a cui resterà  fedele negli anni. Vincerà  altri sette scudetti.

Già protagonista nel 1972 nella prima coppa Intercontinentale a Reggio Calabria dove l’Italia si classifica al 5° posto, Protagonista ai  mondiali di Stratford negli Stati Uniti (1974) e a San Salvador (1978) .Schierata come lanciatrice riscuote solo giudizi positivi dagli scout presenti in tribuna.  Nadia è anche ricordata per essere stata la prima in Italia ad utilizzare il movimento di lancio denominato ‘a mulinello’ (fino ad allora il movimento praticato era ‘a pendolo’), stile propostole dal tecnico statunitense Donna Lopiano, all’epoca  coach azzurra. Oggi il lancio ‘a mulinello’ è il solo movimento usato dalle lanciatrici. In occasione dello scudetto del 1976, la rivista Tuttobaseball & Softball esprime questo giudizio sulla Barolo. ”molti la  ritengono la miglior lanciatrice italiana in assoluto. Il suo caricamento è dotato di una tale armonia da incantare qualsiasi allenatore ‘qualificato’ di softball. Occupa inoltre con eccezionale bravura e coordinazione il ruolo di interbase”.  Chiude con il softball giocato nel 1983 ricoprendo poi il ruolo di pitching coach. Per trenta volte ha indossato i colori della nazionale.                                                                                                                                                                                       

Roberta Soldi

Figlia di Guido Soldi e seconda generazione di quella famiglia che ha dato tanto al baseball e al softball bollatese. Qualcuno assicura che il suo primo giocattolo non è stata una bambola, ma un guantone da baseball . Fin da piccola inizia quella lunga gavetta che la porterà all’esordio nel 1983 in serie Nazionale. Prelevata dalle Red Fox, la squadra bollatese partecipante al torneo di A2 allenata dal papà Guido, è lanciata giovanissima nella massima serie . Oltre alle indubbie capacità tecniche, Roberta  dimostra di avere carattere e personalità, lo testimonia questa intervista, rilasciata , nello stesso anno del debutto, a Tuttobaseball & softball. A una domanda relativa al fatto di essere allenata da  parenti manager, zii o padri che siano, replica : “ritengo che questo non sia un grosso problema perché le possibilità di riuscire nel softball sono uguali per tutti, l’importante è appassionarsi al gioco. Per quanto riguarda il rapporto con il padre e lo zio manager posso dire che sia identico a quello che hanno con loro le mie compagne di squadra. Non esiste alcun tipo di favoritismo. Anzi, a volte ti vieni a trovare in una posizione più difficile perché il padre o lo zio vorrebbero sempre che tu dia il massimo”. Con questi presupposti gioca ininterrottamente per 15 anni diventando campione d’Italia nel 1996 e 1997. Nel campionato del 1991 ottiene un record personale di 13 vittorie e 0 sconfitte, accrescendolo nel 1994  con  16 vittorie e 0 sconfitte.

Ben 105 volte in maglia  azzurra, partecipa a 4 campionati del Mondo e a 9 campionati Europei ,conquistando il titolo continentale nel 1986 ad Anversa, nel 1992 a Bossum (Olanda), dove è nominata miglior giocatrice del torneo,  bissando il riconoscimento  di MVP nel 1995 a Settimo Torinese, in occasione della vittoria italiana del torneo continentale. Casacca n° 31, si alterna sul monte di lancio e interbase, lasciando allenatori e tecnici nell’amletico dubbio su quale fosse il ruolo difensivo meglio interpretato, considerati i ragguardevoli exploit ottenuti in ambedue le posizioni. Nel 2016 è eletta   consigliere federale per il quadriennio olimpico 2016-2020 con l’incarico di seguire le nazionali di softball.  E stata inserita nella Hall of Fame nel 2013.

Roberta Soldi alla battuta – Anni 80 – Un’immagine recente della campionessa nominata componente del consiglio federale

GIANLUCA ZAMPERINI

CECCHETTI: LA DYNASTY DEL NUOVO MILLENNIO

Con l’avvento degli anni Duemila si è fatta largo sul diamante di Bollate una nuova dinastia, quella della Cecchetti’s family  , due sorelle, Lara e Greta e una cugina, Elisa, che ha suon di successi e riconoscimenti hanno avviato una  autentica saga familiare.

Le Cecchetti: da sin. Lara , Elisa e Greta

Le Cecchetti  con la divisa dell’Italia mostrano con orgoglio il certificato di qualificazione della Nazionale alle prossime Olimpiadi 

ELISA

Nata nel 1995, ha succhiato latte e softball fin dalla prima infanzia. A 5 anni  inizia a calcare il diamante di  Bollate mettendoci radici profonde, non ha mai cambiato squadra  Nel ruolo di catcher è  protagonista  nelle formazioni giovanili  conquistando svariati scudetti nelle categorie ragazze, cadette e under 21. Nel 2011 debutta in serie A vincendo due coppe Italia (2017 e 2019) e due trofei europei (coppa delle Coppe 2018 e coppa dei Campioni 2019).  Con la casacca della nazionale disputa diversi campionati europei con le categorie junior; nel 2013 fa l’esordio nella squadra  maggiore all’Europeo di Praga. In azzurro ottiene due titoli continentali , Rosmalen (2015) e Ostrava (2019),  e  due secondi posti , Praga (2013) e Bollate (2017) . Partecipa  anche a due campionati mondiali, a Surrey (Canada) nel 2016 e a Chiba (Giappone) nel 2018. In questa occasione L’Italia , classificandosi al 7 posto ,raggiunge un risultato storico.
 L’anno d’oro è però il 2019 ; compie il  doppio slam, vince back to back campionato europeo e qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate al 2021.

Elisa vanta altresì  una carriera internazionale: dal 2015 al 2017 ha disputato il campionato di college americano NJCAA per il Tallahassee Community College per poi trasferirsi nella prima divisione NCAA a South Carolina Upstate dal 2017 al 2019.
 Annovera tra i riconoscimenti ricevuti due guanti d’oro come miglior ricevitore in altrettanti  campionati, oltre ad essere stata insignita dal Coni con  una medaglia di bronzo e una d’argento al valore atletico .

LARA

Nasce a Bollate nel 1993.  La sua carriera  nel Bollate Softball si avvia nel 2000 , vince diversi titoli nazionali con le formazioni giovanili e nel 2008 debutta  in serie A. Nel 2013 arriva la convocazione in nazionale e si aggiudica la medaglia d’argento al campionato europeo di Praga, piazzamento che bisserà agli europei giocati a Bollate nel 2017,  mentre nel 2019  ha finalmente  la soddisfazione di vincerli  ad Ostrava , risultato che viene seguito dal prestigioso 7 posto ai mondiali di Chiba  Con la casacca di Bollate  conquista la Coppa Italia nel 2019,  la coppa delle Coppe a Rotterdam nel 2018 e la coppa Campioni  nel 2019. Ottiene una borsa  di studio per meriti sportivi e disputa i campionati americani NJCAA (2012-2015) per il Polk State College (FL) e Blinn College (TX).  Atleta poliedrica , gioca indifferentemente interbase e seconda base. Premiata dal CONI con le  medaglie d’argento e di bronzo  al valore atletico.

GRETA

E’, si fa per dire, l’”anziana” della dynasty, nasce a Bollate nel 1989.
Nel 1997 inizia la sua carriera sportiva inanellando da subito diverse vittorie nei
campionati giovanili italiani ed europei in varie categorie Nel 2004 l’esordio in serie A e nel 2006 la convocazione nella nazionale maggiore. Conquista lo scudetto nel 2005 e la coppa Italia nel 2017 e nel 2019.
In Europa vince la coppa dei Campioni con la formazione de Laloggia  a Montegranaro nel 2014 e  poi, tornata nelle fila del Bollate, la coppa delle Coppe a Rotterdam nel 2018 e la coppa dei Campioni nel 2019. Con la nazionale maggiore conquista l’oro agli Europei di Amsterdam nel 2007, Rosmalen 2015,  Ostrava. 2019,  oltre al prestigioso settimo posto ai mondiali di Chiba 2018. Nonostante questa serie di successi, Greta ritiene che  il  risultato più importante che finora ha conseguito  in carriera lo ha ottenuto  a Utrecht nel 2019 con  la qualificazione olimpica per i giochi di Tokyo del prossimo anno.
Membro dell’Accademia FIBS dal 2006 al 2008.  Grazie ai meriti sportivi consegue una borsa di studio e partecipa ai campionati americani NJCAA (2009-2010) per il Polk State College e NCAA Division I (2011-2012)  per la Texas A&M
University – Corpus Christi.  Inoltre, tra il 2013 e il 2018, ha partecipato a diversi campionati nazionali in Australia con le squadre statali di ACT e Victoria. Molteplici i riconoscimenti ottenuti su tutti, i premi Donna Lopiano – come miglior lanciatore di scuola italiana nel 2015 e 2016, e  per ben due volte  la medaglia di bronzo e medaglia d’argento al valore atletico (CONI). Detiene qualifiche FIBS come tecnico di Base e pitching coach.

RASSEGNA STAMPA

Paolo Nizzola, una vita a maneggiare notizie tra giornali , radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico “ Ho fatto solo il giornalista”.

Milanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro “una storia su due ruote”), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting) .Gaudente a tavola, soprattutto  in buona compagnia.
Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.

Paolo Nizzola

Classe 1951, conosciuto come Luca, è appassionato da sempre di baseball italiano e statunitense.Tifoso degli Huston Astros ,militano nella Divisione Ovest della Major League. Ha collaborato con i periodici Settegiorni, il Notiziario, Tuttobaseball e Softball, Baseball International, Sport USA e radio Caroline. Tra gli anni Settanta e Novanta è stato speaker ufficiale  del Bollate baseball, classificatore ufficiale FIBS, dirigente accompagnatore. I suoi must: indossa da sempre  camicie hawaiane e colleziona figurine di baseball USA.

Gianluca Zamperini

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari ,la fotografia, la storia locale e lo  sport   sono sempre stati al centro dei suoi interessi. .Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni  Bollate 100 anni di immagini (1978) , Una storia su due ruote (1989) Il Santuario della Fametta (2010) La Fabbrica dimenticata (2010) Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014) . Ha curato anche diverse mostre fotografiche fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015) La Fabbrica dimenticata (2010) I 40 anni di Radio ABC (1977). E’ tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.

Giordano Minora