Teddy Silva

La palla più veloce e cattiva del monte

Campo Sportivo di Bollate 1975 – Il  grintoso lancio Teddy Silva  – Foto © Giordano Minora

La stampella che adesso gli tiene compagnia sembra un richiamo al suo passato sportivo, “ma purtroppo non è una mazza per battere è il risultato di una caduta accidentale sul porfido di piazza del comune”. Scherza, ma non troppo, Teddy Silva sulla sua compagna di deambulazione, lui che di mazze ne ha tenute a bada a centinaia durante la carriera di lanciatore. “Braccio di ferro”, lo aveva definito sulle colonne della Gazzetta l’esperto Max Ott , “la palla più veloce e cattiva del monte”, lo chiamavano gli avversari proprio per quella sua mira pazzesca, “tiravo la palla dove volevo piazzarla, il catcher metteva il guanto e io la indirizzavo li”.

“…il catcher metteva il guanto e io la indirizzavo li”.

Giuseppe Silva, bollatese classe 1943, è un altro della nidiata di talenti usciti dalla Cascina delle Monache, contagiato dal baseball alla fine degli anni Cinquanta. Il soprannome con il quale è familiarmente conosciuto deriva dal fatto di essere stato uno dei primi giovani del paese ad indossare i jeans ,“capo d’abbigliamento di quelli chiamati teppa, ben presto è stato storpiato in Teddy e mi è rimasto appiccicato addosso”.

La stessa grinta anche in fase di battuta – Archivo Silva

Dopo il debutto a Bollate nei Tigrotti, poi divenuti Bbc, nel 1967 il balzo nella massima serie all’Europhon di Milano. Notato da Gigi Cameroni , il suo maestro, ne aveva intuito le indubbie qualità tanto che ,nel 1968, è già a Cincinnati ,negli Stati Uniti, per uno stage “dove ho appreso la lezione che mi sarebbe stata utile per la carriera: durante le battute di riscaldamento degli avversari studiarne le mosse per capire quali lanci avrei dovuto fare per metterli in difficoltà. Suggerimento che poi ho messo in pratica in Italia , in particolare con quello che consideravo la mia bestia nera, il forte battitore nettunese Giampiero Faraone” . In quell’Europhon , autentica compagine macina trofei, vince tre scudetti , due coppe dei campioni “eravamo un gruppo molto unito e affiatato, Cameroni aveva impostato la squadra quasi fossimo una famiglia, non solo sport ma anche momenti conviviali e ricreativi con moglie e fidanzate proprio per cementare lo spirito di amicizia . E per me , ragazzo di paese, stare assieme a coetanei della buona borghesia e della nobiltà milanese ha rappresentato anche un periodo di crescita sociale”

“E per me, ragazzo di paese, stare assieme a coetanei della buona borghesia e della nobiltà milanese ha rappresentato anche un periodo di crescita sociale”

Nel video Teddy Silva svela i segreti del mestiere

Tecnico montatore alla Ceruti , spesso in giro per il mondo ad installare macchine utensili , doveva ritagliarsi, tra mille peripezie, tempi e spazi per allenamenti e partite rubandoli alla famiglia . ”E questo è forse il mio rammarico più grande, anche se mia moglie non me lo ha mai fatto pesare”. Cosi, nella stagione 1972, quando la Norditalia assicurazioni gli ha offerto il posto di lavoro in cambio del ritorno in squadra a Bollate non ci ha pensato due volte a dire si al trasferimento. Grazie al nuovo status professionale ha ripagato la formazione con una stagione monstre vincendo addirittura la prestigiosa palla d’argento, trofeo riservato al miglior lanciatore del campionato.

Silva in battuta – © Archivio Silva

1970 – Lello Bersani presenta il campionato di baseball alla Domenica Sportiva. Sentite cosa dice a proposito di Bollate…

(immagini archivio RAI – si ringrazia Luca Zamperini)

La sua specialità era il lancio diritto, costante e potente, la pallina viaggiava a 150 all’ora, che diversificava con curve più o meno lente, “anche se ho sempre invidiato al grande Giulio Glorioso il cambio di passo, ossia la capacità di rallentare o meno i lanci.” A suon di lanci ha giocato decine di partite in nazionale tra Stati Uniti, Cuba, Colombia, Antille olandesi ed Europa. Intorno ai 35 anni ha deciso di fare il tutor, rilievo dei giovani lanciatori . Poi si è dedicato alle formazioni giovanili e proprio da quell’osservatorio ha constatato il graduale declino del baseball “una disciplina che rischia di non avere futuro. Da un lato perché costosa e dall’altro perché sempre meno attrattiva per i ragazzi: giocandosi in estate non hanno il tempo per trascorrere le vacanze. Vedo qualche isola di resistenza in alcuni centri come Bollate, Nettuno, Ronchi dei Legionari, dove è radicato come sport frutto di una storica passione, ma in altre città se non c’è il sostegno di sponsor la vedo dura, il caso di Rimini è emblematico , una società titolata costretta a chiudere i battenti.”

E mentre descrive questa amara situazione, la stampella scivola a terra. Un segno del destino?

Rassegna stampa su Teddy Silva nel periodo 1968 – 1975

© Archivio personale Teddy Silva

Foto © Giordano Minora

Giuseppe “ Teddy ”  Silva

Nato a Bollate il 17 giugno 1943

Lanciatore

 1961 – Debutta nei Tigrotti Baseball club, poi Bollate Baseball club

1967-1971 Europhon Milano – Vince 3 campionati e 2 Coppe dei Campioni

1972: Norditalia Bollate;

Nel 1972 vince la “palla d’argento” quale miglior lanciatore italiano.

Paolo Nizzola, una vita a maneggiare notizie tra giornali , radio e tv,  tanto da farne un libro autobiografico “ Ho fatto solo il giornalista”.

Milanista da sempre, (ritiene che la sua più bella intervista l’abbia realizzata con Gianni Rivera), appassionato di ciclismo, (è coautore del libro “una storia su due ruote”), amante della musica jazz (è presidente dell’Associazione Bollate Jazz Meeting) .Gaudente a tavola, soprattutto  in buona compagnia.
Insomma, gran curioso di storie, di umani e di situazioni.

Paolo Nizzola

Giornalista

Ha sempre coltivato diverse passioni. La musica nei suoi aspetti più vari ,la fotografia, la storia locale e lo  sport   sono sempre stati al centro dei suoi interessi. .Una costante curiosità per tutto ciò che lo circonda lo ha portato a conoscere molti jazzisti italiani e americani o a scoprire aspetti dimenticati di quanto avvenuto in passato nella sua città. Ha collaborato alla realizzazione delle pubblicazioni  Bollate 100 anni di immagini (1978) , Una storia su due ruote (1989) Il Santuario della Fametta (2010) La Fabbrica dimenticata (2010) Il soggiorno a Bollate di Ada Negri (2014) . Ha curato anche diverse mostre fotografiche fra le quali La prima guerra mondiale nella memoria dei Bollatese (2015) La Fabbrica dimenticata (2010) I 40 anni di Radio ABC (1977). E’ tra i fondatori dell’Associazione Bollate Jazz Meeting (1994) di cui è segretario.

Giordano Minora