25 Aprile 2006, ore 8,45: un nugolo di cappellini, magliette, selle, ruote, pedali; un attimo di ticchettio sull’asfalto e … via !
96 ragazzi tra i 14 e i 16 anni, provenienti da più regioni italiane, danno inizio alla cinquantesima edizione della Bollate – Ghisallo.
Pietro Minora, Mario Boniardi e Luigi Pasqualini erano riusciti, con la loro passione e tenacia, a far istituire questa gara, riservata alla categoria Allievi, nel 1955, anno in cui si svolse la prima edizione. Il percorso è misto: 65 chilometri tra pianura e salita. I ragazzi sono giovani e forti, ma la fatica e la durezza del percorso che si snoda fra il bel paesaggio della Brianza si fanno sentire: qualcuno cade, qualcuno buca, molti sono vinti dalla stanchezza. Solo 33 arrivano al traguardo! Ecco i primi tre classificati: 1° Davide Orico – 2° Enrico Barbin – 3° Giordano Giupponi. Complimenti a loro e a tutti gli altri partecipanti che, con la loro passione, costanza e sacrificio, tengono vivo uno sport salutare, ecologico e naturalistico! Tutto questo detto da me che li seguivo in auto e che, per altro, di sport ne capisco poco. Qualche chicca, però, ve la posso raccontare.
Alla testa del gruppo , su una Guzzi 500 del ’36, Giorgio Minora. Sul suo pettorale una scritta: “Scorta tecnica”. Ma, tutto quello che di tecnico c’è su quella moto è una vecchia radio da campo che funziona con dei fili volanti attaccati ad una batteria tenuta insieme da alcuni elastici; però … Giorgio indossa la maglietta originale del Pedale Bollatese, risalente al 1929 !
Dietro al gruppo una lunga fila di auto della Concessionaria Fassina, sponsor ufficiale della corsa, sulle quali trovano posto il Commissario di gara, il medico sportivo, i vari organizzatori, uno dei quali si sbraccia a più non posso sorpassandoci in continuazione, e i curiosi come me. All’arrivo, il buon Minora offusca l’onore del primo arrivato interponendosi tra lui e l’obiettivo del fotografo! Beh, pazienza, speriamo che qualcun altro abbia scattato una foto da una diversa angolazione! Paolo Nizzola, aiutato da Giordano Minora, si occupa della premiazione: con la pacatezza e la professionalità che gli sono proprie, chiama vincitori, premianti e sponsor. Fra gli organizzatori un brulichio. Chi passa una medaglia, chi un mazzo di fiori, chi un orologio offerto dal Curti, chi altri omaggi, chi salamini e bottiglie di vino; tutti si danno un gran da fare: peccato che il primo classificato dimentichi di ritirare la sua coppa e che al cameramen di Telereporter finisca la batteria della cinepresa proprio al momento della premiazione. Cose che capitano!
Poi, tutti a tavola. C’è il tavolo dei motociclisti che hanno prestato servizio di scorta, capitanati da Alfredo Berardi: bei ragazzoni che mangiano, bevono e ridono. Si divertono, mangiano e chiacchierano animatamente anche i meccanici e i venditori della concessionaria Fassina che hanno fatto sfilare le ultime novità automobilistiche fra cui la nuova Panda, la 16, prima Suv di casa Fiat e l’ultimo coupè dell’Alfa, la bella Brera! Con loro anche il medico della corsa, il giovane Luca Pizzi, prontamente accorso in aiuto ai ciclisti caduti. C’è il tavolo del Presidente Malerba, dei vice-presidente e dei vari consiglieri; c’è quello del presidente onorario Luigi Dusi, con Carlo Verga, public relation della Società; c’è quello degli sponsor con la figlia di Mesini, Alessandra, che scatta foto e fa la Miss ufficiale della gara, offrendo fiori e il classico bacio ai vincitori; con loro i coniugi Crippa e Massimo Salmistrali, consigliere, cassiere e speaker spiccio ed incisivo. Non mancano neppure il simpatico e colto Commissario di gara e il prete del Santuario della Madonna del Ghisallo, il quale, col suo impegno, è riuscito ad ottenere la partenza di una tappa del prossimo Giro d’Italia proprio dalla sua Chiesetta. C’è il tavolo con l’infaticabile Farina, segretario e factotum dell’organizzazione, quello dei tanti consiglieri tutti gasati e contenti per il buon esito della manifestazione. Ascolto qualche pettegolezzo e mi diverto. Arriva il momento della foto con la torta. –Dai, venite!- Qualcuno si avvicina prontamente e c’è subito chi commenta: -“Te vist? Quel lì el se met subit in prima fila!- -Per forza! L’è el pussè picinin! – “( Hai visto? Quello lì si mette subito in prima fila!- -Per forza, è il più piccolo! ). Mi guardo attorno e penso ai bei cognomi bollatesi che da tanto tempo non sentivo così numerosi: Doniselli, Dusi, Farina, Meroni, Minora , Nizzola, Radice, Verga … e a quelli bollatesi d’adozione come Papillo. . Tutte persone queste che si danno da fare appassionatamente e spassionatamente per i giovani d’oggi. Vedendoli, mi sembrano appartenere ad un’unica famiglia, i cui membri sono più o meno monelli, più o meno chiacchieroni, più o meno creativi…ma affiatati ed uniti nel bisogno e penso che se ci fosse stato Pietro Minora, “ el Presidentun ” , avrebbe esclamato ancora una volta: “ Sum cume la pita cunt i so’ purasitt “ ( Sono come la chioccia coi suoi pulcini ).
E’ ora di tornare a casa. La mia passione per le auto mi spinge a chiedere a Maurizio, il giovane pilota della Brera, un passaggio fino a Bollate. –“Se non ha paura!-“,la sua risposta secca. – Neanche per idea! – ed ero già al posto del passeggero. Parte con una sgommata, curva e contro curva a tutta birra: mi guarda di sottecchi pensando o sperando di trovarmi atterrita; resta deluso, ma anche piacevolmente sorpreso e ci divertiamo fino a casa.
Marisa Restelli