E’ entrato di diritto nella storia dello sport e della televisione mondiali per i suoi meriti olimpici e architettonici.
Il Circolo Ippico Castellazzo, situato nei pressI del Santuario della Fametta, venne costruito nel 1964, per volontà di Donna Beatrice Crivelli, proprietaria della Villa Arconati, che mise a disposizione un terreno su cui sorgeva una fornace ormai dismessa. Con questo gesto la nobildonna volle concretamente manifestare la propria ammirazione e stima per il cavaliere Graziano Mancinelli (1937-1992), allora all’apice della sua carriera sportiva.
Insieme con i fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo e Vittorio Orlandi (attuale proprietario del Centro) faceva parte della squadra nazionale italiana che in quegli anni dominava la scena mondiale nell’equitazione a ostacoli.
Vero gioiello di architettura e funzionalità , l’impianto progettato dall’architetto Guido Gilardoni venne subito considerato il più bello e attrezzato d’Italia.
L’innovativa particolarità che destò stupore negli addetti ai lavori fu la struttura della copertura del maneggio costituita da campate uniche prefabbricate in cemento armato della lunghezza di 40 metri. Anche il loro trasporto dalla Germania, dove vennero costruite, rappresentò un problema non semplice considerando lo stato delle vie di comunicazione autostradali di quel periodo.