AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Riscopriamo l’effetto comunità

Estate 1957 – Curt di Murun. Le donne della corte pronte a portare in tavola i cibi preparati  per una grande festa estiva

In questi tempi contrassegnati dall’emergenza pandemica, tuttora in agguato ,che ha costretto le nostre esistenze ad un lungo periodo di reclusione, si è ora aggiunto un clima di paura e tensione provocato dalle immagini di guerra che arrivano dall’Ucraina. Si è creato così un senso di smarrimento e di ansia che ha preso il sopravvento rispetto alla legittima voglia di uscire, partecipare, aggregarsi; quasi che un ritorno al recente passato socializzante risulti sempre più difficile. Un cortocircuito emotivo che sembra far prevalere sentimenti di tristezza, angoscia, incertezza nel prospettare qualcosa di pubblico. Proprio per non cadere nello sconforto generalizzato, siamo chiamati a reagire per non finire nello spegnimento depressivo. Allora, proviamo a declinare il nostro orizzonte, attraverso una serie di stimolanti immagini rievocative, prendendo come spunto il verso di una celebre canzone: “e rinasce un fiore sopra un fatto brutto”. Riscopriamo le emozioni gioiose della cordialità ,dell’effetto comunità, dello stare insieme ,riallacciamo legami ,relazioni umane e aggregative generate da uno spettacolo, un concerto, una festa in piazza, un incontro conviviale, proprio come avveniva qualche tempo fa.

Ri-animiamo la vita, la città -magari attrezzandola di spazi appositi- per favorire la socializzazione e, soprattutto, un po’ di sano buonumore. Ne abbiamo davvero bisogno. Aggiungiamo un posto a tavola.

“Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalla squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dei loro discorsi” (Cicerone)

Familiari ed amici della Famiglia Banfi  in un allegra tavolata estiva all’ombra del pergolato nella Corte della Stella di via Magenta. Fine anni Quaranta

“ Canzoni e fumo ed allegria, Io ti ringrazio sconosciuta compagnia. Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore, ma so che sento più caldo il mio cuor” (Lucio Battisti)

Se non diversamente indicato – Foto Archivio Giordano Minora

Uno, Trentamila, Centomila

1 volume, 30.000 utenti, 100.00 visite

Chi l’avrebbe immaginato nell’aprile di due anni fa, in pieno lockdown, quando alla chetichella abbiamo deciso di lanciare in rete la scommessa di Bollate Oggi (giusto un passatempo da giorni da reclusione forzata per rispolverare un po’ di eventi, personaggi e situazioni che hanno segnato la vita della nostra comunità), che avremmo ottenuto un così alto gradimento, al di là di ogni più credibile aspettativa. A quasi due anni di distanza, la scommessa è stata pienamente vinta e non solo perché abbiamo tagliato il traguardo delle centomila visualizzazioni (102.300 per la precisione) e aggregato 30.870 utenti, ma perché questi numeri rappresentano il senso del coinvolgimento collettivo, della vostra appassionata adesione al progetto. Storia dopo storia (abbiamo toccato quota 90), sono cresciuti di settimana in settimana seguito ed interesse, sia come incuriositi lettori, sia come attivi autori. E’ stato compreso il senso del nostro intento originario: una comunità che si racconta in un’esposizione condivisa, nella quale ciascun testimone di un accadimento locale porta un proprio contributo, un ricordo, un particolare aneddoto, una documentazione fotografica.

Insomma, un autentico romanzo popolare dove si narrano vicende passate e presenti legate alle trasformazioni urbane, sociali, culturali, di costume, aggregative e sportive, di un comune alle porte di Milano che, in maniera repentina, è mutato da centro agricolo, con ritmi, usanze, ambienti di vita agreste: cortili, stalle, coltivazioni e canali, a quartiere della città metropolitana, sviluppatosi e cresciuto attraverso l’insediamento di innumerevoli interventi abitativi, infrastrutture viarie, industriali, di terziario, che hanno comportato l’arrivo di nuovi residenti di svariate provenienze; fattori che tutti insieme ne hanno mutato identità, fisionomia e geografia. In questo itinerario di pensieri e parole che hanno segnato e segnano il destino del nostro territorio, il racconto a più voci è diventato a furor di popolo, è proprio il caso di dirlo, un volume antologico: ”Il Romanzo Popolare di una Comunità”, da subito trasformatosi nell’evento editoriale del Natale cittadino e che ha trovato nel commento di un lettore la sua ideale definizione :“dopo aver letto questo libro vi sentirete più bollatesi”. Un’affermazione che, oltre ad essere un elogio per il lavoro compiuto, è un invito ai nuovi cittadini perché dentro queste pagine possano affezionarsi alla città in cui risiedono e scoprirne le radici, approfondendo eventi, fatti, iniziative associative, nomi di personaggi che con impegno, generosità, genialità, abnegazione ,in contesti diversi, hanno lasciato il segno del loro operato e che è doveroso far conoscere e condividere in una memoria da restituire e tramandare. Circostanza che sta già avvenendo tra i banchi di alcune scolaresche.

Sosteneva il compianto parroco di Castellazzo, padre Egidio Zoja, in uno dei suoi ultimi scritti, subito dopo aver tagliato il traguardo dei 90 anni: “la società attuale è il risultato di scelte fatte nel passato; così come le future saranno condizionate dalle scelte presenti. Anche nell’essere umano la memoria, cioè il ricordo di cose antiche o recenti che siano, è alla base delle nostre esperienze di vita, che poi sfociano in scelte concrete”.

L’obiettivo dei racconti di Bollate Oggi è proprio quello di trasformare in linfa vitale “il passato del futuro” per dare impulso a nuove idee e storie: il cammino della città continua e bisogna lasciarne traccia.

Dove è possibile trovare il volume “Il Romanzo Popolare di una Comunità”

Edicola Mazzilli – via Madonna in Campagna

Edicola Aureliano Broggi via Cavour

Edicola Vannini via Vittorio Veneto

Edicola Gramsci via Gramsci

Cartolibreria Carta e Penna piazza Madonna in Campagna

Disegnarte via Leonardo da Vinci