UNA COMUNITA’ SI RACCONTA

 Il nostro Romanzo Popolare

Un racconto sulla vita della città, passata e presente, fatto dagli stessi cittadini. Uno storytelling partecipativo nel quale ciascuno porta un suo originale contributo. Questa l’essenza de “Il Romanzo Popolare di una Comunità”, volume che riassume alcune storie del blog Bollate Oggi , presentato domenica all’osteria dei 4 Leoni di Castellazzo, location che ben si sé sintonizzata con la filosofia del libro, in vendita nelle edicole cittadine.

 Una pubblicazione che non ha nessuna pretesa storiografica ma, come  nello stile delle uscite settimanali in rete, vuole rappresentare una narrazione legata all’evolversi del costume e della società cittadina, trasformatasi in modo repentina da paese agricolo in città metropolitana, con il cambio di identità sociale, urbana, culturale .Sfogliando le oltre 200 pagine, corredate da un’ampia documentazione fotografica, si compie un viaggio nel mutamento di usi, costumi, della geografia e del paesaggio urbano di Bollate. Nei vari capitoli di questo itinerario, si incontrano personaggi, eventi, tradizioni secolari, iniziative associative, luoghi ormai scomparsi, che hanno contrassegnato e accompagnato il cammino della comunità locale. Dalla storica epopea di campioni di paese come Carlo Galimberti, Carlo Moretti, gli atleti della Ginnastica Romana ,all’approdo, negli anni Sessanta, del baseball, sfociato poi nei successi della sua versione in rosa: il softball, una bella favola tuttora ricca di trionfi nazionali ed internazionali. Vicende di carattere sportivo che si intersecano con aneddoti, testimonianze, ricordi di chi ha vissuto avvenimenti di vita cittadina in presa diretta. E’ il caso delle varie testimonianze legate ai periodici straripamenti del Pudiga, quelli che per la loro suggestione davano al centro cittadino le sembianze di Venezia. Acque amare per chi aveva abitazioni, negozi, cantine completamente allagate, difficoltà però affrontate in un contesto solidale di mutuo soccorso per rimettere in quadro quanto prima il tutto, insieme ad un risvolto gioioso :essere protagonisti nell’inatteso contesto, soprattutto per bambini e ragazzi. C’è anche chi, mettendo in atto una buona pratica di volontariato all’insegna della crescita personale, da più di cinquanta anni, fa funzionare uno spazio di spettacolo come il cine teatro Splendor. Non manca il lato artistico rappresentato da uomini di musica, pittura scultura che non solo hanno illustrato il territorio ma lo hanno reso celebre con la loro genialità quali Paolo Fabbro, Gianfranco Lamon e Renato Montrasi, scomparso troppo presto. E chi, invece, la fantasia l’ha messa a  disposizione per tenere viva e riaggiornare una tradizione secolare come quella della festa dei Peritt di Madonna in Campagna. Qui a far da  filo conduttore alla storia pluricentenaria del santuario c’è la saga familiare dei sagrestani, un compito tramandato di generazione in generazione. Non può mancare l’eterno dibattito tra antico e moderno, conservazione e innovazione, rappresentato dall’acceso dibattito sulla demolizione del Cantun Sciatin. Spazio  anche alla attualità recente  quando, negli anni Duemila, nel nome di musica e medicina si è instaurato un rapporto, sempre più stretto nel tempo, con il pianista americano George Cables, tanto da farne un cd “Live in Bollate”.Oppure cosa può rappresentare per una città il passaggio del Giro d’Italia, come avvenuto nel maggio di quest’anno. Insomma, momenti di vita collettiva che hanno contrassegnato la storia di un territorio che si è evoluto in tutti i sensi. .Qualcuno potrebbe chiamarla operazione nostalgia, e di questo siamo consapevoli, del resto, anche quella fa parte del gioco, ma siamo di un parere diverso: l’obiettivo è fare storie per non dimenticare e allo stesso tempo alimentare nuove storie. Generare un futuro dal passato. Ci sono ancora tanti capitoli da scrivere. Sarebbe bello farlo insieme

Questo il nostro augurio per un Buon Natale e un sereno 2022, anno in cui ritorneremo con il nostro appuntamento settimanale.

La redazione di Bollate Oggi.