I 65 anni del “Gesù Bambino”

Una storia da Cascina del Sole

Ricominciamo dai bambini. Il racconto di una scuola per l’infanzia che quest’anno taglia l’importante traguardo dei 65 anni e che rappresenta una bella esperienza didattica dal carattere popolare. Classico esempio di quella democrazia dal basso, divenuta nel tempo una splendida realtà sociale che racchiude un significativo messaggio: l’importanza dell’investimento educativo fin da piccoli.

QUANDO I SOLESI FECERO UNA GRANDE IMPRESA

Da almeno mezzo secolo, se non più, gli abitanti di Cascina del Sole aspettavano l’apertura, nella frazione, di una scuola per l’infanzia, come quelle attive in Bollate centro e nella vicina Novate: un asilo per i bambini dai tre ai sei anni. In Cascina del Sole, questi erano costretti a convivere giorno e notte con la numerosa famiglia, in genere composta da nonni, genitori e fratelli di varia età, o altri parenti. Erano affidati alle cure, non sempre attente, per svariati e comprensibili motivi, dei nonni, spesso inabili per conto loro, di altri familiari o di vicini in genere, condividevano con essi la promiscuità, il freddo, la scarsa igiene, la precarietà del cibo e della salute. Per tacere dei rischi e pericoli connessi alla vita di corte: vicinanza con le bestie, movimentazione dei carri, gli attrezzi, i letamai, i ballatoi, le scale per il fienile…

Male o poco educati, giunti all’età dell’obbligo, venivano iscritti alla scuola elementare di via Garibaldi dove, per la scarsa cultura e spesso anche la rozzezza dei modi, del parlare, del comportarsi o la miseria del vestire, si trovavano emarginati.

I più svegli in qualche modo trovavano una loro rispettabile collocazione; i più umili si eclissavano nella loro mortificazione, fino a ritirarsi dalla scuola; i maschi più agguerriti però, prima di abbandonare, reagivano con comprensibili atti di rabbia ai dispetti dei coetanei “cittadini”.

Spesso la preoccupazione dei genitori solesi era quella di dare ai propri figli le medesime opportunità di promozione culturale ed educative di tutti i bambini. Individuarono quindi in don Natale Perego la persona che avrebbe potuto portare avanti le loro richieste attraverso sia la sensibilizzazione del Prevosto che delle autorità civili.

Don Natale Perego

Dovettero passare tanti anni prima che questa innegabile necessità venisse presa in considerazione.

Del resto, fra i lutti della prima guerra, i disordini del dopo, le varie ed interminabili crisi economiche, le avventure coloniali, la seconda guerra, tante di certo continuavano ad essere le preoccupazioni per tutte le famiglie bollatesi ma, particolarmente, per le famiglie di Cascina del Sole, emarginate nelle loro corti. Per forza di cose, quella dell’educazione dei bambini risultava essere, purtroppo, un assillo di secondaria importanza. 

Gli anni successivi al secondo dopoguerra furono caratterizzati da un grande sviluppo economico (così detto”boom”) e dal conseguente miglioramento delle condizioni di vita. Grazie anche alla più decisa coscienza politica e l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei propri diritti, maturò nei solesi la volontà di risolvere il problema della scuola per l’infanzia e la decisione di farselo da soli l’asilo per i bambini della loro frazione.

Il problema dell’educazione infantile era aggravato da contingenze economiche e sociali straordinarie: la massiccia immigrazione dalle regioni meridionali, l’alluvione del Polesine, ed il conseguente fenomeno delle “coree” che stava interessando pesantemente il territorio bollatese.

Così, nel 1951, ben 158 solesi, praticamente tutti i capo famiglia, si riunirono per diventare, come dice un preciso documento d’archivio, “Soci fondatori dell’Asilo di Cascina del Sole”. L’elenco inizia con il nome di Ascherio Ernesto e si conclude con quello di Zicchetti Vincenzo. 

Certi dei benefici che ne avrebbero avuto i bambini, si impegnavano a versare, settimanalmente, cento lire. Alle famiglie che si fossero trovate in momentanea difficoltà, era data la possibilità di contribuire con prodotti del pollaio.

Primi anni cinquanta – avventori del Circolo Cooperativo  Solese  che si trovava in Vicolo Cogni Zugna, nell’area centrale di Cascina del Sole i cui edifici furono demoliti negli anni Ottanta  per far posto alle nuove costruzioni previste dal Piano Regolatore allora vigente. Archivio Giordano Minora

Fu costituito il “Comitato dei Soci Promotori”, per votazione furono nominati: Aldo Rigamonti, Carlo Longeri, Celeste Galli, Fiorenzo Ceruti, Ernesto Ascherio, Germano Cazzaniga, Teodoro Radice, Dante Sanvito e Carlo Strozzi.

Il 27 Novembre 1952, la Commissione Pro-Asilo, indisse la prima assemblea che dava il via ufficiale all’iniziativa, presente il Sindaco Enrico Colombo. Constatato il serio impegno dei Solesi, il primo cittadino assicurò un congruo contributo finanziario per la realizzazione.

In data 10 aprile 1956, con verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 51 veniva costituito il Consiglio di Amministrazione dell’Asilo composto da:

1 rappresentante del Sindaco – membro di diritto

1 Parroco o suo rappresentante  – membro di diritto

 3 membri nominati dai soci dell’Asilo

2 membri nominati dal Consiglio Comunale 

Il Prevosto di Bollate, don Carlo Elli, donò il terreno sul quale costruire l’Asilo ponendo però delle clausole: l’Asilo sarebbe sempre stato diretto dalle suore e i suoi spazi disponibili per l’Oratorio Femminile; il parroco pro-tempore sarebbe stato consigliere di diritto nel Consiglio di Amministrazione.

A sinistra, don Carlo Elli. A destra, il sindaco Enrico Colombo

Una volta costituito il necessario fondo di garanzia, i lavori ebbero inizio: nella primavera del 1955 fu posata la prima pietra. Malgrado alcune traversie, in particolare il furto dei caloriferi e di altro materiale del cantiere, l’edificio fu concluso in breve tempo. 

A gennaio dell’anno successivo, con l’arrivo delle suore della Carità di Santa Giovanna Antida, incominciò l’attività della scuola materna.

In quelli che furono i primi alunni, i nati nel ‘50, 51, 52…, è rimasta particolare memoria di suor Maria Verderio, la superiora, suor Bernadetta, suor Lia Rosa, suor Marcellina. Oltre ad assolvere i loro compiti di educatrici, si facevano carico della conduzione dell’edificio: funzionamento della caldaia a carbone, cura della mensa, pulizia degli ambienti. Organizzavano inoltre recite e spettacolini che riscuotevano un certo successo tra i genitori dei bambini ma anche presso la popolazione in generale. Anche queste iniziative servivano per raccogliere fondi a sostegno. Il loro impegno continuava anche durante il periodo estivo: insegnavano alle ragazze cucito, ricamo, lavori a maglia e ad uncinetto. Spesso le mamme, in riconoscenza, offrivano prodotti dell’orto o prestavano la loro manodopera.

Con l’apertura dell’asilo, molte madri poterono godere di un significativo sollievo alle loro fatiche: sino ad allora, quelle che per i figli desideravano un minimo d’educazione, erano state costrette a portare i loro bambini all’Asilo di Bollate o a quello di Novate, affrontando i disagi della brutta stagione e delle strade sterrate.

Col passare degli anni, nel consiglio d’amministrazione dell’Asilo, al parroco di Bollate successero i parroci (la frazione era appena diventata parrocchia) di Cascina del Sole, e don Ernesto Baroni fu il primo.

Nel 1965, con comunicazione 28452 del 20 dicembre, il Sindaco Carlo Battezzati, succeduto al Sindaco Vittorio Nizzola, impossibilitato a partecipare attivamente e continuativamente alla vita dell’Asilo, e in particolare alle riunioni del Consiglio direttivo, delegò una persona di sua fiducia, e residente in Cascina del Sole, affinché lo rappresentasse.

Fu scelto un componente del Comitato dei Soci Promotori: Aldo Rigamonti. Questi, con la massima meticolosità e precisione provvedeva, ogni anno, alla stesura del rendiconto di amministrazione mediante l’indicazione dell’ammontare delle rette, dei contributi provenienti dall’Amministrazione Comunale e dal Ministero della Pubblica Istruzione. Sempre con la coscienziosità di un contabile ogni rendiconto era corredato e documentato dall’indicazione delle spese sostenute: stipendi alle suore e contributi previdenziali, costi per generi alimentari, luce, gas, acqua, manutenzioni, assicurazioni, eccetera.

A sinistra, don Ernesto Baroni. In centro, il sindaco Battezzati. A destra, Aldo Rigamonti.

Una lettera del Comune di Bollate prot. n. 23360 del 27 dicembre 1967, a firma del Sindaco Carlo Battezzati, informava l’amministrazione della Scuola Materna che, con provvedimento della Giunta Municipale n. 613 del 14 novembre 1967, approvato dalla Prefettura di Milano col progressivo n. 94273 Div. II° del 13 dicembre 1967, aveva stabilito di assumere a proprio carico, con decorrenza 1 gennaio 1968, l’erogazione degli oneri al personale religioso insegnante e del restante personale laico inserviente.

Dall’anno 1956 i bambini iscritti e che hanno frequentato l’Asilo sono stati sessanta. Dal 1960 le presenze sono cresciute a ottantuno alunni.

-fine prima parte-

 Eugenio Ghioni e Giuseppe Tiengo

Gli “Smemorati” di Cascina del Sole

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