I luoghi di Bollate

Circolo Ippico Castellazzo

Raimondo D’inzeo impegnato in una dei primi tornei  svoltesi nel Centro Ippico – Fine Anni Sessanta . Archivio Giordano Minora

E’ entrato di diritto nella storia dello sport e della televisione mondiali per i suoi meriti olimpici e architettonici.  

Il Circolo Ippico Castellazzo, situato nei pressI del Santuario della Fametta,  venne costruito nel 1964, per volontà di Donna Beatrice Crivelli, proprietaria della Villa Arconati, che mise a disposizione un terreno su cui sorgeva una fornace ormai dismessa. Con questo gesto la nobildonna volle concretamente  manifestare la propria ammirazione e stima per il cavaliere Graziano Mancinelli (1937-1992), allora all’apice della sua carriera sportiva. 

Insieme con i fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo e Vittorio Orlandi (attuale proprietario del Centro) faceva parte della squadra nazionale italiana che  in quegli anni dominava  la scena mondiale nell’equitazione a ostacoli.  

Vero gioiello di architettura e funzionalità , l’impianto progettato dall’architetto Guido Gilardoni venne subito     considerato il più bello e attrezzato d’Italia.

L’innovativa particolarità che destò stupore negli addetti ai lavori fu la struttura della copertura del maneggio costituita da campate uniche prefabbricate in cemento armato della lunghezza di 40 metri. Anche il loro trasporto dalla Germania,  dove vennero costruite,  rappresentò un problema non semplice considerando lo stato delle vie di comunicazione autostradali di quel periodo.  

A sinistra, veduta aerea  attuale del Centro Ippico – A destra le stalle del Centro Ippico

Veduta dell’area su cui sorgeva la fornace dismessa dove troveranno sede le stalle del Centro Ippico – Primi anni cinquanta. Archivio Giordano Minora 

Partendo da sinistra, la tribuna d’onore del primo torneo svoltesi nel maneggio. Da sinistra riconoscibili l’assessore Lo Giudice,  il Sindaco di Bollate  Carlo Battezzati, il segretario comunale Capursi e la marchesa Crivelli.  Archivio Origgi Mesini – La squadra nazionale italiana, che  negli anni sessanta e settanta  dominava  la scena mondiale nell’equitazione a ostacoli,  aveva come sede di allenamento il centro ippico di Castellazzo. Da sinistra Graziano  Mancinelli, Vittorio Orlandi e i fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo –  Graziano Mancinelli nella gara delle Olimpiadi di Monaco del 1972 in cui vinse la medaglia d’oro

Corrispondenza intercorsa tra il comune di Bollate e il Coni relativa alla costruzione dell’impianto di Castellazzo . Archivio Comune di Bollate

Una volta ultimato  l’impianto divenne l’oggetto di interesse di diversi osservatori d’Europa  che lo visitarono per adottarne il modello  considerato all’avanguardia. Per questo motivo la Rai , in occasione del primo esperimento di Mondovisione,  scelse come sede di uno dei tre  collegamenti dall’Italia proprio il maneggio di Castellazzo. 

Il 25 giugno 1967 rappresenta una data importantissima della storia della televisione in Europa e nel mondo. Infatti la sera di questa calda domenica d’estate fu trasmesso il programma in diretta dal titolo Our World che costituì il primo esperimento di collegamento televisivo visibile contemporaneamente in tutto il mondo. Vi parteciparono 31 paesi con un numero di telespettatori calcolati in oltre 400 milioni di persone. 

Il video della prima trasmissione in mondo visione. La parte dedicata al maneggio la trovate dal minuto 34.O5 al minuto 39.24

Il collegamento da Castellazzo,  della durata di 5 minuti, mostrava il campione olimpico Raimondo D’Inzeo, in fase allenamento all’interno del maneggio coperto.

Per valutare la portata storica dell’evento planetario basti ricordare che il successivo collegamento da Londra fu dagli studi di registrazione di Abbey Road dove i Beatles eseguirono per la prima volta All You Need Is Love , una delle loro canzoni più popolari. 

I Beatles eseguono per la prima volta All You Need Is Love negli studi di Abbey Road durante il collegamento da Londa – “5 giugno 1967 

I Beatles eseguono per la prima volta All You Need Is Love negli studi di Abbey Road durante il collegamento da Londa – “5 giugno 1967 

Nel 2017 per ricordarne il cinquantenario all’interno della struttura si è tenuta una cerimonia commemorativa, promossa dal Centro Ippico e dalle Associazioni “Amici di Castellazzo” e “Vivere Castellazzo”,  nel corso della quale è stata apposta una targa per storicizzare  quanto avvenuto in questo luogo e per ricordare il suo fondatore Graziano Mancinelli.

8 ottobre 2017 – cerimonia commemorativa del cinquantenario del collegamento in Mondovisione dal maneggio di Castellazzo . 

Attualmente il Circolo Ippico di Castellazzo, si conferma scuola di equitazione di eccellenza, lo confermano queste testimonianze: . Antonio. “bell’ambiente , molto amichevole e per nulla compettiivo”, Ettore, “un bel centro ippico , molto spazioso e riservato: Redini alla mano, è molto attivo nella introduzione alla equitazione per piccini e grandicelli “. Ultimamente si è pure specializzato nelle escursioni a cavallo all’interno dei boschi del parco delle Groane.

Graziano Manicinelli 1937- 1992

Medaglia d’oro nella prova individuale ai giochi di Monaco 1972
Medaglia di bronzo nella prova a squadre ai giochi di Monaco 1972
Medaglia di bronzo nella prova a squadre ai giochi di Tokyo 1964
Vittorio Orlandi – 1938
Medaglia di bronzo nella prova a squadre ai giochi di Monaco 1972
Dal 2015 al 2017 presidente della Federazione Italiana Sport Equestri
Nel 2017 ha istituito la Fondazione che porta il suo nome per promuovere l’equitazione tra i giovani, oltre che punto di riferimento per i proprietari di cavalli e professionisti che operano in questa disciplina
Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari, la fotografia, la storia locale e lo  sport sono sempre stati al centro dei suoi interessi. Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni Bollate 100 anni di immagini (1978), Una storia su due ruote (1989), Il Santuario della Fametta (2010), La Fabbrica dimenticata (2010), Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014). Ha curato anche diverse mostre fotografiche, fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015), La Fabbrica dimenticata (2010), I 40 anni di Radio ABC (1977). È tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.
Giordano Minora