IL ROMANZO POPOLARE DI BOLLATE OGGI

Esce il volume 2, ricordando le origini

Se vuoi preservare il passato non c’è che un modo: garantirgli il futuro.

In questa frase è racchiusa la filosofia che sta alla base del volume 2 de “il Romanzo Popolare di una Comunità”, in uscita per la metà di dicembre, è già possibile prenotarlo presso i negozi che espongono la locandina promozionale. Nuove storie tratte dal blog www.bollateoggi.it.

Il volume, realizzato sulla spinta di sollecitazioni e suggerimenti da parte di parecchi cittadini, è suddiviso in cinque sezioni: chi siamo; come eravamo; la commedia umana; i teatri dello sport; la socialità. Rappresenta inoltre una sorta di ritorno alla origini perché, quando alla fine degli anni Sessanta il nome Bollate Oggi ha fatto la sua apparizione era una piccola testata locale con l’ambizione grande di dibattere e confrontarsi sui temi della attualità, soprattutto cittadina, in sintonia con l’atmosfera sociale e politica di quel periodo, si era nel pieno dei fermenti del 68. L’avventura editoriale è decollata nel 1969 ed aveva il suo punto di riferimento presso la biblioteca comunale Ada Negri, allora situata nei locali di via Garibaldi, 52 (all’interno del palazzo Luma). Diretta dal professor Antonio Crimi che, dopo un primo momento di smarrimento davanti a tanto fervore comunicativo, forte della sua esperienza nel settore giornalistico, ha fatto da balia a questo gruppo di giovani smaniosi di dire la loro. Una stagione unica nel suo genere e di brevissima durata. Ricordava in proposito il direttore Antonio Pastore: “solo quattro numeri che fecero però scalpore per gli argomenti trattati”.

UN GIORNALE IN 4 NUMERI

Eravamo un gruppo di ragazzi, appassionati a tutto ciò che accadeva intorno a noi, e decidemmo di trasformare la biblioteca da semplice deposito per prestito libri e momenti di lettura in un polo culturale e sociale partecipato dalla popolazione. A condividere questo proposito c’erano, con me, studenti universitari o ragazzi neo diplomati o appassionati di arte e spettacolo. Ricordo, Antonio Pastore, Pierino Marazzani, Giancarlo Meroni, Valerio Furlani, Giorgio Mattielli, Gianmario Pasi, Paola Crimi, Felice Radice, Giorgio Brioschi, Giordano Bordegoni, Rosaria Stamerra e altri. Cominciammo promuovendo corsi di doposcuola per studenti, che tenevamo in biblioteca, incontri pubblici, che organizzavamo presso l’allora saloncino comunale di via Sartirana, nei quali illustravamo le nostre proposte, raccoglievamo le idee dei cittadini per favorire la partecipazione popolare. Erano gli anni delle lotte operaie e dei moti studenteschi e quindi lavoro e scuola erano gli argomenti più sentiti.

Per rendere più concreto e diffondere meglio i nostri contenuti, abbiamo deciso di pubblicare un giornale con un obiettivo preciso: discutere dei problemi locali in modo libero, distinguendoci in tal modo da altre pubblicazioni periodiche inquadrate in un ben definito indirizzo partitico. Il nostro Bollate Oggi voleva essere una testata indipendente, senza finanziamenti pubblici di qualsiasi natura, le spese erano coperte esclusivamente dagli abbonamenti e dalle inserzioni pubblicitarie che raccoglievamo personalmente, come illustrato nell’editoriale di debutto dal direttore Antonio Pastore. Un’idea di libertà di pensiero ben dettagliata da un articolo esplicativo di Gianmario Pasi dal titolo:” Un gruppo attivo”.

Il primo numero, tra l’altro, uscendo a ridosso delle elezioni comunali, aveva l’intenzione di riportare e poi discutere i programmi elettorali dei vari partiti, ma ciò non fu possibile perché tutti si sono rifiutati di concederci interviste, proprio a causa della nostra proclamata autonomia politica!!!.

La volontà di non schierarci e rimanere indipendenti è stata la causa principale della nostra breve e travagliata vita: non avevamo l’ appoggio né della giunta di sinistra, avendo denunciato con forza le criticità esistenti a Bollate, né dell’opposizione che non riusciva a condizionarci.

Il primo numero, distribuito gratuitamente, ha avuto un enorme successo e forse anche questo fattore ha contribuito ad accrescere sospetti e contrarietà delle forze politiche, tanto che l’amministrazione comunale ci ha immediatamente sfrattato dalla biblioteca. Così, per poter continuare la pubblicazione, rispettando gli impegni presi sia con gli inserzionisti pubblicitari sia con gli abbonati, i numeri successivi furono venduti a 100 lire ma con enorme difficoltà: solo tre edicole hanno accettato di vendere il giornale. Il motivo? L’amministrazione  comunale aveva ammonito gli edicolanti, in caso di vendita del giornale non avrebbe più affidato a loro la gestione dei buoni per le mense scolastiche e la distribuzione dei libri di testo delle scuole elementari, alla faccia della conclamata libertà di espressione. Allontanata dalla biblioteca, la redazione si riuniva nel bar Pepp di via IV Novembre, davanti alla Boston (attuale “ Il mojto”), perché era piuttosto ampio ed era poco frequentato, infatti lo chiamavamo il bar delle mosche.

Sul primo numero pubblicammo, sotto il titolo “ Un obiettivo per tanti perché”, una galleria di foto, scattate da Giordano Bordegoni, che immortalavano diversi angoli negativi di Bollate. Questi scatti  denuncia, che erano il nostro biglietto di presentazione, credo abbiano contribuito a determinare da subito la cacciata dalla biblioteca. Era una rubrica innovativa per l’epoca, si basava su foto racconti ed era curata da Giancarlo Meroni e da chi scrive. Suscitava parecchio interesse e coinvolgimento ed anche per questo dava fastidio agli amministratori.

Un’altra rubrica che ci impegnava e ci divertiva molto era quella della posta con il direttore dove, come succede spesso anche nei cosiddetti giornaloni, la maggior parte delle lettere erano scritte dai redattori, sotto false generalità, allo scopo di sollevare denunce che volevamo rendere pubbliche.

Già nel secondo numero, uscito dopo le elezioni comunali del 1970, rendevamo di pubblico dominio l’ostilità e l’ostruzionismo nei nostri confronti da parte della giunta comunale e quindi l’impossibilità di avere delle uscite regolari. Così, a seguito delle ristrettezze finanziarie, abbiamo pubblicato solo altri due numeri. L’ultima uscita, il numero 4 nel 1971. Una piccola navigazione molto tempestosa la nostra, che ci ha permesso però di essere presenti nella vita cittadina senza alcuna interdizione e, nonostante tutto, di lasciare traccia nel panorama sociopolitico locale di quei tempi.

GLI ARGOMENTI TRATTATI

Oltre alle rubriche e agli editoriali già citati, Bollate Oggi riportava articoli di informazione locale e approfondiva temi di interesse generale legati alla salute: “la diagnosi precoce dei tumori” del professore Canevini; “le funzioni dell’ospedale Caduti Bollatesi” di Battista Placidi; “Medicina d’avanguardia a Bollate”, firmato dal dottor Vagliani. Ci si è occupati di scuola, con l’inchiesta tra gli insegnanti dal titolo “Bocciare o no?” di Felice Radice. Altre inchieste hanno riguardato “ la speculazione Edilizia”, a cura di Carmelo Ferrara e Giuseppe Riefolo; l’ utilità o meno dei “Consigli di zona” con Albino Luzzini. Spazio anche a qualche vicenda sportiva: due articoli, uno sulla Bollatese di Giancarlo Meroni, e uno sul baseball, all’epoca disciplina che stava avendo un’enorme diffusione, firmato da Gerda- Giorgio Brioschi e una cronistoria,“ 12 anni di baseball a Bollate“ di Pierino Marazzani e Danilo Diotallevi. Ampie trattazioni dei temi sociali, affrontati con competenza dal sindacalista Giuseppe Diotti, con due contributi dal titolo “ La salute non ha prezzo”, sul quarto numero, e “ Una mano per il padrone “, sul terzo numero. Fenomeni legati all’allora forte presenza industriale sul territorio e dai quali sono nati un editoriale di Pastore dal titolo emblematico “la morte lenta “, sul terzo numero, e “le ferie forzate alla Leon Beaux” di Bittanti e Corbari sul secondo numero.

Da menzionare anche alcuni approfondimenti culturali molto interessanti come quello dedicato alla figura di Giordano Bruno, “Chi era Giordano Bruno”, di Giuseppe Diotti, che fece discutere parecchio fin dalla prima uscita, e “Il divorzio visto da un cristiano evangelico” di J. Toninelli.

GLI INSERZIONISTI PUBBLICITARI

Un ricordo particolare va agli inserzionisti pubblicitari che hanno consentito, grazie al loro sostegno, la pubblicazione. Alcuni sono ancora in attività, altri sono nei ricordi di tanti bollatesi.

Discoteca la Carta Vetrata; • ristorante Piccadilly dancing; • Vegetti- il fioraio di fiducia; • Fiaschetteria Stamerra Giuseppe; • Pizzeria il Muretto; • S.A.B Cattaneo- noleggio pulmann; • Fratelli Galli calzature e pelletteria; • Agenzia assicurativa RAS di Giovanni Rava; • Cooperativa di consumo LA SPERANZA; • Foto ottica Colombo; • Messa Silvano Elettrodomestici; • Caccia Pesca Sport di Guerra; • Auto Officina TROTTA; • AGIP di Campagnola Angelo; • Drogheria Colombo; • Giovanni Curone -vini e spumanti; • Borsano Angelo CEBA; • Pizzeria Al Cristallo; • Cartolibreria di via Pastrengo; • Flavio Bonato- tappezziere; • Tintoria lavanderia LETA.

Luigi Quinterio

Laureato in Bocconi con una tesi sullo sviluppo industriale di Bollate, insegnante e professionista . Da sempre impegnato nel civile, sociale e culturale prima da segretario dei giovani socialisti, poi per oltre dieci anni come presidente della Commissione Biblioteca ed infine come consigliere ed assessore comunale per quattro legislature. Ha dato un fortissimo impulso alla creazione della Biblioteca Comunale in centro e nelle frazioni  sia come servizio  di lettura e prestito libri che come centro  culturale.

Luigi Quinterio