Qualche anno più tardi, l’espansione residenziale del rione ha richiesto nuovi spazi e, all’albore degli anni Sessanta, il terreno di gioco ha cambiato destinazione d’uso (nuovi edifici) ed è calato il sipario sulla manifestazione. Altrettanto seguito ed interesse facevano registrare i tornei del binomio Ardor-Bollatese, nonostante la competizione concorrente, basti pensare che a quello del giugno 1959 presero parte ben 96 compagini, un record, con il successo finale della Nuova Solese, che ha preceduto il bar Scuinett, il bar Limiti, la macelleria Restelli e il bar Sport di Garbagnate. Nei primi anni Sessanta, a causa anche “di manovre poco chiare, pastette e polemiche- riporta ancora L’Informatore Bollatese, questa volta a firma di Ennio Nava- che hanno reso poco leale la credibilità dei tornei”, le luci del pallone by night si sono spente, riaccendendosi poco dopo, nell’estate del 1965, sul campo dell’oratorio maschile. Lino Annoni, insieme agli amici Massimo Santambrogio, Luigi Ghezzi e Luigi Monti, alla guida della polisportiva Ardor, e con il supporto del coadiutore di allora, don Angelo Gervasoni, decise di riproporre in grande stile il “torneo calcistico notturno”: 64 squadre, con partite ad eliminazione diretta. Vennero chiamati arbitri federali legati all’UISP, su tutti l’inflessibile Bagarotti, per evitare combine sottobanco e favoritismi. In palio sostanziosi premi. Il montepremi era davvero munifico, tanto che le iscrizioni si esaurivano in un baleno, mentre il pubblico di appassionati e tifosi cresceva di gara in gara: nelle serate di finale il tutto esaurito era sempre garantito. In qualche occasione era richiesto l’intervento della forza pubblica sia per favorire l’ordinato afflusso degli spettatori sia per calmare gli animi esagitati dei supporter di alcune compagini, in particolare durante le sfide decisive. Per la cronaca, l’edizione della ripartenza (dedicata allo storico medico condotto Antonio Argenteri, scomparso improvvisamente quell’anno), è stata vinta dalla “Lilion Snia” che annoverava nelle sue fila, in qualità di attaccante e non come portiere, la gloria cittadina Antonio Seveso, già estremo difensore di Milan e Catania nella massima serie. Una manifestazione, quella oratoriana, proposta fino al 1980, quando sono iniziati i lavori per la costruzione dell’attiguo palazzetto dello sport. Tuttavia, già sul finire degli anni Settanta, modificati gli interessi sociali e di intrattenimento, le luci dei tornei serali si stavano progressivamente spegnendo. Dopo un ventennio di oscurità, con l’avvio degli anni Duemila, sotto forme nuove, su innovativi campi in sintetico, sono riapparsi con la denominazione di tornei di calcetto. In ambito cittadino, a riaccendere i riflettori del pallone di sera, si segnalano le 15 edizioni del torneo dell’oratorio di Castellazzo, l’ultima edizione nel 2015, appannaggio, dopo una sfida infinita, della agenzia di assicurazioni Vernasca, e le 6 di quello di paletto, al “parchetto degli amici” in via Garbiera-Musco, organizzato da Riccardo Tagni, nella penultima edizione del 2015 vinto dai “Madonna”, prima del tribolato ultimo capitolo del 2016, costellato da continui rinvii causa maltempo. Competizioni che hanno avuto il merito di rilanciare l’entusiasmo intorno a questo tipo di competizioni notturne togliendole, seppur momentaneamente, dall’archivio delle cose perdute del calcio bollatese. Un po’ di nostalgia rimane, ma in fondo anche quella fa parte del gioco.
PAOLO NIZZOLA